[tps_title]Il programma[/tps_title]
F8 2020 – 13-16 febbraio 2020, Pesaro, Vitrifrigo Arena
Quarti di finale
Giovedi 13 Febbraio 2020
ore 18.00: A|X Armani Exchange Milano – Vanoli Basket Cremona
Diretta Rai Sport HD – Eurosport 2 – Eurosport Player
ore 20.45: Segafredo Virtus Bologna – Umana Reyer Venezia
Diretta Rai Sport HD – Eurosport 2 – Eurosport PlayerVenerdì 14 Febbraio 2020
ore 18.00: Banco di Sardegna Sassari – Happy Casa Brindisi
Diretta Rai Sport HD – Eurosport 2 – Eurosport Player
ore 20.45: Germani Basket Brescia – Pompea Fortitudo Bologna
Diretta Rai Sport HD – Eurosport 2 – Eurosport Player
Semifinali
Sabato 15 Febbraio 2020
ore 17.45: Vincente Quarto di Finale 1 – Vincente Quarto di Finale 2
Diretta Rai Sport HD – Eurosport 2 – Eurosport Player
ore 21.00: Vincente Quarto di Finale 3 – Vincente Quarto di Finale 4
Diretta Rai Sport HD – Eurosport 2 – Eurosport Player
Finale
Domenica 16 Febbraio 2020
ore 18.00: Vincente Semifinale 1 – Vincente Semifinale 2
Diretta Rai Sport HD – Eurosport 2 – Eurosport Player
[tps_title]Umana Reyer Venezia[/tps_title]
di Marco Muffatto
Venezia arriva all’appuntamento delle Final Eight dopo due vittorie importanti per diversi aspetti, uno in coppa che tiene vive le speranze di qualificazione e una in campionato nel derby con Treviso che da sempre è una partita a se. Incontrerà subito la Virtus con cui vanta uno 0-2 in campionato ed è quindi una sfida i cerca di “rivalsa”.
LA STELLA
Al momento Austin Daye, se in serata, è l’unico in grado di poter cambiare il ritmo della propria squadra, con potenzialmente tanti punti in mano essendo comunque un “enigma” per le difese avversarie vista la sua capacità di movimenti sia vicino che lontano da canestro.
CHI SALE
Nelle ultime due partite si è rivisto il Stone dell’anno scorso, giocatore capace di trascinare la squadra e di portare assist e ribalzi alla causa. Bene anche i parziali recuperi fisici di Watt e Vidmar, aspettando quello tanto atteso di Tonut e di poter contare a tempo pieno su Goudelock.
CHI SCENDE
Nel gruppo di De Raffaele, Filloy sta avendo alti e bassi con più bassi in questa fase della stagione, per il resto il tutto è conseguenza delle condizioni fisiche di alcuni giocatori che magari hanno potuto rifiatare meno come De Nicolao o Watt.
Quintetto: Julyan Stone, Jeremy Lamar Chappell, Michael Bramos , Valerio Mazzola, Mitchell Watt.
Panchina: Ike Udanoh, Davide Casarin, Stefano Tonut, Austin Daye, Andrea De Nicolao, Ariel Filloy, Gasper Vidmar, Andrew Goudelock, Francesco Pellegrino, Bruno Cerella
[tps_title]Happy Casa Brindisi[/tps_title]
di Gianluca Rota
Dopo aver condotto un buon girone d’andata, Brindisi si appresta a disputare le Final Eight di Pesaro con il settimo piazzamento in classifica. La squadra di coach Frank Vitucci è reduce da 4 vittorie nelle ultime 5 gare di serie A e proprio l’ultimo successo è arrivato alla Vitrifrigo Arena di Pesaro ai danni della compagine pesarese. I pugliesi, la scorsa stagione sono stati davvero ad un passo dal sogno di vincere questa coppa, arrivando in finale, ma la formazione cremonese di coach Sacchetti ha avuto la meglio. Si preannuncia affascinante e spettacolare la sfida dei quarti di finale contro Sassari; la Happy Casa parte sfavorita ma si sa, in questa competizione può succedere di tutto.
