Il futuro di Ravenna e Forlì: prende corpo l’ipotesi di un piano C

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Sono passati otto giorni dalla conferenza stampa del presidente Roberto Vianello e del direttore generale Giorgio Bottaro e novità sul futuro della Piero Manetti non ne sono arrivate come era scontato.

Ci sono state soltanto proteste e prese di posizione dure da parte di entrambe le tifoserie che non accettano l’unione tra le due piazze. Tutto dipenderà dall’incontro con il misterioso sponsor non ravennate in programma alla fine della prossima settimana che dovrà garantire se la società potrà restare a Ravenna (dando una buona copertura economica) o se emigrerà a Forlì per creare quell’ibrido di nome Team Romagna, che a-vrebbe un cuore e soprattutto sponsor forlivesi e la facciata ravennate.

Altenzione però ai colpi di scena, perchè ci potrebbe essere una sorta di piano C, proprio come la C Nazionale. La Piero Manetti non ha infatti abbandonato l’ipotesi di vendere il diritto di A2 agli imprenditori di Forlì e di ripartire dalla C (anzi, C Gold come si chiamerà dal 1 luglio) con i suoi giovani, dando così la possibilità alla nuova società che nascerebbe all’ombra di San Mercuriale di avere un 100% di dna forlivese e di affidare il settore giovanile al One Team, che annovera Aics, Ca’ Ossi e quel che resta della FulgorLibertas. Chiaramente stiamo parlando di una -potesi estrema per Vianello, che andrebbe a monetizzare la vendita del titolo di A2 (lo ribadiamo ancora una volta: quasi introvabile nella prossima stagione vista la moria di società già annunciata e il blocco dei ripescaggi) evitando il trasloco e continuando a lavorare con le giovanili che tanti ottimi risultati hanno ottenuto negli ultimi anni.

Una autoretrocessione che sarebbe figlia anche di alcuni accordi sul progetto Team Romagna che non piacciono alla sponda ravennate, ma che impone quella forlivese considerando il potere degli sponsor scesi in campo. Anche i tifosi della Piero Manetti chiamati a votare a metà febbraio non si sono dimostrati felicissimi nel giocare in C Nazionale, ma ora di fronte ad una sorla di “scippo” forlivese (si è capilo che sarà così inutile girarci intomo), potrebbero anche cambiare idea. Detto che è impossibile fare pronostici sul futuro, questo scenario sembra il meno probabile, ma attenzione ad escluderlo visto che in questi mesi è successo davvero di tutto sull’asse Ravenna-Forlì. Certo che passare dal PalaVerde di Treviso alla Palestra Alutto di Bologna (non ce ne vogliano i padroni di casa della Ghepard e della Salus) sarebbe davvero traumatico.

FONTE: La Voce di Romagna