FIP A 2 anni dall’impresa di Nantes, la nazionale di Sandro Gamba si presenta agli Europei in Germania Occidentale da detentrice ma senza uno dei pilastri del ciclo Gamba, un certo Dino Meneghin, 35 anni allora, fondamentale nell’oro vinto a Nantes dalla Nazionale azzurra. Villalta e Marzorati, però, veri e propri pretoriani di Coach Gamba, furono della spedizione in terra Teutonica e riuscirono a dare la propria impronta (specie il primo), sia nella trionfale fase a gironi che alle eliminatorie. FASE A GIRONI (Gruppo B, Leverkusen) Italia- Cecoslovacchia 82-80 (39-42) L’Italia riesce a rimontare e vincere la partita contro una Cecoslovacchia che si rivelerà a posteriori una della grandi storie dell’Europeo. Nel primo tempo l’Italia soffre le sferzate di Kamil Brabenec, guardia/ala e buono scorer dei Cecoslovacchi, il quale, insieme a Rajniak (anche lui 16 punti al termine) ha formato la spina dorsale della selezione del proprio paese. Tuttavia l’Italia, grazie alla prova di Villalta (21 punti con solo 1 da tiro libero), Gilardi e Magnifico riesce a ribaltare e tenere il risultato fino al 40’, riuscendo a portare a casa il bottino. Italia- Germania 94-79 (49-43) Il 6 Giugno l’Italia si trova ad affrontare i padroni di casa con un Detlef Schrempf (in NBA per oltre 15 anni dal 1985 con le maglie di Dallas, Indiana, Seattle e Portland) scatenato e capace di segnare ben 26 punti (15/15 dalla lunetta) aiutato dal “Canadese di Germania” Mike Jackel. Gilardi però è all’altezza e l’Italia resta in controllo (49-43 al 20’), chiudendo la gara nella seconda metà grazie anche ai 30 punti in due di Villalta e Brunamonti. Due su due per la nazionale di Gamba. Italia-Bulgaria 82-61 (41-29) Partita dominata dalla selezione italiana, in vantaggio di 12 lunghezze già alla pausa lunga. Savio e Marzorati sugli scudi, l’Italia riesce a gestire con serenità il vantaggio guadagnato e portare in cascina la terza vittoria in altrettante partite. Olanda- Italia 76-112 (32-56) Partita ancora meno interessante quella con gli olandesi, cenerentola del girone (con Israele) e massacrati dagli azzurri.23 i punti di Walter Magnifico e ben 6 uomini in doppia cifra, e vittoria che allunga la striscia vincente a 4 partite. L’Italia è allora l’unica formazione imbattuta del campionato ed è ampiamente qualificata alle eliminatorie come prima. Israele- Italia 92-89 OT (79-79 FT) L’Italia arriva all’Overtime dopo la rimonta sull’Israele di Miki Berkowich (Argento con Israele nel ’79 proprio in Italia) che segna 34 punti e regala alla propria nazionale la prima e unica vittoria della manifestazione. A niente servono i 23 di Magnifico e i 17 di un Meo Sacchetti in grande crescita. Si qualifica così l’Italia ai quarti di finale; nazionali rimaste Francia (avversario dell’Italia), Unione Sovietica, Cecoslovacchia, Spagna, Bulgaria, Yugoslavia (con un certo 21enne chiamato Drazen Petrovic a roster) e la nazione ospitante, la Germania Ovest. QUARTI DI FINALE– Stoccarda, 11 Giugno. Italia- Francia 97-71 (39-38) Vince in rimonta l’Italia di Gamba che fatica a contenere il francese di Guadalupa Patrick Cham ma nel secondo tempo schianta letteralmente i francesi grazie ai 27 di Meo Sacchetti (come detto in grande crescita) e i 22 di Villalta, che permettono all’Italia di gestire il finale in cruise control. L’Italia andrà però a trovare in semifinale l’Unione Sovietica dell’MVP Sabonis, che si sbarazzerà il 12 Giugno della Bulgaria. SEMIFINALE– Stoccarda, 14 Giugno. Italia– URSS 96-112 (40-73) L’Italia si presenta a Stoccarda consapevole della superiorità sovietica, data soprattutto da Arvydas Sabonis, fresco di scelta al Draft NBA (4° giro da Atlanta, scelta però invalidata). E Sabonis fa valere il proprio strapotere come in tutto il torneo. 36 punti con 6 tiri liberi (5 realizzati) e dominazione totale in pitturato. Dopo il primo tempo la partita è già chiusa. Con Sabonis Belostenny e altri 5 sovietici vanno in doppia cifra, e a poco valgono gli sforzi di Premier, Vecchiato e Magnifico (18, 23, 15 punti rispettivamente) perché l’Unione Sovietica, che poi spazzerà via la Cecoslovacchia, è semplicemente troppo forte.