OPENJOBMETIS VARESE – ROSA RADOM 62:69 (19-18; 18-14; 11-21; 14-16)
Il tepore riassaporato sulle sponde adriatiche di Pesaro sembra già essersi esaurito nella gelida serata varesina per la banda Moretti. Neppure contro un avversario sulla carta abbordabile la OJM riesce a trovare la svolta in questa sua campagna europea. Non basta infatti un buon primo tempo e un ritrovato Maynor per aver ragione di un avversario che fin da subito appare ostico e voglioso di far risultato. Nella ripresa Varese si fa sommergere a rimbalzo e appena a Maynor si accende la spia della riserva la luce si oscura anche nella metà campo offensiva, dove questa volta non bastano l’estro di Avramovic e l’atletismo di Eyenga. Varese perde e, anche se non fragorosamente, perde male, perché la sconfitta non arriva per inferiorità tecnica, ma (ed è molto più preoccupante) per una inferiorità di voglia. E per la prima volta in stagione, Masnago fischia.
Varese prova a riscaldarsi in una delle nottate più gelide di questo periodo e a raccogliersi attorno alla propria squadra chiamata a una conferma dopo l’incoraggiante vittoria in quel di Pesaro. Ultimamente dalle parti del S. Monte la coppa non è che venga vista propriamente come una passeggiata di piacere, ma Moretti e Coldebella hanno sottolineato a più riprese come questa squadra abbia bisogno di giocare per trovare i suoi meccanismi e anche far trovare la condizione ad alcuni elementi (Maynor su tutti) che hanno faticato in questo inizio stagione.
L’avvio sembra un dejavù. Gli ospiti scappano subito sull’1-7 grazie ad un ispirato Brazelton, ma quando tutto sembra far presagire l’ennesima serata di magra, Maynor accende una luce nel buio e con un paio di accelerate regala a Pelle e Kangur un paio di gemme per dare il via a un parziale di 13-2 che ricuce lo strappo e sospinge i biancorossi verso il primo vantaggio della serata. Con le giocate del suo faro tutto l’attacco varesino sembra accendersi e i padroni di casa mostrano una ritrovata fiducia non solo nelle giocate offensive, ma specialmente nella metà campo difensiva. Il Radom trova in Witka un importante appiglio in quello che sembra essere un momento di prolungata difficoltà dei suoi. Il veterano polacco piazza un paio di triple in rapida sequenza e con il supporto di Jackson riportano a contatto gli ospiti sul 19-18 alla sirena dei primi 10′.
Il secondo quarto prosegue sulle tracce del primo, con le formazioni in costante equilibrio a ricambiarsi canestri, favori e disattenzioni. La fluidità di gioco del primo periodo sembra già un lontano ricordo appena gli ospiti iniziano ad alzare l’aggressività difensiva. Maynor continua a regalare sprazzi del play ammirato a questi lidi un paio di stagioni imbeccando bene un redivivo Johnson che piazza un paio di conclusioni pesanti, mentre lo stesso Maynor sale presto a quota 15 con la tripla del +6 Varese. Ma quando l’inerzia sembra essere definitivamente nelle mani della OJM, è Jackson a segnare a pochi secondi dalla sirena dell’intervallo per il 37-32 di metà gara.
La ripresa sembra il refrain di avvio gara. Brazelton sembra letteralmente Curry in mezzo ai manichini di Varese e con un paio di triple, a cui seguono i canestri di Sokolowski, il Radom piazza un parziale micidiale di 12-0 che costringe Moretti a chiamare un TO di pura frustrazione durante il quale scuote pesantemente i suoi chiamandoli a un riscatto d’orgoglio. Varese però sembra essere entrata già in riserva ed emblematico è il possesso successivo alla sospensione, quando Varese non riesce a completare due passaggi consecutivi e Cavaliero (pessima prestazione al pari di Campani) si stampa in penetrazione contro il muro polacco formato da Witka e Jackson. E’ solo grazie al solito Avramovic che Varese non sprofonda. Il giovane serbo, come spesso accade in questo avvio di stagione, è il principale go-to-guy nelle situazioni a gioco rotto, ma sono i suoi compagni che sembrano essersi fermati negli spogliatoi. Varese inizia ad andare sotto pesantemente a rimbalzo nonostante Moretti alterni tutta la sua batteria lunghi, ma è evidente come ora il Radom vada ad una velocità tripla rispetto ai padroni di casa con il terzo parziale chiuso sull’11-21 ospite.
Il quarto finale vive costantemente sull’equilibrio tra l’illusione e l’incredulità da parte dei tifosi di Varese che vedono i loro quasi inermi davanti alle ondate dei polacchi. Su Brazelton si alterna praticamente tutto il reparto esterni biancorosso, ma il play di Chicago trova sempre un modo diverso per battere il rispettivo avversario. Prima una tripla in faccia a Maynor, poi un altra su Cavaliero e un paio di accelerazioni a irridere il malcapitato Bulleri che può solo spendere fallo. Varese prova a dare segni di vita con Eyenga, ma la fluidità accennata nel primo tempo sembra un lontano ricordo. Manifesto della serata nerissima per la OJM è la successione di rimbalzi offensivi (6) concessi nel corso di un unica azione ai polacchi che all’ennesimo trovano la tripla spezza gambe con Zyskowski che sostanzialmente chiude i giochi. La tripla di Eyenga che porta Varese sul momentaneo -4 è solo un fuoco di paglia. Il Radom amministra egregiamente il fallo sistematico varesino e si regala una meritata vittoria per 62-69 espugnango Masnago.
TABELLINI
VARESE: Anosike 2 (10reb), Maynor 14, Avramovic 10, Pelle 6, Bulleri 2, Cavaliero, Campani, Kangur 6, Ferrero, Eyenga 14, Johnson 8
RADOM: Witka 8, Bojanowski, Brazelton 19 (10 reb), Bell 5, Zyskowski 13, Sokolowski 9, Adams, Jackson 15
Fotogallery a cura di Gianluca Bertoni