Acmar Ravenna, una stagione da incorniciare

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E’ ancora tanta la delusione dopo la rocambolesca eliminazione al primo turno dei playoff nel derby con Ferrara. La serie ha visto Ravenna recuperare da 0-2 e portarsi alla decisiva gara 5 in vantaggio di ben 11 punti all’ intervallo e poi di 13 punti a metà del terzo quarto, prima che una sfortunata serie di eventi e di errori grossolani non permettesse a Ferrara di rientrare in partita nel corso nell’ultimo periodo di gioco mettendo spalle al muro i romagnoli.
A mente fredda non si può però che parlare con entusiasmo della stagione appena conclusa. L’ esordio in Adecco Silver per l’ Acmar è stato infatti più che convincente. La società neopromossa si era infatti posta come obiettivo primario quello della salvezza, confermando ben 8/10 dei protagonisti della trionfante cavalcata dello scorso campionato, aggiungendo ad essi l’esperienza di Charlie Foiera ed i punti dell’ americano Adam Sollazzo. Ravenna si è invece ritrovata addirittura al comando della classifica dopo 8 giornate, grazie a 6 vittorie e solamente 2 sconfitte, ed ha poi proseguito il suo campionato sempre a ridosso delle prime posizioni, vivendo un solo periodo buio nei mesi di gennaio-febbraio, frutto di qualche infortunio di troppo, che ha portato all’ ingaggio del secondo americano, Mike Antony Singletary, grazie al quale l’ Acmar ha chiuso in crescendo la stagione concludendo addirittura al sesto posto, un risultato che in pochi si sarebbero aspettati ad inizio anno.
Ma le sorprese non finiscono qui: in questa incredibile stagione la Junior Basket Ravenna U19 si è infatti aggiudicata il campionato Elite vincendo la fase finale di Grado, un primo storico risultato nato dal duro lavoro degli ultimi 3 anni di Maurizio Massari, responsabile del settore giovanile, e proseguito grazie all’ arrivo da dg di Giorgio Bottaro oltre che alla nomina ad allenatore di Lanfranco Giordani, uno che ha costruito la propria carriera grazie soprattutto ai successi ottenuti a livello di giovanili.

I VOTI

Diamo ora un voto ai protagonisti della stagione ravennate.

Giordani 8: sulle doti umane non si può discutere. Coach saggio che sa come farsi seguire e farsi voler bene dalla squadra. Grande stratega, è riuscito spesso a risolvere partite grazie alla minuziosa preparazione ad esse. Deve migliorare solamente nella gestione delle partite stesse (in questo può essere aiutato enormemente dal suo vice Ceccarelli che è un allenatore molto giovane e più adatto a leggere le varie situazioni, favorevoli e non, che si creano durante la partita).

Rivali 9: che dire di questo giocatore. Monumentale playmaker dotato di una visione di gioco sublime, capace di mandare a bersaglio qualsiasi compagno in qualsiasi situazione, nonché di prendere per mano la squadra nei momenti difficili, anche segnando importanti canestri. A sottolineare la straordinaria stagione del pesarese, il riconoscimento come miglior giocatore italiano GIBA. Unica pecca la mancata convocazione all’ all-star game di Mantova, di certo non per demeriti propri, in quanto Rivali non figurava nemmeno nella lista dei playmaker votabili, anche se qualche settimana prima era stato appunto indicato come miglior giocatore dell’ Adecco Silver. Un vero mistero.

Amoni 6,5: sontuoso nella prima parte di stagione, fuori forma ed in calo nella seconda parte, culminata con una serie playoff non di certo alla sua altezza. L’infortunio patito a gennaio, che lo ha costretto a circa un mese di stop, si è fatto sentire ed il capitano, già non noto certamente per le sue doti atletiche, ha faticato a rientrare in forma, e nel girone di ritorno si è reso protagonista di un paio di ottime partite e nulla più. Da riconoscergli però l’attaccamento alla maglia da vero capitano e la voglia di lottare su ogni pallone, anche quando i problemi fisici lo limitavano in maniera evidente.

Sollazzo 8: eccellente pescata del dg Giorgio Bottaro, che da subito si era imposto di trovare nello straniero un giocatore adatto a far squadra e che non si isolasse troppo tentando soluzioni personali, come troppo spesso accade con i giovani americani che cercano fortuna nel Vecchio Continente. Parliamo comunque del top-scorer e del giocatore con più tiri nelle mani della squadra, ma non è il solito yankee che ti aspetti. Sa essere altruista, riesce a non accentrare l’attacco su di se, sa quando dar via la palla. E poi ovviamente sa tirare, e segnare. Giocatore dal futuro brillante, soprattutto considerando il passaporto italiano appena ottenuto: potendo giocare da comunitario la Serie A è a portata di mano.

