Fortitudo tutta cuore: Verri guida i suoi alla rimonta spettacolo. Piacenza va a tappeto

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La bomba del 68 a 67 di Verri

Altro giro, altra remuntada biancoblù. La Fortitudo ci ha ormai abituati ai finali batticuore e alle rimonte mozzafiato, e anche oggi il copione riservato  ai 4100 spettatori del PalaDozza non ha fatto eccezioni: l’Aquila, quando tutto sembrava praticamente perduto e Piacenza era in completo controllo (35-52), ha infatti tirato fuori la garra dei giorni migliori e ha saputo ribaltare le sorti della partita in maniera magistrale, portando a casa due punti a lungo insperati e di grande importanza. Per Politi, che sembra davvero sulla retta via per trovare il modo di timonare al meglio la squadra, si tratta del quinto successo consecutivo in altrettante gare di campionato passate sulla panchina felsinea. Solo la sconfitta di Legnano ha macchiato il cammino del giovane coach e gli ha impedito il percorso netto.

Partita dai bassi punteggi e dalle basse percentuali, compensate però da un livello di emotività davvero elevato. A fare la differenza, come anticipavamo, il carattere, la concentrazione che anche nei momenti più bui del match non hanno mai abbandonato i padroni di casa e, ovviamente, il  calorosissimo pubblico del “Madison” di Piazza Azzarita che si è dimostrato ancora una volta il miglior sesto uomo  e ha dato una spinta determinante per riacciuffare per il rotto della cuffia le sorti del match.

Un plauso va fatto anche alla visione davvero lungimirante di Calamai che, nel giorno del suo addio alla effe scudata, aveva preannunciato un futuro roseo e di grande utilità per la squadra a quel Patrizio Verri che all’inizio della sua terza avventura bolognese stentava a decollare ma che oggi, confermando il trend di crescita delle ultime uscite, è stato un vero e proprio fattore determinante ai fini del successo dell’Aquila: 15 punti segnati, 5 rimbalzi, 3 assist e tanto, tantissimo lavoro sporco per l’ala parmense. Grande serata anche per bomber Venturelli, autore di 20 punti e per De Min che ha portato a casa 12 punti e 5 rimbalzi.

Avvio fulmineo degli ospiti che, sfruttando la buona vena realizzativa di Rombaldoni e le svariate situazioni di campo aperto concesse da una Fortitudo inizialmente molto imprecisa al tiro (5/16 per gli uomini di Politi al 10°), si porta in un amen sul 9 a 1. Bologna ha la carburazione lenta ma col passare dei minuti riesce comunque a trovare la giusta quadra e riportarsi a contatto. Le fiammate di Spizzichini e Gambolati chiudono il primo quarto con gli ospiti avanti di tre lunghezze (12-15).

Pronti-via! Si ricomincia e l’andamento a strappi della gara prosegue: Rombaldoni sigla il +5 biancorosso (17-22), ma Verri e Sabatini, con un parziale di 8 a 0 consentono alla effe scudata di rimettere il naso avanti (25-22). Vantaggio illusorio perché il solito Rombaldoni, ben coadiuvato da Gasparin, Italiano e Benvenuti, ribalta nuovamente la situazione e regala, con un contro break (10-0) ai suoi un vantaggio all’apparenza rassicurante: 27 a 35. In chiusura di primo tempo Venturelli manda a bersaglio la bomba del 5 (30-35), ma Gasparin risponde con un buon tiro dalla media  mandando tutti negli spogliatoi per la pausa lunga sul 30 a 37 piacentino.

