Chicco non crede ai suoi occhi: finalmente può coronare il sogno di giocare nella squadra dove è cresciuto e di cui ha sempre desiderato indossare la maglia. Ma non è tutto qui: bastano un paio di partite per diventare l’idolo del popolo bianconero, in un periodo in cui i protagonisti in maglia Virtus sono tutti nella fase calante della propria carriera, o comunque, non riescono a trasmettere al pubblico quei sentimenti e quel piacere nel giocare a pallacanestro. Chicco invece si diverte e fa divertire il pubblico: non è difficile capire il perché diventi subito l’idolo della tifoseria delle Vu Nere. La sfortuna, però, è in agguato, e un brutto infortunio al ginocchio costringe Chicco ai box per un numero interminabile di partite: la Virtus vince campionato ed Eurolega, in finale contro l’AEK Atene, ma purtroppo Enrico non può dare il suo contributo. Che manca anche nella stagione successiva, passata totalmente in infermeria, sempre a causa di questo infortunio. Chicco comunque in questo periodo stringe una forte amicizia con i compagni, in particolare con Danilovci, Nesterovic e Sconochini che gli stanno molti vicini in questo periodo decisamente difficile. All’inizio della stagione 1999 Chicco è Free Agent: la Virtus, una volta terminato il contratto, non se la sente di proporgli il rinnovo, viste le ambizioni e l’impossibilità di aspettare un giocatore che è un’incognita dal punto di vista fisico. Dopo vari provini ecco finalmente che arriva la chiamata di un’altra squadra storica, la Pallacanestro Cantù, che gli propone di aggregarsi per qualche giorno alla squadra. Il periodo di prova, però, soddisfa coach Ciani e il presidente Francesco Corrado, che propongono subito un contratto a Ravaglia. Anche qui Chicco non fa fatica a legare e fare amicizia con le persone: che sia Mino, lo storico custode del Pianella, o i supporter biancoblu, tutti hanno delle belle parole per Enrico. Che, come in altre occasioni, ci mette poco a far sventolare il suo celebre aeroplanino e diventare l’idolo di tifosi canturini. E’ cosi felice Chicco, il 22 Dicembre dopo la partita contro Reggio Emilia: 23 punti, una partita strepitosa in uno scontro-salvezza che permette alla società Canturina di allontanare lo spettro della retrocessione. Rimane quella l’ultima partita nel campionato italiano per Chicco Ravaglia. Mi piace immaginarlo, ora, giocare e divertirsi con Anci, Micio Blasi, Paolone Barlera e tanti ragazzi che, come lui, non hanno avuto la possibilità di rimanere qui, ma che comunque, ne sono certo, stan facendo risplendere la propria stella altrove. Non dimenticherò mai tutte le volte che, al Pianella, si è fermato a parlare e a giocare con me prima degli allenamenti della prima squadra, per tutte le volte che mi chiedeva se scendevo in campo con lui a prendere rimbalzi e passargli la palla mentre lui si allenava.
Ricorderò di quella partita con Reggio Emilia in cui mi ha fatto esaltare come probabilmente mai nessun giocatore in vita mia. Ciao Chicco, io non ti dimentico, noi non ti dimentichiamo!
Sempre con il sorriso sulle labbra, ovviamente.
- Login o Registrazione