Singletary 8: la seconda eccellente pescata di Bottaro. Giocatore polifunzionale, in grado di ricoprire il ruolo di 2, di 3 e di 4, e lo si è addirittura visto per qualche minuto come numero 5 in situazioni di emergenza. Tiro da fuori, post basso, rimbalzi, difesa, di lui si può dire di tutto tranne che non sia un giocatore umile e che si adatta a ciò che gli chiede l’allenatore. Anche in questo caso, non proprio l’ atteggiamento da americano che ti aspetti. Il semplice fatto che non sia finito in doppia doppia (punti + rimbalzi) in una sola partita delle 15 disputate con la maglia giallorossa la dice già tutta sulla stagione magnifica di questo giocatore. Stagione purtroppo macchiata però dal brusco calo di prestazioni, soprattutto nelle prime due partite, nella serie playoff contro Ferrara, guarda caso proprio le due partite che Ravenna ha poi perso nettamente. Per lui il futuro è un po’ più incerto: non è uno scorer puro, seppur si renda utile in altro modo (probabilmente molto più utile di un semplice scorer) e questo potrebbe frenarlo un po’, dato che la moda è ormai quella di andare a cercare solo i punti senza tener conto di altro.

Foiera 6,5: anche per lui stagione molto simile a quella di Amoni. Eccellente girone di andata, dove è spesso finito in doppia cifra togliendo le castagne dal fuoco per la squadra, mentre nel girone di ritorno ha subito un calo fisiologico dovuto probabilmente all’età ormai avanzata. L’infortunio subito in quel di Agrigento a metà marzo lo ha tenuto fuori per il resto della stagione, ed al suo ritorno nei playoff la mancanza dai campi da gioco si è fatta sentire. Ma Charlie è un cuor di leone, e non si è di certo tirato in dietro, dando sempre in campo tutto quello che aveva e risultando anche decisivo nel finale di gara 3 contro Ferrara.

Bedetti 6,5: inizio anno terribile per lui, dove ha dovuto fare i conti con il salto di categoria. Una volta adattatosi, però, la sua stagione è proseguita bene, e si è guadagnato minuti grazie alle sue grandi doti atletiche e difensive. Spesso è risultato decisivo annullando di fatto il miglior giocatore della squadra avversaria. Quando e se riuscirà a mettere su il tiro, rendendosi più efficace e pericoloso anche nella metà campo offensiva, potrà a tutti gli effetti diventare un giocatore di categoria.

Broglia 6: per lui invece il salto di categoria si è fatto sentire non solo ad inizio anno, ma per tutta la stagione. Il pesarese non è stato in grado di essere determinante in questo campionato. Qualche sua buona prestazione ha comunque contribuito a importanti vittorie per la squadra, ma la sua stagione è stata troppo incostante. Categoria difficile per un giocatore con queste caratteristiche.

Tambone 6: giovane prospetto molto interessante. Quest’anno ha vissuto pienamente all’ombra del maestro Rivali, dal quale però ha avuto la fortuna di apprendere tanto. Coach Giordani lo ha spesso provato anche da guardia, affiancato proprio a Rivali, con risultati soddisfacenti. Il prossimo anno ci si aspetta la definitiva esplosione.

CIcognani 6: stagione regolare molto al di sotto delle aspettative, ai playoff ha invece ingranato e si è resto protagonista di ottime prestazioni. Tecnicamente e fisicamente sembrerebbe già un giocatore pronto per la Serie A, ma c’ è ancora da lavorare molto sull’ aspetto mentale e psicologico.
Locci e Ricci s.v.: il primo in realtà ha spesso risposto presente quando chiamato in causa, difendendo bene ed aggressivamente sui lunghi avversari. Per il secondo invece davvero pochi i minuti in campo, si può consolare con il titolo vinto con la “sua” under 19, di cui è anche capitano.

L’ANTEPRIMA DELLA PROSSIMA STAGIONE

Stagione da incorniciare, dunque, per il basket ravennate, ma è già tempo di pensare al futuro. La prossima sarà probabilmente l’ultima stagione prima del cambio di formula per quanto riguarda la LNP, con riorganizzazione di Gold e Silver, sarà quindi fondamentale ancora una volta prima di tutto la salvezza, ma bisogna anche cominciare a pensare ai criteri che saranno richiesti dalla stagione 2015-16, come ad esempio un nuovo palasport da almeno 2000 spettatori. Il Pala Costa, inaugurato dal Coni negli anni Cinquanta, comprato e ristrutturato dal Comune nel 2009, ha infatti una capienza di soli mille posti, non sufficienti per le nuove regole LNP.

«Costruire un nuovo palazzetto in città sarebbe la priorità per Ravenna. Una vera casa dello sport che libererebbe spazi in altre strutture cittadine. Se ci fosse un privato pronto a presentare un progetto, il Comune sarebbe pronto a metterci il terreno» afferma l’assessore allo sport Guido Guerrieri lasciando intravedere la volontà di aiutare le società sportive ravennati (oltre all’Acmar per il basket, c’è anche la CMC Volley alla ricerca di un nuovo impianto, poiché il vecchio Pala De Andrè ha costi troppo alti). Pare quindi che l’amministrazione abbia compreso il messaggio lasciato dagli appassionati, che hanno fatto registrare il miglior indice di riempimento del palazzetto con ben il 98% di presenze medie (dato più alto non solo per la Silver, ma anche nella classifica combinata con la Gold).

