Per l’U.C.C. Assigeco Piacenza è iniziata la corsa. Ad ostacoli. Il primo ostacolo da superare sarà quello riguardante la designazione dello staff tecnico e la formazione del roster. Nelle stanze del potere rossoblu c’è fermento, il telefono è caldo, le mail partono e arrivano a raffica, le illusioni di un momento sono annebbiate da un imprevisto diniego o nobilitate da un inaspettato spiraglio di consenso. Gian Marco Bianchi e Luigi Stecconi, Vicepresidenti della nuova Società, esecutivi in quanto a mercato, sono impegnati nella stesura delle liste dalle quali pescare i nomi da portare sul parquet PalaBanca di Piacenza. Nulla trapela, nessuna indiscrezione sulle possibili scelte, ma già in rete i tifosi avanzano ipotesi di chi potrebbe rimanere, di chi potrebbe arrivare, di giovani in rampa di lancio, di chi sarebbe gradito e di chi… un po’ meno. Sarà il CdA di sabato prossimo a decidere l’approvazione degli esiti del lavoro di questi giorni. Si darà quindi il via alla campagna di rinnovamento e consolidamento del programma, per lanciare la nuova stagione. Presto arriveranno le conferme definitive.
Il balletto è condotto da nuovi esponenti inseriti nella griglia del neonato Club, ma anche da vecchie presenze che conoscono, per averli vissuti in prima persona, tutti i passaggi che hanno portato alle decisioni dei giorni scorsi. Il fulcro indiscusso e imprescindibile, intorno al quale però ruotano tutte le strategie passate, presenti e future, è senza ombra di dubbio il Presidente Franco Curioni. Fondatore nell’ormai lontano 1977, insieme ad alcuni amici che ancora oggi gravitano nell’orbita rossoblu con incarichi di rilievo, di quello che negli anni è diventato il suo pregiato ‘pied a terre’ nel quale si rifugia per bearsi negli illuminati momenti e crucciarsi nei frangenti bui, il Presidente si coccola la sua creatura e chissà, questi cambi improvvisi, obbligati e indubbiamente necessari, quali segni lasciano o quanto di nuovo infondono. Proviamo a tastare il polso del Presidente su quanto difficile sia stato doversi inchinare alle esigenze e alle necessità delle nuove regole imposte, e assecondare la decisione di spostare la prima squadra dal Campus. Cosa lascia questa decisione, amarezza? Rabbia? Rammarico? O riesce, con prepotenza, ad infondere nuova energia e dare nuova carica per affrontare l’inedita esperienza? La risposta arriva decisa e immediata. Tutto sembra essere ormai metabolizzato. “E’ stata una scelta obbligata. Lasciare il campus è duro, -confessa il ‘Pres’- considerando tutti i fatti. C’è l’obbligo di giocare in una struttura in linea con le direttive federali e della Lnp. Si è inciampati nel diniego e nell’ostracismo dell’amministrazione comunale di Codogno. Mi fermo qui per non trascendere. La proposta di rimodellare il PalaCampus (peraltro costruito e pagato da noi), renderlo agibile e ‘legale’ secondo le regole vigenti, tutto cancellato. Nessun permesso accordato. Molte di queste situazioni avrebbero scoraggiato chiunque… Non me.”
All’impianto di Via Papa Giovanni non basta né la storia, né i 1.046 posti omologati. Si sarebbe arrivati alla capienza necessaria per affrontare la Serie A2 a spese della proprietà, ma non si è potuto aprire il cantiere e si è dunque dovuto guadare il Po, per attraccare ai pontili della sponda destra, in terra emiliana. Il PalaBanca con isuoi 3.700 posti è quello che serve, ma “sicuramente è stato determinante –continua Curioni- nella scelta fra le varie alternative valide” il fatto che Piacenza basket club abbia un serbatoio di giovanili valido, variegato e quindi presente dal minibasket alle Under, praticamente in tutte le categorie. L’unione sportiva delle due Società, crea un bacino di riferimento che va da Melegnano a Fidenza sulla dorsale Emilia, a raccogliere circa seicento bambini impegnati con il Minibasket e a favorire la formazione di quattordici squadre giovanili, che calcheranno il parquet del Campus a livello di Eccellenza od Elite, per come saranno valutate tecnicamente.
Ma per il ‘pilota’ della Società di Via Garibaldi, queste grandi mosse che agitano l’umido inizio di questa estate che non decolla, servono anche per smaltire le delusioni della stagione appena conclusa, che non è stata vissuta al meglio, sebbene il roster fosse di riguardo. Se aggiungiamo che è molto mancata la vetrina al ‘prodotto di casa’ e che c’è fermento per la preparazione del nuovo gruppo, chiediamo come, per il raduno di agosto, il Presidente disegnerebbe il profilo dello staff tecnico e del roster. “Giovane e motivato. Che faccia un basket frizzante.” E qui torniamo al filo conduttore di tutta la politica sportiva della proprietà che, da sempre, punta sui giovani. E da sempre punta sui giovani della ‘cantera rossoblu’, perché arrivino in prima squadra.
La risposta del Presidente sulle aspettative per la prossima stagione sportiva, rivela, ancora una volta, tutto il rammarico depositato sul fondo del barile della sua grande passione, per il deludente esito del campionato appena concluso. Nella nuova sede, con vecchi e nuovi tifosi, “mi piacerebbe vedere tanti sorrisi nel pubblico. Vorrei riuscire a consolidare la nuova aggregazione e -con una strizzatina d’occhio- far tornare il sorriso anche me, dopo un anno di vera frustrazione”.
I lavori sono in corso. Sabato 11 giugno si terrà un nuovo CdA dal quale usciranno probabilmente i nomi dei tecnici che faranno vibrare la panca per il 2016-2017. Designato lo staff tecnico, ci sarà il tempo per realizzare il miglior roster, con l’occhio attento al libro mastro e con l’orecchio teso ai ‘sussurri’ del Presidente Franco Curioni.