LA STELLA
Senza dubbio, la stella dei pugliesi è Adrian Banks. Il capitano della Happy Casa è il leader tecnico, carismatico e sta disputando la miglior stagione della propria carriera. All’età di 34 anni, ormai si può considerare un giocatore totale, in grado di assistere la propria squadra non solo segnando tanti punti ma, anche fornendo assist e prendendo rimbalzi. A metà stagione è il miglior marcatore della lega con 21.2 punti di media e inoltre, smazza 5.6 assist a partita.
CHI SALE
La vera forza di Brindisi è il collettivo. Quando ogni giocatore mette il proprio mattoncino, la formazione guidata da Frank Vitucci diventa una squadra difficile da battere per chiunque. A questo proposito, l’allenatore veneto e il suo staff, come la scorsa stagione, hanno compiuto un grandissimo lavoro sulla chimica di squadra e sin dalle prime partite si è notato un’ottima intesa in campo, fondamentale per il raggiungimento di obiettivi importanti.
CHI SCENDE
Il punto interrogativo più grande è la condizione fisica di alcuni giocatori. Nelle ultime gare Martin e Thompson hanno avuto vari acciacchi e non hanno potuto dare un contributo importante alla causa. In secondo piano, c’è la questione dell’inserimento al 100% dell’ultimo arrivato Dominique Sutton, che ancora deve entrare nel pieno del sistema di Frank Vitucci.
Quintetto: Darius Thompson, Adrian Banks, Kelvin Martin, Tyler Stone, John Brown III
Panchina: Alessandro Zanelli, Luca Campogrande, Iris Ikangi, Raphael Gaspardo, Dominique Sutton, Riccardo Cattapan
[tps_title]Pompea Fortitudo Bologna[/tps_title]
di Mario Giuliante
Dopo una cavalcata straordinaria nel Campionato di A2, la Fortitudo Bologna targata Antimo Martino ritorna finalmente nella massima serie dopo tanti anni d’attesa. Tra cessioni e acquisti, la Effe si prepara ad affrontare il campionato da neo promossa, non sfigurando nel girone di andata e regalando vittorie importanti, contro squadre di spessore, ai propri tifosi. Un approccio al Campionato a tratti inaspettato, che ha portato la squadra biancoblu a conquistare un posto nelle Final Eight di Coppa Italia battendo nell’ultima sfida del girone di andata Reggio Emilia, diretta concorrente. Le vittorie arrivate contro squadre di cartello come Milano, Venezia, la vittoria fuori casa contro Cantù, ma anche le sconfitte interne contro Brescia e Pesaro, hanno mostrato una squadra capace di sorprendere, nonostante sulla carta possa partire in una situazione di leggero svantaggio. In questa competizione, i quarti di finale sono abbordabili se giocati con lucidità e con la giusta concentrazione (come ha sempre sottolineato il coach Antimo Matino), insieme al pubblico biancoblu, sempre presente e vero sesto uomo in campo della squadra.
LA STELLA
Nonostante alcuni nomi di rilievo, la forza di questa squadra è sempre stata il gruppo, un concetto sempre ben sottolineato dal coach Antimo Martino. Le vittorie arrivate durante la stagione hanno mostrato chiaramente come questa squadra sia capace (con l’appiglio giusto) di mettere in difficoltà qualsiasi avversario giocando insieme sia a livello offensivo che difensivo. Tutto ciò è avvalorato soprattutto quando soprattutto alcuni giocatori non sono riusciti a venire fuori al momento opportuno in alcune partite.
CHI SALE
Sicuramente Aradori, Sims e Fantinelli sono ad oggi, sia per i punti realizzati che per prestazioni regalate a livello di intensità, le persone più in forma. Rappresentano lo zoccolo duro di questa squadra che, anche nell’ultima uscita contro Roma, hanno mostrato ancora di più il loro spessore. Positivi, nonostante le ultime partite sottotono, Leunen e Robertson, pedine fondamentali per il gioco e le rotazioni di Antimo Martino. Stesso pensiero anche per Cinciarini e capitan Mancinelli, bravi a farsi trovare pronti dalla panchina; da loro forse l’allenatore esigerà qualcosa in più nel finale di stagione.
