Comoda vittoria secondo pronostico per l’Olimpia Milano contro il derelitto Khimki. La squadra di Messina se la prende comoda, piazza una manciata di accelerate chirurgiche per avere sempre il controllo della gara e passa la maggior parte del tempo a vivacchiare, visto che dall’altra parte non c’è alcuna possibilità di mettere in pericolo il risultato. Una partita brutta da vedere e onestamente inutile che Milano ha interpretato nel modo più utilitaristico possibile.
Quintetto Milano: Punter, Tarczewski, Delaney, Shields, Datome
Quintetto Khimki: Karasec, Zaytsev, Vialtsev, Monia, Mickey
Mickey mette subito la propria impronta sull’inizio della partita, con due ottimi canestri e una stoppata, e in generale il Khimki si butta invariabilmente vicino al ferro e sfrutta movimenti dinamici che creano vantaggio rispetto ai difensori. Anche Milano non tenta tiri da troppo lontano in questi minuti iniziali, ma sono più i tiri dalla media degli esterni rispetto alle conclusioni dei lunghi. Quando poi Datome inizia a bombardare da dietro l’arco, i padroni di casa passano in vantaggio sul 10-9 e gli esterni ospiti sembrano aver già perso la voglia di difendere. Il Khimki è solo Mickey, e in effetti lo si poteva prevedere, e certamente a nessun livello si può giocare a pallacanestro in uno contro cinque. Milano continua a trovare situazioni favorevoli a distanza di 4-5 metri dal canestro, con Shields totalmente immarcabile per i pari ruolo avversari. Il parziale si dilata fino al 19-11, poi i padroni di casa hanno un calo di concentrazione ma mantengono comunque almeno due possessi di vantaggio, e l’unica colpa che continuano ad avere è lo scarso impegno in difesa, visto che in attacco segnano a piacimento. Il Khimki riduce a un possesso sul 27-24 e il quarto termina sul 29-26. Mickey è già a 12 punti con 15 di valutazione.
Milano sbaglia l’impossibile al tiro all’inizio del secondo quarto, ma almeno carica di falli gli avversari. Il Khimki pareggia a quota 29 e ci deve ancora pensare Datome a sbrogliare la matassa. L’Olimpia capisce che deve cambiare la patita partendo dalla difesa, e infatti, stringendo le maglie, piazza un 7-0 che può essere l’inizio della presa di possesso della gara. Anche dopo il time out, Milano concede poco in difesa ed è concreta in attacco, con Datome sempre più sugli scudi. Sul 41-31, però, Milano ha un altro passaggio a vuoto dal punto di vista mentale, così il Khimki rimane a una distanza accettabile e l’intensità generale della partita è piuttosto bassa, con le due squadre che appaiono poco concentrate. Si va avanti segnando spesso ma senza reali sussulti fino all’intervallo lungo, a cui si arriva col punteggio di 56-43. L’Olimpia cavalca un eloquente 8/12 da 3 ma ha bisogno di qualche minuto in più di difesa vera per mandare i titoli di coda con anticipo rispetto ai 3-4 che ha messo in mostra sui 20 totali di gioco.
La cosa più comoda per i padroni di casa sarebbe di imprimere un’accelerata subito e poi gestire, e in effetti è ciò che succede. Arriva rapidamente il +20 sul 63-43 e Messina può far debuttare Evans proprio contro la sua ex squadra. Il nuovo arrivato prende subito un rimbalzo difensivo, poi mette in piedi un bel pick n pop con Delaney, sbagliando da 3 ma l’idea era buona, e intanto il Khimki recupera qualche punto ma a metà quarto il punteggio è ancora molto favorevole all’Olimpia sul 65-48. C’è davvero ben poco da raccontare oltre ai numeri sul tabellone, perché in campo non si vede nulla di tecnicamente o tatticamente rilevante ma solo una serie di giocatori professionisti che vorrebbero già essere sotto la doccia. Hines in questa fase fa il bello e il cattivo tempo, poi Milano si addormenta nuovamente e arriva alla fine del quarto sul 70-56.
L’ultimo quarto è uno spettacolo cestistico semplicemente ignobile. Nessuno segna e a nessuno gliene frega niente. Il Khimki arriva fino al -11 e poi, a 2’ dal termine, addirittura sul -8 (79-71) ma è giusto una situazione di punteggio scritta sul tabellone senza che ci sia mai la sensazione che i russi possano davvero rimontare. Partite come questa semplicemente umiliano una competizione normalmente intensa come l’EuroLega, e c’è solo da augurarsi che una stagione come quella che ha vissuto il Khimki rimanga un’eccezione e non si trasformi in un trend. Finisce 84-74.
A|X ARMANI EXCHENGE MILANO – KHIMKI MOSCOW REGION
OLIMPIA MILANO: Punter 2, Micov 4, Moraschini 3, Roll, Rodriguez 13, Tarczewski 10, Biligha ne, Delaney 8, Shields 17, Evans, Hines 12, Datome 15
KHIMKI: McCollum 15, Karasev 2, Zaytsev 7, Vialtsev 2, Monia 12, Sharpov ne, Ponkhrashov, Voronov 2, Bertans 11, Mickey 23
PARZIALI: 29-26, 27-17, 14-13, 14-18
PROGRESSIVI: 29-26, 56-43, 70-56, 84-74
BASKETINSIDE MVP: Luigi Datome