Ma dopo aver analizzato la situazione della città, passiamo ai dati sportivi e partiamo dalle certezze: sarà ancora Lupo Giordani a guidare la squadra. E come potrebbe essere diversamente. Coach vecchio stampo, Lupo è stato capace di instaurare un eccezionale rapporto umano, prima che professionale, con i suoi giocatori, coadiuvato perfettamente dal vice, Gabriele Ceccarelli, coach figlio invece della nuova generazione di allenatori e quindi più attento ai dettagli che possono fare la differenza tra una vittoria ed una sconfitta. Confermato ovviamente anche il “Cecca”, nel doppio ruolo di vice in prima squadra e primo allenatore delle giovanili.
Per quanto riguarda il roster, si ripartirà certamente dal trio Rivali-Amoni-Cicognani, che hanno ancora un anno di contratto da rispettare, fortunatamente soprattutto per quanto riguarda il playmaker, che da free agent avrebbe certamente avuto gli occhi addosso da più di una società di Gold. Per il giovane centro, miglior prodotto della storia del vivaio ravennate, un ultimo anno di contratto dove dovrà dare continuità alle ottime prestazioni contro Ferrara, dimostrando di poter stare nella categoria (o anche più in alto) e di non diventare l’ennesimo talento perso per strada.

L’intenzione della società è comunque quella di confermare più tasselli possibili nel puzzle del roster, perché il gruppo è fondamentale nell’economia della squadra di Giordani. I dirigenti si sono quindi già messi in contatto con Roma per il rinnovo del prestito del giovane Tambone, cresciuto molto durante l’anno e che potrebbe fare il definitivo salto di qualità nella prossima stagione. L’incognita è la situazione societaria alla Virtus, che per risparmiare potrebbe creare una squadra incentrata sui giovani, proponendo un ruolo di rilievo al giovane play.

Parlando invece di americani, Sollazzo è un sicuro partente. Considerando la splendida stagione e il passaporto italiano appena ricevuto, il nativo di Tampa Bay fa gola a molte società di Adecco Gold ed anche di Serie A. Per Singletary invece la situazione è più incerta: la società tenterà sicuramente un’offerta importante per provare a trattenerlo, ma come si sa il mercato per gli americani è molto vasto ed il pericolo che possa pervenirgli un’offerta migliore da parte di altre società all’estero. A fare la differenza potrebbe essere l’ambiente ravennate, sia sportivo che extra-cestistico, che ha lasciato un’ottima impressione sul Texano: è infatti molto più facile ottenere ottime prestazione ripresentandosi in una realtà di cui si conosce già, da una parte schemi e spogliatoio, dall’altra tranquillità e vivibilità della città. Non va dimenticato inoltre che un’intera annata sugli ottimi livelli della seconda metà di questa stagione, potrebbe proiettarlo in ambienti davvero importanti.

Per quanto riguarda i due protagonisti della promozione dello scorso anno, Bedetti e Broglia, la situazione è incerta. Per il primo pare pronta un’offerta, perché non si può non dare un’altra chance a un giocatore che ha dimostrato le potenzialità e l’impegno per potersi migliorare, dimostrandosi uno dei migliori difensori sulla palla della lega, spesso togliendo dal campo i migliori americani delle avversarie. Sulla situazione di Broglia la società non fa trapelare nulla, ma il giocatore non sembra avere i margini per giocare in LNP, soprattutto considerando le ovvie offerte che arriveranno da squadre di DNB che cercano la promozione. Nella serie inferiore infatti sia Broglia e Bedetti rappresentano vere e proprie stelle capaci di decidere da soli una partita, semplicemente il secondo parepiù duttile a un utilizzo da “role player” (potrebbe essere uno dei migliori se trovasse fiducia nel suo tiro da 3) anche in Silver. Charlie Foiera sembra abbia intenzione di proseguire un altro anno vestendo i colori giallorossi, ed attende di trovare un accordo con la società.

Infine i due giovani, Locci e Ricci, verranno probabilmente girati in prestito a società della zona militanti in DNB o DNC, con l’ovvio intento di farli crescere dandogli la possibilità di giocare tanti minuti. Potrebbe quindi entrare in rotazione qualche protagonista della vittoria del campionato con l’under 19 come la guardia classe 1996 Antonio Brighi.

Nel segno della continuità ci si avvicina quindi all’inizio della prossima stagione, consapevoli di potersela giocare con tutti (come è stato quest’anno escludendo Agrigento), nonostante un budget decisamente ridotto rispetto ad altre realtà come Omegna o Ferrara. Si riparte quindi prima di tutto dal dg Giorgio Bottaro che si sta dimostrando il vero MVP della società.