CHI SCENDE
Stipcevic e Daniel rappresentano forse l’emblema di questa squadra. Per il primo, nonostante un avvio di stagione dalle sensazioni positive, non vi è stata quell’incisività che forse la società si aspettava; lo stesso discorso è da sovrapporre a Daniel, nonostante le ultime uscite abbiano mostrato la voglia di fare qualcosa in più.
Quintetto: Pietro Aradori, Kassius Robertson, Matteo Fantinelli, Maarty Leunen, Henry Sims.
Panchina: Stefano Mancinelli (C), Daniele Cinciarini, Edward Daniel, Rok Stipcevic, Nicolo Dellosto
[tps_title]Vanoli Cremona[/tps_title]
di Riccardo Vecchia
La Vanoli Cremona si affaccia a questa Coppa Italia come detentrice del trofeo. Cremona in estate ha voluto mantenere la propria identità ma cambiando però gli uomini chiave della cavalcata vincente dell’anno scorso. Inizialmente Cremona ha pagato questo scotto con i nuovi giocatori incapaci di arginare quella leadership che Crawford e Mathiang garantivano. Grazie al mercato sono arrivati prima Sobin poi soprattutto Happ che hanno di fatto dato la svolta tanto attesa: Cremona ha iniziato a macinare bel gioco e vittorie rilanciandosi in classifica dopo un brutto inizio. I tanti infortuni che hanno colpito quasi tutti gli effettivi hanno minato il cammino della Vanoli, che ha di nuovo ricorso al mercato per aggiungere un giocatore di spessore come Richardson (ora infortunato). Cremona è rimasta in piedi chiudendo con le vittorie necessarie per chiudere la data tra le prime 8. L’obiettivo sarà quello di provare a difendere il trofeo vinto l’anno scorso nonostante un tabellone molto complesso: ci sarà la rivincita con Milano che si è appena imposta dopo un match ricco di emozioni. Difficile riuscire a passare il primo turno ma non impossibile per una squadra che vorrà provare a stupire ancora come fece lo scorso anno.
LA STELLA
Ethan Happ è il giocatore cardine della Vanoli Cremona. Produce punti, rimbalzi, assist ed è il punto di riferimento di tutta la squadra. Da quando è arrivato, ha preso per mano la Vanoli trascinandola fuori dal periodo buio. Un leader del gruppo, un playmaker in più e un terminale offensivo ostico per tutte le squadre. Insieme a lui saranno importanti i contributi di Travis Diener (lo scorso anno assoluto protagonista con partite leggendarie) e Michele Ruzzier (metronomo e punto di riferimento nelle vittorie dei biancoblù).
CHI SALE
In rampa di lancio ci sono due giocatori che hanno recuperato dall’infortunio: Jordan Mathews e Voja Stojanovic. Mathews nelle ultime vittorie al PalaRadi ha guidato il gruppo con punti pesanti e affidabilità difensiva. Stojanovic ha un ruolo fondamentale, giocatore duttilissimo in ambo le metacampo. Due giocatori importanti per Cremona che, recuperati dai vari acciacchi, dovranno fare la differenza in campo.
CHI SCENDE
Nell’ultima partita il contributo di Wes Saunders è stato nullo. In difficoltà fin dai primi minuti, Saunders non è mai entrato in ritmo. Capace di grandissime partite, talvolta accusa passaggi a vuoto pesanti che per Cremona vogliono sempre dire sconfitta. Ritroverà Milano per una partita che dovrà essere completamente diversa rispetto a quella di domenica.
