Per la seconda volta in 10 giorni, Milano esce sconfitta da Istanbul senza essere riuscita a stare mai in vantaggio nel corso della partita. Dopo un inizio equilibrato, il Fener ha allungato in modo significativo nel finale del primo quarto e ha mantenuto un discreto vantaggio fino all’inizio dell’ultimo. Sono stati anche 17 i punti di vantaggio per i padroni di casa, aiutati da una superiore fisicità nel reparto esterni, che ha consentito ai vari Sloukas, De Colo, Datome e Kalinic non solo di realizzare punti, ma anche di servire con efficacia Vesely e Thomas sotto canestro. Milano ha avuto il merito di approfittare di ogni pausa che si concedevano gli avversari, e, nell’ultimo quarto, di avvicinarsi fino al -2, spinta soprattutto da un Tarczewski indemoniato. Sul più bello, però, gli uomini di Messina hanno effettuato scelte poco coraggiose in attacco, mentre dall’altra parte Sloukas ha avuto la mano ferma nel mettere in ritmo i compagni e nel piazzare la tripla che ha decretato il +9 a poco più di un minuto dalla fine.
Difficile dare colpe alla squadra di Messina, che si è espressa secondo ciò che le assenze le consentono di fare. Il Fener ha semplicemente approfittato di un fattore che non era nel controllo di Milano e contri cui non si poteva fare niente. Certo, in Eurolega la fisicità sul perimetro è necessaria, e se non ci sarà un intervento rapidi sul mercato, questa non sarà certo l’ultima sconfitta europea determinata da questa lacuna.
Quintetto Fenerbahce: Kalinic, Sloukas, De Colo, Vesely, Datome
Quintetto Milano: Micov, Roll, Tarczewski, Sykes, Scola
Milano torna a Istanbul più che mai incerottata e con le scelte di roster obbligate, e trova il fresco ex Nunnally, che certamente vorrà dimostrare qualcosa alla squadra con cui non è riuscito a rimanere per più di qualche mese. Messina parte con Sykes in quintetto e non Rodriguez, ed entrambe le difese si presentano molto bene in campo, impedendo agli attacchi avversari di far girare palla con tranquillità e obbligando a tiri affrettati o palle perse. Il primo canestro arriva all’ottavo possesso totale, ed è una tripla in transizione di Datome, a cui Sykes risponde con la stessa moneta. Il Gigi nazionale sfrutta bene la sua capacità di nascondersi dal marcatore e colpire, ma dall’altra parte Sykes ha la mano calda e tiene Milano a contatto (8-7 dopo 4’). Sul più bello, però, l’ex Avellino commette il secondo fallo, e deve uscire per il Chacho. Iniziano le mosse e contromosse tattiche tra i due geni in panca per alzare e abbassare il quintetto e l’equilibrio rimane anche nei minuti successivi, con gli attacchi che iniziano a prendere le misure alle difese e realizzano in modo spettacolare. Ci prova Kalinic a prendere in mano la situazione con grandi letture e tempismo perfetto nell’esecuzione di tiri e assist, e anche con buone giocate difensive, mentre Messina propone un back court Cinciarini (come play) – Nedovic – Rodriguez. Col passare dei minuti, questo trio di esterni paga il gap fisico nei confronti dei pari ruolo avversari, e Milano sembra subire anche dal punto di vista del morale e della lucidità mentale. Scola commette un brutto antisportivo su Kalinic e il Fener chiude in vantaggio il quarto su un confortante 24-15.
