Nona sinfonia per il Cska, che domina sull’Efes in una gara senza storia dal primo all’ultimo secondo. La squadra di Itoudis, stavolta, non è solo Mike James, anzi riesce a tirare fuori dal cilindro una prova di squadra, attenta in difesa e magistrale in attacco nel trovare protagonisti sempre diversi (otto giocatori con almeno 7 punti a referto) nonostante le assenze pesanti di Hackett e Bolomboy, in grande spolvero nel derby contro il Khimki. L’Efes, invece, è sembrato un lontano parente di quello ammirato lo scorso anno prima dello stop per la pandemia, e incassa la seconda sconfitta consecutiva, decisamente più netta rispetto a quella arrivata a Valencia.
QUINTETTO CSKA: James, Hilliard, Kurbanov, Shengelia, Milutinov.
QUINTETTO ANADOLU EFES: Micic, Larkin, Anderson, Singleton, Pleiss.
Avvio tutto di marca Cska con una difesa attenta che non permetteva all’Efes di trovare tiri semplici: la squadra di Ataman mandava a bersaglio, nei primi sei minuti, soltanto una delle undici conclusioni tentate, e così i russi (molto attenti anche a rimbalzo) provavano subito la fuga (12-2 al 6′). L’ingresso di Kruno Simon era fondamentale per rimettere ordine nel confusionario attacco turco: l’ala ex Milano sfornava assist che permettevano a Dunston (6 punti nel primo quarto) di riavvicinare gli ospiti, che però non erano attentissimi in difesa e non completavano la rimonta (20-13 al 10′).
Il secondo periodo si apriva con entrambi gli attacchi più fluidi rispetto al precedente, e questo non cambiava la sostanza con il Cska sempre avanti ai limiti della doppia cifra. L’Efes coinvolgeva molto Dunston, ed il lungo appena rientrato dall’infortunio ringraziava dominando sotto le plance e segnando punti pesanti che pian piano riducevano la forbice (30-25 al 15′). La duttilità e la capacità della squadra di Itoudis di trovare protagonisti sempre differenti, però, era dimostrata dai cinque punti in fila di Semen Antonov, il quale ridava il +9 ai moscoviti, vantaggio che si dilatava poi fino al +13 dell’intervallo, dato che l’Efes tornava ad intestardirsi con giocate individuali estermporanee (47-34 al 20′).
Al rientro in campo non c’era traccia della attendibile reazione dell’Efes, anzi era il Cska a confezionare un parziale di 15-0 che sembrava far scorrere i titoli di coda di un match senza storia. I turchi non capivano assolutamente come attaccare la difesa aggressiva dei russi, che alternavano show aggressivi a cambi sistematici. Come già accaduto nel primo quarto l’Efes riusciva a realizzare solo 2 punti nella metà iniziale di frazione, quando Micic provava a prendersi sulle spalle la squadra. Il serbo, però, poteva ben poco contro lo strapotere della capolista che volava via sul +25 (74-49 al 30′).
Nell’ultimo quarto, il più classico dei garbage time, il Cska non si limitava a portare a casa la vittoria ma continuava a infierire sull’Efes più brutto della stagione arrivando anche a sfiorare il +40.
CSKA MOSCA – ANADOLU EFES ISTANBUL 100-65 (20-13; 45-34; 74-49; 100-65 )
CSKA MOSCA: Khomenko 4, James 11, Hilliard 16, Ukhov 8, Antonov 7, Stelnieks 5, Voigtmann 7, Clyburn 22, Shengelia 8, Lopatin, Milutinov 12, Kurbanov. Coach: Itoudis.
ANADOLU EFES: Larkin 4, Beaubois 10, Singleton 5, Balbay, Gazi 3, Sanli, Moerman 3, Pleiss 2, Micic 14, Anderson 4, Dunston 13, Simon 7. Coach: Ataman.
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