Quintetto: Ruzzier-Saunders-Mathews-Akeke-Happ
Panchina: Diener-Mathews-Palmi-De Vico-Sobin-Sanguinetti
[tps_title]AX Armani Exchange Olimpia Milano[/tps_title]

Negli ultime stagioni, la Coppa Italia ha rappresentato un momento difficile per Milano, che ci arrivava da strafavorita sulla carta, ma in condizioni psico-fisiche pessime, che hanno portato a eliminazioni ai quarti tanto inaspettate quanto ineccepibili. Stavolta, lo scenario è, almeno parzialmente, diverso, poiché l’Olimpia giunge a Pesaro solo da quarta testa di serie del tabellone, e nessuno si stupirebbe di un’eventuale sconfitta contro la Virtus in semifinale o contro Brescia o Sassari in finale. Resta, purtroppo per gli uomini di Messina, l’impressione di avere le energie al lumicino, dal punto di vista sia atletico che mentale: infatti, le ultime uscite tra campionato e EuroLega hanno evidenziato un rendimento profondamente discontinuo nel corso dei 40’ di gioco, con parziali, sia ottenuti che subiti, di un certa entità. Certo, anche la Cremona vista al Forum nella gara di domenica scorsa appare vittima dello stesso problema, e, a Pesaro, l’Olimpia dovrebbe poter contare su un Rodriguez in più; poi, però, in caso di una semifinale contro la Virtus, il pronostico penderebbe in modo molto deciso dalla parte dei bolognesi.
LA STELLA
C’è poco da fare, Milano va dove la porta Sergio Rodriguez, giocatore deputato innanzitutto a imporre il ritmo dell’attacco biancorosso, ma anche a realizzare sia con continuità nel corso della partita che, soprattutto, nei momenti caldi, quando la palla pesa più del solito. Non sempre il Chacho ha risposto presente, e a Pesaro non potrà permettersi di marcare visita.
CHI SALE
Tarczewski, troppo spesso limitato dai falli e da un QI cestistico non certo elevato, ultimamente sta facendo valere i propri pregi più del solito, e sta migliorando notevolmente in difesa. Nedovic sembra finalmente essersi ristabilito dai tanti infortuni e si sta rivelando il complemento ideale alla leadership di Rodriguez e Micov. Cinciarini, così come nei due anni precedenti sotto Pianigiani, ha saputo passare da emarginato a elemento quantomeno affidabile in certe situazioni.
CHI SCENDE
Gudaitis e Della Valle sembrano sempre più due corpi estranei, dando sempre più la sensazione di non essere semplicemente allineati alla direzione in cui la squadra sta andando. Sykes, dopo alcune partite promettenti all’inizio, si è visto drasticamente ridurre i minuti dall’arrivo di Crawford, e anche se ciò varrebbe solo per l’EuroLega, la cosa sta chiaramente avendo contraccolpi psicologici anche in campionato.
Quintetto: Sergio Rodriguez, Nemanja Nedovic, Vlado Micov, Jeff Brooks, Kaleb Tarczewski
Panchina: Amedeo Della Valle, Paul Biligha, Arturas Gudaitis, Riccardo Moraschini, Micheal Roll, Andrea Cinciarini, Christian Burns, Kiefer Sykes, Luis Scola
[tps_title]Banco di Sardegna Dinamo Sassari[/tps_title]
di Alessandro Sanna
La Dinamo Banco di Sardegna Sassari arriva alle Final Eight di Coppa Italia partendo dalla seconda piazza in campionato, ottenuta dopo un girone di andata sontuoso chiuso a quota 26 punti (13 vittorie, 3 sconfitte, a soli due punti dalla capolista Virtus Bologna battuta proprio al PalaSerradimigni il 22 dicembre). Ai quarti di finale gli uomini di coach Pozzecco affronteranno la New Basket Brindisi, arrivata settima e già affrontata nella passata edizione quando in semifinale, al Mandela Forum di Firenze, i sardi cedettero di un solo punto alla formazione pugliese dopo l’exploit sulla sirena con Venezia. La formazione sassarese vuol mostrare a tutti i muscoli provando a ripetere le vittorie consecutive in coppa del 2014 e del 2015. Nelle ultime settimane 2 sconfitte di fila sulla sirena, contro Trento e Trieste, hanno mostrato una Dinamo stanca, reduce anche da 14 partite in FIBA Champions League culminate con la seconda piazza e la qualificazione grazie a 11 vittorie e 3 sole sconfitte. Bastano questi numeri per far capire con quale determinazione e quale voglia la formazione isolana arriverà allo scontro dei quarti contro Brindisi volendo da subito mettere in mostra tutte le qualità di un roster con con l’arrivo di Pozzecco lo scorso febbraio ha a suo favore numeri impressionanti.
