La Fortitudo Lavoropiù Bologna non sembra conoscere ostacoli e centra anche la sesta vittoria battendo 87-73 la Pompea Mantova. A dispetto dello scarto finale però, i biancoblu hanno dovuto sudare più del previsto per piegare le resistenze di un Mantova che, facendosi sorreggere dal trio composto da Warren (18 punti), Visconti (16 punti) e Raspino (15 punti) ha tenuto testa ai biancoblu per tre quarti comandando a lungo il punteggio. Sul +6 esterno a inizio quarto quarto, quando la Fortitudo cominciava a pensare alla possibilità di incassare il primo ko, la luce dell’attacco mantovano si è improvvisamente spenta e la Fortitudo è riuscita a prendere il sopravvento facendosi trascinare da uno scatenato Daniele Cinciarini che in attacco ha fatto pentole e coperchi segnano 13 dei suoi 23 punti totali nel quarto quarto in cui l’Aquila ha piegato le resistenze della Pompea con un parziale di 25-4.
Buon abbrivio della Pompea che risponde al 4-0 iniziale della Lavoropiù con un controbreak di 8-0 alimentato dalle bombe di Maspero e Warren (8-4). Bologna crea buoni tiri ma almeno inizialmente li spreca e per sbloccarsi deve attendere le bombe di Leunen e Benevelli per prendere le giuste misure del canestro avversario e trovare la nuova parità a quota 10. Un antisportivo di Venuto complica però di nuovo le cose per la Fortitudo che in un amen incassa altri quattro punti (14-10 esterno). Bologna trova comunque le forze per reagire ancora, grazie a Leunen Benevelli e Cinciarini che in chiusura di frazione rispondono colpo su colpo alla Pompea agguantando allo scadere l’ennesima parità (17-17). Mantova non si lascia però impressionare e continua a far malissimo dall’arco anche in avvio di secondo quarto. Dall’altra parte l’Aquila trova nel rientrante Mancinelli e in Rosselli i terminali offensivi per rimettere la testa avanti (23-22). Un sorpasso estemporaneo perché Warren e Visconti dalla lunga sono una sentenza e in tandem contribuiscono a riscrivere il nuovo massimo vantaggio mantovano sul 34-27. Per voltare pagina Bologna ha bisogno del suo sesto uomo ovvero il tifo di un PalaDozza trainato da una Fossa dei Leoni rimasta silente per 15′ e protagonista di qualche screzio sugli spalti con un’altra frangia del tifo fortitudino. L’urlo dei supporter biancoblu esplode sulla bomba di Cinciarini che lancia un parziale di 13-4 capace di ribaltare l’inerzia del match e riportare la Effe a +2 a 1″ dall’intervallo lungo (40-38). Sul più bello però i biancoblu si adagiano di nuovo sugli allori sbagliando un canestro da sotto con Benevelli e perdendo con Hasbrouck il pallone che lancia in contropiede Maspero per la parità allo scadere (40-40).
In avvio di secondo tempo è Pini il giocatore su cui poggia l’attacco della Fortitudo. Quando però il lungo carpigiano commette in un amen il terzo e il quarto fallo ed è costretto a tornare in panchina, le cose si complicano per Bologna che continua a concedere qualcosa di troppo sul perimetro ad una Mantova che con astuzia e caparbietà non si lascia scappare le occasioni e accelera improvvisamente piazzando un parziale di 18-5 ispirato da 6 punti da Raspino e dalle bombe di Visconti (60-49). A tenere in piedi la Lavoropiù sono le giocate di Cinciarini, Mancinelli e Sgorbati che griffano il 6-0 che ricuce immediatamente e sensibilmente lo strappo. I decibel del PalaDozza si alzano ulteriormente poi quando Hasbrouck e Mancinelli infilano a canestro i punti del -2 biancoblu al suono della terza sirena (61-59). Bologna riprende fiducia e nelle primissime battute del quarto quarto, dopo essere scivolata di nuovo a -6 (65-59) riesce a coronare il suo inseguimento impattando il risultato grazie a Cinciarini e Fantinelli (65-65). La tripla dal palleggio di Hasbrouck suona invece come una vera e propria liberazione per la Fortitudo che riesce a riportarsi avanti e, spinta da una difesa sempre più efficace e dalle giocate di un indemoniato Cinciarini aumenta pian piano il proprio vantaggio fino ad oltrepassare per la prima volta nel match la doppia cifra proprio sull’ennesima tripla dell’esterno marchigiano (81-69). Al festival delle triple si iscrive nuovamente anche Hasbrouck che firma il canestro della staffa facendo sprofondare a -15 una Pompea Mantova che sul più bello finisce la benzina ed è costretta ad issare bandiera bianca.