Abbiamo scambiato per i lettori di Basketinside alcune battute con indaffaratissimo ma al solito altrettanto disponibile Antonio Fagotti, il principale artefice del progetto “rinascita” del basket fiorentino:
Allora Fagotti si sente più sollevato dopo la soluzione del rebus allenatore (dopo la firma di Salieri n.d.a.)? Molto, quella di Salieri era la nostra prima scelta, poi saltata a causa del mancato accordo sull’ingaggio.
Quindi quella di Saibene era una seconda scelta? Sì esattamente, e col senno di poi dopo averlo conosciuto ritengo, al di là delle incomprensioni, che non fosse la persona più adatta a guidare il sodalizio gigliato.
Come si è arrivati allora all’accordo? Da parte nostra abbiamo rivisto il budget e Salieri ci è venuto incontro, insomma un matrimonio che si doveva fare. Del resto il nuovo coach dimostra un entusiasmo ed una conoscenza della categoria e dei suoi attori tale da farmi rendere conto che sarebbe stata una grossa perdita il non averlo. Idee chiare, entusiasmo, una rapidità decisionale figlia della profonda conoscenza degli atleti di questa categoria sono i suoi punti di forza, unitamente ad un metodo che lo rende perfettamente compatibile col sistema di lavoro mio e di Maggiorelli.
Nessun rimpianto dunque? No, anzi…
Finalmente adesso si lavora al mercato? Ovviamente, seguendo le preferenze del coach e con un occhio al budget che quest’anno sarà limitato a causa dell’acquisto del titolo ma che l’anno prossimo sarà interamente dedicato a rendere la squadra ancora più competitiva.
Che tipo di squadra si configura? Occorre valutare…in linea di massima 3 o 4 senior per il resto under. Ma non sarà certo una squadra mediocre la nostra, l’obiettivo è sì la salvezza, ma senza passare dai play-out, del resto ho molta fiducia in Salieri tanto per la scelta dei giovani quanto per la loro crescita. La scelta dei giocatori avverrà direttamente in sede di ritiro, verranno convocati più giovani rispetto a quelli che poi verranno ingaggiati in questo modo avremo la possibilità di testarli dal vivo. Chi non accetterà questa metodologia selettiva evidentemente non ha in partenza in numeri per vestire la maglia viola.
Capitolo vice, è già stato individuato? Sì, si tratta di Giovanni Sferruzza, un ragazzo giovane ma preparatissimo. Sono certo che potrebbe essere in prospettiva un ottimo head coach.
Le prossime mosse quali saranno? Dopo aver individuato i giocatori andremo in ritiro per fare gruppo, guardarci negli occhi e costruire una compagine solida. Dobbiamo essere uniti, l’anno che ci attende non sarà affatto facile.
Come procedono le sinergie col territorio fiorentino? Molto bene, miriamo ad una collaborazione stretta senza pestare i piedi a nessuno, il tempo dirà poi quali società credono nel nostro progetto di basket e sono più disponibili a condividerlo. Anche se a Firenze siamo i primi per categoria siamo gli ultimi come anzianità e questo lo teniamo ben presente anche se il sogno è che un giorno i giovani delle altre squadre abbiano come obiettivo quello di indossare la maglia viola. Ma questo deve nascere spontaneamente, senza coercizioni o prepotenze.
Due rapide domande per concludere, la cosa più bella e la più deludente da quanto ha assunto questo incarico. La più bella senza dubbio l’entusiasmo della gente, Firenze è una città piena di passione ed io voglio dedicarmi interamente alla costruzione di un progetto degno di questa piazza. Le persone mi fermano, mi incoraggiano, davvero un ambiente fantastico. Ora sto cominciando a capire cosa vuol dire essere fiorentino e ormai mi ci sento anch’io….
La più brutta? Ovviamente la vicenda Saibene, la non chiarezza, il venir meno alla parola data, il non dire anche dopo la firma con Toti che sarebbe andato a Roma. E pensare che lo avevo anche chiamato senza dire niente nella speranza che fosse lui a parlare…a fugare i rumors o a confermarli. Invece pare che le strette di mano proprio non abbiano valore, almeno per alcuni…Ma ora è il momento di voltare pagina.
Già: voltare pagina, sicuramente Firenze ha bisogno di sognare, ma per farlo occorrono basi solide e chiarezza. Il nuovo sodalizio si muove in questa direzione, con determinazione e convinzione. Chi farà parte è bene che sia che sposi non solo un ingaggio ma un intero, affascinante ed ambizioso progetto.