LA STELLA
Senza dubbio Dyshawn Pierre autore di una prima parte di stagione sontuosa in campionato e in coppa. Con giocate funanboliche e spirito di sacrificio: 14.3 punti di media, con il 56% da 2 e il 45% da 3, 80% ai liberi, 7 rimbalzi e 2.8 assist. Una vera e propria consacrazione dopo 2 stagioni già buone in terra sarda.
CHI SALE
Ormai Marco Spissu, fresco anche di convocazione in nazionale maggiore, è uno dei punti di forza di questa squadra, per voglia, determinazione e attaccamento alla maglia, ma anche per la sua crescita tecnica, fisica e mentale. Michele Vitali è diventato una certezza così come lo è sempre Stefano Gentile. Bilan sotto canestro è una sicurezza così come Evans.
CHI SCENDE
Probabilmente da un giocatore del suo calibro ci si sarebbe aspettati qualcosa in più: stiamo parlando di Jerrells. Il piccolo calo nelle ultime settimane ha portato anche i sardi a 2 sconfitte un po’ amare però è di sicuro frutto di un lungo girone di andata e di 14 partite in coppa che hanno di sicuro minato le energie dell’intera squadra. Il riposo, imposto dal calendario, è arrivato dunque al momento giusto per Sassari che ora è pronta a riprendere la marcia nelle Finale Eight.
Quintetto: Spissu, Vitali, Piere, Evans, Bilan.
Panchina: Devecchi, Gentile, Magro, Bucarelli, Coleby, Jerrells, Re, Sorokas.
[tps_title]Germani Basket Brescia Leonessa[/tps_title]
di Fabio Rusconi
Dopo un ottimo girone d’andata, chiuso al terzo posto, la stagione della Germani ha subito una leggera flessione nel proprio rendimento. Dopo le vittorie contro Reggio Emilia e Milano, che hanno chiuso un filotto di sette successi consecutivi in LBA, la squadra di coach Esposito è incappata nelle sconfitte con Brindisi e a Trento. Due sconfitte consecutive (quattro se si considera le due trasferte di Oldenburg e Patrasso in EuroCup), che evidenziano come la squadra di coach Esposito sia a corto di energie, oltre che alle prese con qualche acciacco di troppo. La rocambolesca vittoria con Trieste nell’ultimo turno non cambia la questione: Brescia arriva a Pesaro in riserva. Il primo turno con la Fortitudo è abbordabile sulla carta, anche se la Leonessa dovrà vedersela con una Vitifrigo Arena che sarà ostile. Godersela, come precisato dal vice Giacomo Baioni in sala stampa dopo il successo sull’Allianz: il ritorno alla kermesse a due anni di distanza dalla dolorosissima finale persa con Torino deve essere occasione, per Brescia, per migliorare e giocare, ambendo a una vittoria per la quale la Germani, seppur sia testa di serie, parte un gradino sotto rispetto alle favorite Virtus Bologna, Sassari e Milano.
LA STELLA
Brescia non dispone di una vera e propria stella. Il collettivo è la sua forza, la capacità di avere diverse armi nel proprio roster, ma anche giocatori che senza problemi svestono i panni da superstar per sporcarsi le mani. Awudu Abass è sicuramente in un buon momento, avendo deciso col suo talento diverse gare a favore di Brescia. Gira a 14.1 punti ad allacciata di scarpe in campionato, con il 51% da 2, il 38% da 3 e l’89% dai liberi. Se c’è un pericolo pubblico per le difese avversarie, questo è lui.
