OLYMPIACOS PIREO 78-60 ANADOLU EFES ISTANBUL (24-12, 36-29, 62-43)
Vittoria comoda per l’Olympiacos, che demoliva con il punteggio di l’Anadolu Efes, sempre privo di Hopson e Barac (con l’assenza all’ultimo momento di Gordon) che aveva davvero poche armi da opporre alla corazzata due volte campione d’Europa negli ultimi due anni. Prova immacolata per Bryant Dunston (13 punti con 5/5 da due e 3/3 ai tiri liberi per 23 di valutazione); super come sempre Spanoulis, con 16 punti in 20 minuti e Lojeski, che confezionava una prestazione da 13 punti e 4 assist. Dall’altra parte l’unico in doppia cifra era Planinic che chiudeva a quota 13.
L’Olympiacos apriva subito le danze con la bomba di Lojeski e il canestro di Dunston, prima che l’energia di Balbay e la tripla di Vasileiadis, avversario in patria, risistemassero le cose per l’Efes (7-7 al 3’). I campioni in carica difendevano alla grande e correvano in attacco, facilitati dalla classe di uno come Spanoulis che segnava dieci punti nel solo primo quarto (24-12 al 10’).
L’assenza dell’ultima ora di Jamon Gordon costringeva Vangelis Aggelou a pescare tanto dalla panchina, anche il diciottenne Osman, che grazie proprio al suo canestro apriva il break di 2-6 che manteneva vivo l’Efes in avvio di seconda frazione; la sfortuna perseguitava i turchi, che vedevano Gonlum uscire per una botta fortuita ricevuta su una palla contesa, ma nonostante tutto gli ospiti riuscivano a rimanere in partita mantenendo il match su ritmi bassi, e sotto la sapiente guida di Savanovic andavano all’intervallo sotto soltanto di sette lunghezze (36-29).
L’Efes sembrava iniziare con il piglio giusto la ripresa, recuperando un paio di palloni e facendo sentire il proprio fiato sul collo all’Olympiacos risalendo fino al -5. Era, però, un fuoco di paglia: i greci iniziavano a difendere alla morte e l’attacco turco era troppo fermo e perdeva palloni banali, mentre nella metà campo offensiva l’Oly faceva sempre le scelte giuste e piazzava un break di 15-0 che sembrava poter chiudere anzitempo i conti (53-33 al 25’). Per l’Efes c’era ben poco da fare, con Lojeski che continuava a bombardare da oltre l’arco e il duo Petway-Dunston a trovare punti facili da sotto, con un massimo vantaggio toccato di +23.
L’ultimo quarto era garbage time, utile solo ai fini delle statistiche, con l’Olympiacos ormai certo del successo. Dopo che la sua squadra aveva toccato il +24 con una schiacciata di Begic, però, coach Bartzokas si innervosiva per un parziale di 0-10 concesso all’Efes e chiamava timeout per richiamare i suoi all’ordine ma non c’erano più problemi fino alla sirena finale.
Olympiacos: Petway 9, Dunston 13, Spanoulis 16, Perperoglou 6, Sloukas 5, Collins 2, Simmons 2, Begic 10, Printezis 2, Mantzaris, Katsivelis, Lojeski 13. Coach: Bartzokas.
Anadolu Efes: Balbay 9, Osman 8, Vasileiadis 4, Batuk 6, Erden 2, Gonlum 2, Kilicli n.e., Savanovic 5, Gordon n.e., Planinic 13, Kosut 4, Bjelica 7. Coach: Aggelou.
CLASSIFICA:
FC Barcelona 10 (5-0)
Olympiacos Pireo 8 (4-2)
Panathinaikos Atene 6 (3-2)
EA7 Armani Milano 6 (3-2)
Unicaja Malaga 4 (2-3)
Anadolu Efes Istanbul 4 (2-3)
Laboral Kutxa Vitoria 2 (1-4)
Fenerbahce Ulker 2 (1-4)