Presentato oggi pomeriggio il nuovo coach dell’Enegan Basket Firenze. Il deficitario avvio di stagione è costato la panchina a coach Giordani, protagonista del passato campionato ma condannato dai soli 4 punti fin qui conquistati nella nuova lega. Al mister di Fabriano vanno comunque i ringraziamenti per il lavoro svolto e gli in bocca al lupo per il proseguo di carriera. Resta da capire se la causa di questo avvio sottotono dei fiorentini fosse a lui ascrivibile o se, invece, i problemi non siano di altra natura. La società ha cercato di rispondere a questo quesito con una risposta che ha fatto scalpore. Alla guida dei biancazzurri è stato chiamato un maestro del basket italiano, Attilio CAJA. Il coach pavese classe ’61 quasi non necessiterebbe di un biglietto da visita. 7 anni alla Virtus Roma (con la quale ha vinto anche una Supercoppa italiana nel 2000), 3 all’Olimpia Milano, un secondo posto ai Giochi del Mediterraneo come guida della Nazionale sperimentale. Pesaro, Udine, Napoli, Roseto, Vanoli;carriera legata ad un imprenditore in particolare, Giorgio Corbelli, patron di Telemarket. Esperienza nazionale ed internazionale per lui, un lusso per la categoria. Forse giunge in riva all’Arno in una fase calante della sua carriera, ma la sfida è grande, sia per lui che la società che gli si affida! Certamente la piazza è entusiasta! Qualcuno si domanda se tale investimento (contratto triennale quello siglato) risulterà nel breve periodo più fruttuoso rispetto all’ampliamento del roster. Interrogativo lecito, ma che nulla toglie alla grande soddisfazione per lo sforzo compiuto da patron Giotti e il presidente Acciai. Queste le sue prime parole da guida tecnica dei biancazzurri. “Ho accettato con entusiasmo la proposta dell’ABF. Vengo dall’A1, investire su di me con un triennale è sinonimo di impegno. La città è una piazza importante, così come lo sponsor Enegan.; serva da esempio quanto costruito da Siena nell’ultimo decennio; speriamo di ripercorrere in terra toscana quanto di buono è stato costruito da patron Minucci. La società in questo mi sembra molto sensibile, e sicuramente lo sponsor è d’elite. Per quanto attiene l’aspetto tecnico la squadra è in un momento difficile. Non c’è un colpevole, sarebbe ingiusto verso Giordani che ha svolto un lavoro egregio. Sistema nuovo di gioco, preparazione, mentalità; la lega superiore presenta il conto. Ma se la squadra è al penultimo posto un problema c’è; ed io sono qua per correggere un tema, non per buttare via quanto fin qui fatto. Sono fiducioso che col tempo risolveremo i problemi, non so dire quanto tempo ci vorrà e, di conseguenza, dove potremo arrivare. Lo sport di squadra non ha scorciatoie; lavoro quotidiano, metodo, sistema danno il valore aggiunto. Da adesso dobbiamo cominciare a gettare le basi per il futuro; sono convinto che col tempo arriveranno i risultati. Una partita alla volta, un passo alla volta. In un roster completamente nuovo aver sbagliato qualcosa è fisiologico, conta non perseverare nell’errore. L’idea del mio basket e quella di mettere i giocatori nelle miglior condizioni per rendere al loro massimo; ogni giocatore ha delle caratteristiche, alla fine sarò soddisfatto se avrò tratto il meglio da ognuno di loro. Forse necessitiamo di qualche innesto, ma conto molto sul roster a disposizione. Non mi è stato chiesto un obiettivo, ma ho energia per affrontare questo impegno. Chiedo anche l’apporto del pubblico, ci dovrà dare una mano importante in termini di calore.
Alla presentazione è intervenuto anche l’a.d. Giotti
“Se alla settima di campionato si è costretti a cambiare coach è chiaro che qualcosa non non va. Nella programmazione fatta qualcosa non è andato a buon fine, e non è colpa di Giordani. Lavoreremo sodo per capire cosa è andato storto; dei nostri giocatori sono soddisfatto, speriamo che il lavoro e la professionalità di un maestro come coach Caja ci aiutino. Già in questi pochi giorni in palestra (due n.d.r.) ho intravisto grandi cose, ci siamo divertiti. Crediamo nel gruppo e nel lavoro di chi abbiamo ingaggiato” A questo punto non resta che augurare all’ambiente affricano che l’impegno, gli investimenti e le aspettative riposte diano grandi frutti. Il progetto è sempre più intrigante, anche se deve partire dal presente, ed il presente, leggasi classifica, al momento non è dei più rosei. Al navigato coach lombardo il compito di far capire ai suoi nuovi giocatori che il progetto si costruisce sul parquet e non soltanto sulla carta. Crediamo che la scelta fatta sia la migliore, e fin da lunedi sera contro Ravenna ci aspettiamo risposte dagli atleti biancazzurri. In bocca al lupo coach Caja, in bocca al lupo Leoni.