CHI SALE
Il sistema di Esposito, come detto, non prevede grandi individualità dal punto di vista statistico. Ci sentiamo comunque di citare Tyler Cain che, dopo diverse partite in chiaroscuro, è decisivo da qualche settimana a questa parte. Il centro ex-Varese è un’arma in più per la Germani, ritrovata e che completa un quintetto temibile, il quale è supportato da una panchina qualitativamente sopra la media.
CHI SCENDE
La forma fisica generale della Leonessa è ben lontana da quella di un mese fa. Diversi infortuni e malanni (di Vitali, Moss e Trice), rientri a singhiozzo nelle rotazioni (come quello di Horton), e nuovi arrivi non ancora rodati nel sistema (Trice), gettano qualche ombra sulla possibilità di Brescia di rendere al 100% nella rassegna pesarese. Proprio l’ultimo arrivato ha guardato i compagni da bordo campo contro Trieste, vittima di un guaio fisico. Questo non lo aiuta sicuramente ad integrarsi al meglio.
Quintetto: Luca Vitali, DeAndre Lansdowne, Awudu Abass, Ken Horton, Tyler Cain
Panchina: Andrea Zerini, Brian Sacchetti, David Moss, Travis Trice, Angelo Warner, Tommaso Laquintana, Tommaso Guariglia
[tps_title]Virtus Segafredo Bologna[/tps_title]
di Francesco Strazzari
La Virtus Bologna si presenta all’appuntamento di Pesaro reduce da 7 vittorie in fila in campionato, ma anche dalle due sconfitte rimediate con Partizan e Tenerife.
Una prima parte di stagione pressoché perfetta quella dei bianconeri guidati da Djordjevic, che in Italia sono caduti solamente nelle trasferte di Cremona e Sassari, mantenendo saldamente la testa della classifica sin dalla prima giornata. L’applicazione difensiva ed un attacco che quando ingrana gira alla perfezione grazie alle magie di Markovic e Teodosic: le Vunere quest’anno vogliono arrivare fino in fondo e migliorare il risultato della scorsa edizione, quando si fermarono in semifinale contro Cremona, dopo aver eliminato Milano al primo turno. Resta da verificare quanto possano pesare, soprattutto a livello mentale, i ko rimediati nell’ultima settimana in due partite molto importanti.
LA STELLA
C’è poco da discutere: tutti gli occhi saranno puntati sul numero 44 bianconero. Milos Teodosic ha già messo la sua impronta in questa Virtus e nel nostro campionato, viaggiando a oltre 15 di media, con più di 6 assist a partita. Le giocate del serbo condizionano le difese avversarie e le loro scelte, diventando un’arma quasi letale per questa Segafredo.
CHI SALE
Il pacchetto italiano della Virtus sta probabilmente vivendo uno dei suoi migliori momenti della stagione: da Ricci a Cournooh, passando per Baldi Rossi e Pajola, tutti sembrano aver fatto quel “passo” in avanti che Djordjevic gli richiedeva da tempo. Insieme a loro, Stefan Markovic sembra aver risolto le noie fisiche che lo limitavano da tempo, tornando ad essere quel fattore determinante come ad inizio stagione.
CHI SCENDE
L’uomo più discusso nelle ultime settimane è stato sicuramente Frank Gaines. L’ex canturino ha perso fiducia, anche e soprattutto per via di un problema al ginocchio che lo ha tenuto ai box per qualche tempo. L’innesto di Marble ha aumentato ulteriormente la competizione interna tra i bolognesi e Gaines dovrà al più presto trovare lo smalto migliore. Lo stesso Kyle Weems, uno dei più positivi nella prima parte della stagione virtussina, sembra pagare un po’ di stanchezza nell’ultimo periodo. Pesaro sarà il palcoscenico ideale per rilanciarsi al top?
Quintetto: Markovic, Teodosic, Weems, Ricci, Gamble
Panchina: Gaines, Deri, Pajola, Baldi Rossi, Delia, Cournooh, Hunter, Nikolic