Al rientro sul rettangolo di gioco la verve degli ospiti non sembra certamente diminuire, anzi aumenta in maniera esponenziale: l’ispiratissimo ex di turno Rombaldoni insacca nella retina due bombe consecutive che danno il la alla fuga biancorossa. La Fortitudo vive un momento di completo black out offensivo ed in difesa – dove vengono concessi troppi rimbalzi e tiri facili – le cose non vanno di certo meglio. Gli ospiti fanno girare la palla con buona fluidità e di conseguenza i risultati si vedono sia da fuori che nel pitturato: in un amen la formazione guidata da Politi piomba addirittura a – 17 (35-52). Quando tutto sembra però oramai essere compromesso, la Tulipano tira fuori il motto d’orgoglio: il siluro scoccato da capitan Fin da oltre l’arco dei 6.75 metri vale il 54 a 41 ma soprattutto da la scossa ai felsinei che da quel momento serrano le fila in retroguardia e piazzano un fragoroso break di 18 a 5 interrotto soltanto dalla sirena del terzo quarto che termina sul 53 a 57 per la Pallacanestro Piacentina.

I biancorossi dietro non riescono più a trovare il bandolo della matassa e in attacco appaiono davvero paralizzati, anche a causa dell’assordante tifo di un PalaDozza rivitalizzato dall’impegno dei propri beniamini,  non riuscendo più a trovare la via del canestro. Bologna adesso vola e sul tiro segnato da De Min arriva a toccare addirittura il -1 (60-61). Come spesso accaduto però,  ad un passo dal traguardo, i biancoblù non trovano a più riprese la zampata del sorpasso e vengono prontamente puniti: Piacenza, infatti, riesce a reagire e il nuovo +5 esterno è servito (60-65). Il fato questa sera sembra comunque aver deciso di venire in soccorso ad una Fortitudo mai doma: l’MVP di giornata Verri si carica nuovamente la squadra sulle spalle, rende la difesa della Tulipano un muro invalicabile e in attacco si dimostra a dir poco mortifero: è sua la bomba a 1’04” dall’ultima sirena che fa esplodere l’urlo liberatorio del pubblico di casa e certifica il sorpasso fortitudino dopo un lunghissimo e sofferto inseguimento (68-67). Il mondo crolla addosso ad una Piacenza che ora si vede davvero sfuggire dalle mani una vittoria accarezzata per larghi tratti del match. Non pago, il numero 7 in forza a Bologna cattura anche un rimbalzo vitale, frutto di una tripla scagliata sul ferro da Sabatini, e si porta a casa un viaggio in lunetta. Nel sacco ci finisce un libero su due, ma il rimbalzo seguente all’errore del parmense finisce nelle tentacolari mani di De Min che consegna il pallone a Venturelli. La guardia friulana si conquista un altro pellegrinaggio sulla linea della carità, ma anche in questo caso il bottino è soltanto parzialmente soddisfacente (1 su 2 e 70 a 67 per Bologna). Piacenza sul ribaltamento di fronte fallisce un paio di triple che potevano significare la nuova parità e la Effe non se lo fa ripetere siglando, per opera di un glaciale Venturelli, i liberi che sigillano il risultato sul 72 a 67 finale.

Successo di grande spessore per la formazione di casa che lascia a bocca asciutta una Piacenza che dimostra comunque di essere una squadra compatta, dotata di buoni elementi e che si trova costretta dopo due vittorie consecutive – arrivate  a coronamento di un momento di campionato positivo dopo un avvio di stagione a singhiozzo – ad interrompere la rincorsa ai piani alti della classifica. La Fortitudo ora, se vuole dimostrare di essere veramente guarita e di poter puntare al bersaglio grosso finale, deve necessariamente continuare a macinare risultati, a cominciare dalla ostica trasferta di Castelfiorentino, e dare significativi segni di miglioramento soprattutto sul piano del gioco. Infine  le ultime ore di mercato potrebbero riservare qualche botto finale (si parla insistentemente di un imminente ritorno a Bologna di Gennaro Sorrentino) che darebbe alla rosa quell’ulteriore tasso qualitativo in più, in grado di far fare alla truppa di Politi il salto di qualità che una piazza esigente come quella fortitudina richiede.