Ieri sera abbiamo osservato l’amichevole tra le squadre giovanili del KK Primorska e della società di Belgrado ‘Košarkarski klub IBC’. L’amichevole si è svolta a Capodistria. Stasera la società serba affronterà in amichevole l’Istrana basket di Denis Marconato, mentre nei prossimi giorni se la vedrà ancora con Bassano e Oderzo. Un tour in veneto, dunque, con l’ambizione di dimostrare il valore delle giovani promesse serbe.
A Capodistria abbiamo colto l’occasione per porgere qualche domanda al coach della società serba Nenad Jerković, che è molto attivo anche sul fronte della nazionale giovanile serba.
Coach Jerković, intanto un suo commento sulla partita appena svolta dai suoi ragazzi e su quelle che svolgerete nei prossimi giorni.
Abbiamo iniziato questo tour a Capodistria, in Slovenia. Sono soddisfatto dei miei ragazzi, ma dobbiamo migliorare. Dobbiamo lavorare ancora molto sui fondamentali per fare meno errori, ad esempio sui passaggi. Per me è importante che sin da ragazzi i miei giocatori evitino errori futili sul campo e che rimangano concentrati nell’arco di tutta la partita. Da loro mi attendo delle buone prove nei prossimi giorni quando affronteremo alcune squadre venete: per i miei ragazzi sarà un’esperienza importante. Alcuni di loro, come ad esempio Vuk Petrović, classe 2001, sono pronti per esordire nella prima squadra e fare dei percorsi importanti.
La Serbia è indubbiamente una realtà interessante per quanto riguarda i giovani talenti del basket.
Indubbiamente. Bisogna però tenere presente che molte cose sono cambiate rispetto al passato. Un tempo esisteva la Jugoslavia, i giovani erano forse più legati al mondo dello sport. C’era anche più competizione. Oggi da questo punto di vista si fa un po’ più fatica.
È dunque più difficile che i giovani emergano anche nel basket serbo?
Anche in Serbia, come in altri contesti europei, le principali squadre tendono a mettere sotto ingaggio giocatori stranieri, molto spesso a discapito delle giovani promesse del basket nazionale. Da questo punto di vista i giovani hanno meno opportunità di emergere. Eppure sono convinto che nelle nuove generazioni prima o poi troveremo un nuovo Teodosić che saprà far parlare di sé sui principali campi europei.
- Login o Registrazione