Milano non riesce a sbloccarsi in attacco, e anche quando ha dei tiri buoni, li sbaglia. Il Fener, per ora, non ne approfitta, ma l’attacco ospite appare spaesato e senza idee. Scola realizza un 2+1 che però appare estemporaneo, e l’aspetto più positivo per Messina è che gli avversari rimangono in chiodati a 24 sul tabellone per oltre 3’ di gioco. La difesa milanese continua a salire di colpi, il Fener non segna nel quarto nemmeno dopo 4’ di gioco, ma per vincere bisognerebbe segnare, e non solo impedire agli avversari di farlo. A metà frazione, il Fener conduce 26-19, e l’impressione è che Milano abbia perso il treno per avvicinarsi nel punteggio. Messina prova a dar motivazioni ai suoi dicendo, in un time out, “relax, defense was excellent”, ma è ormai chiaro che l’inerzia si è ormai spostata verso i padroni di casa, con Sloukas e Datome che colpiscono da fuori, e gli arbitri che interpretano i contatti in modo un po’ troppo casalingo. A 2’30” dall’intervallo lungo, il 37-20 sa già di sentenza, anche se Milano prova a reagire con un bel 0-4 che obbliga Obradovic a chiamare time out. L’ultimo minuto di gioco vede gli attacchi che si scambiano colpi e una Milano che comunque non vuole arrendersi, e si va negli spogliatoi sul 41-31. Il ritardo è significativo, ma il fatto che, sul +17, il Fener non sia stato in grado di chiudere e abbia subito un parziale di 4-11 è un’ottima notizia per Milano.
Messina non ha paura di subire fisicamente sul perimetro e mette Sykes e Della valle insieme in apertura di terzo quarto. Certo che così De Colo ha buon gioco nel servire Thomas sotto canestro o nel realizzare personalmente, e inoltre si creano dei mismatch difficili da gestire come Kalinic marcato dallo stesso Della valle in post. Amedeo segna in attacco, ma nella metacampo milanese, gli esterni di casa imperversano e possono servire facilmente Thomas che segna a raffica. Sul 51-37, Milano prova nuovamente a reagire con Tarczewski che stoppa e poi segna con fallo, e per la seconda volta il Fener spreca l’opportunità di uccidere la partita e Milano torna a -10 sul 51-41. Il punto è che Obradovic si può permettere rotazioni più ampie e, ad esempio, di far entrare uno come Derrick Williams a terzo quarto inoltrato, mentre, dopo 30’ di gioco, i milanesi in doppia cifra in termini di minuti sono solo 7, con un non entrato e due sotto i 5’. È quindi normale aspettarsi un po’ di stanchezza dagli uomini di Messina, che però non ne vogliono sapere di mollare e riducono lo svantaggio a 7 punti (54-47) e chiudono il quarto sotto di soli 9 punti, ovvero sul 56-47.
I padroni di casa sono ancora confusi in attacco e Milano arriva addirittura a -5 (56-51) spinta soprattutto dall’intensità di Tarczewski. Gli ospiti difendono forte sul perimetro perché sanno di poter contare sugli ottimi aiuti del pivot statunitense, e quando Datome segna da 3, Scola risponde subito e tiene Milano in partita sul 60-54 a 6’ dal termine. Tarczewski è ispiratissimo, segna un jumper sulla sirena dei 24” che non è esattamente la sua specialità, e in difesa è dappertutto; i suoi compagni si sentono trascinati e Della Valle segna il -2 (60-58). Kalinic segna una tripla importante, ma subito dopo porta i suoi in bonus a oltre 4’ dal termine. Milano non attacca, però, il canestro, anche se ogni fallo la porterebbe in lunetta, e forse la scelta è dettata dal 3/7 dalla linea: preferisce cercare il tiro piazzato, ma sbaglia ripetutamente. De Colo e sloukas piazzano due triple mortifere e il 71-62 appare davvero una montagna impossibile da scalare per Milano. Il Fener, infatti, controlla senza affanni e vince 73-64.
FENERBAHCE BEKO ISTANBUL – AX ARMANI EXCHENGE OLIMPIA MILANO 73-64
TABELLINO FENERBAHCE: Nunnally 4, Westermann 3, Mahmutoglu ne, Kalinic 10, Sloukas 10, De Colo 12, Williams, Thomas 10, Vesely 10, Muhammed ne, Datome 14, Lauvergne ne
TABELLINO MILANO: Della Valle 6, Micov 2, Biligha, Gudaitis 2, Roll 6, Rodriguez 9, Tarczewski 19, Nedovic 2, Cinciarini 2, Burns ne, Sykes 9, Scola 7
PARZIALI: 24-15, 17-16, 15-16, 17-17
PROGRESSIVI: 24-15, 41-31, 56-47, 73-64
BASKETINSIDE MVP: Kostas Sloukas