Il nome di Federico Buffa per qualsiasi amante della palla a spicchi, indipendentemente dall’età, fa sicuramente ricordare le numerose telecronache, servizi ed aneddoti raccontati con sincera passione in questi anni dall’avvocato milanese. Pur avendo abbandonato già dal novembre 2014 la sua carriera di commentatore televisivo, l’ex voce di SKY per la NBA risulta però ancora oggi essere una vera e propria icona di riferimento per chiunque segua tale sport.
Approfittando della sua presenza in città per uno spettacolo teatrale, l’Alma-Agenzia per il Lavoro Trieste, nelle figure del Presidente Giovanni Marzini e del General Manager Mario Ghiacci, ha organizzato nella giornata odierna un incontro aperto al pubblico col noto giornalista. Una chiacchierata di un’ora in cui si è parlato molto di basket, da quello oltreoceano fino a quello di casa nostra, passando anche per la vita privata di Buffa, i suoi inizi come giornalista oltre che i suoi numerosi viaggi in America in compagnia anche di Ghiacci, amico di vecchia data. Come al solito molteplici sono stati gli episodi ricordati, come per esempio il primo tour negli States effettuato appena maggiorenne che lo portò per due settimane nel campus dell’UCLA in cui poté ammirare da vicino una ex star del basket a stelle e strisce che rispondeva al nome di Wilt Chamberlain. Poco dopo il suo ritorno in Italia scrisse il suo primo articolo, “è stato un po’ come veder nascere il mio primo figlio” dirà l’avvocato, articolo che lo lanciò così nel mondo del giornalismo prima e come conduttore televisivo poi. Curioso invece l’episodio in cui Buffa cita Kobe Bryant, l’ex stella dei Lakers, infatti, era intenzionato a comprare la squadra meneghina, ma poi per colpa dell’ agente della guardia nativa di Filadelfia non se ne fece più nulla.
Spazio anche per alcune considerazioni su Trieste, su come si viva e si respiri il basket in città: “E’ una delle culle del basket italiano, una delle prime società a nascere e con più tradizione, perché d’altronde il basket nasce e si sviluppa in luoghi in cui ci può essere la mescolanza tra popoli e culture come è appunto Trieste” queste le parole usate del cronista lombardo. Buffa si è lasciato pure sfuggire alcune indiscrezioni, come la possibilità di vedere un altro suo show a Natale, una trilogia sullo sport ha affermato: ma per obblighi contrattuali non si è potuto spingere oltre. Ha parlato pure dell’emozione vissuta la sera precedente al teatro “Politeama Rossetti” dove è andato in scena lo spettacolo che lo vede protagonista ed in cui racconta le Olimpiadi di Berlino del 1936. Pure in questo caso il giornalista si è lasciato trasportare facendo una promessa al numeroso pubblico accorso al PalaRubini, affermando che “Non rimarrà l’unico” e di aver in mente qualcosa che però non tratterà di un tema prettamente sportivo citando la famosa frase “Stay Hungry, Stay Foolish” di Steve Jobs.
Insomma un Federico Buffa a tutto tondo quello che poi si è concesso anche ai suoi numerosi fan prima di scappare e tornare a teatro per un altro spettacolo.