Serie B, Final Four: Siena-Bologna, la sala stampa

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MATTEO BONICIOLLI (allenatore Fortitudo Bo): “Sono molto felice per un successo ottenuto grazie al lavoro di una società che ha pagato ogni stipendio e di giocatori che hanno faticato enormemente, e grazie ad un pubblico che ci ha spinto dall’inizio alla fine. Ringrazio anche Claudio Vandoni, che ha assemblato e portato al terzo posto questa squadra: so cosa vuol dire essere allontanato quando si pensa di avere fatto un buon lavoro e posso capire il suo stato d’animo. Io stesso a Bologna fui fatto andare via con una squadra in Eurolega e tanti giovani da lanciare: allora non mi è stata data questa possibilità ed il fatto di essere rientrato dopo tanti anni di carriera positiva ed avere collaborato a riportare la Fortitudo in A2 mi riempie di orgoglio. So che alcuni colleghi al mio posto non sarebbero scesi di categoria, ma io faccio pallacanestro e vado dove la gente mi chiama. L’unica differenza rispetto all’inizio della carriera è che, da giovane, sono andato in posti ad alto rischio, mentre oggi posso scegliere di rinunciare alla Serie A per andare in B e riportarla in A2. Mi mancava un successo nelle minors e sono felice di avere completato questo percorso. Mi permetto di dire che mi ha sempre dato fastidio l’etichetta di “allenatore di categoria”: credo di avere contribuito a fare pensare che se uno è un discreto allenatore può fare bene se c’è una società alle spalle che li supporta nella maniera migliore. Gli allenatori necessitano di trovare ambienti nei quali lavorare serenamente e io sotto questo aspetto sono stato fortunato. La mia squadra è stata brava nell’accettare rapidamente che ognuno di noi avesse un compito preciso. Ho dato loro chiarezza e da loro ne ho ottenuta: nel corso della stagione ci sono stati colloqui individuali nei quali correggere il tiro, ma ciascuno di loro ha sempre remato nella stessa direzione del resto della squadra. Voglio complimentarmi anche con i miei assistenti Politi e Lopez, che mi hanno sempre consegnato ottimi scouting report; con il preparatore atletico, con lo staff medico e con ciascuna componente di questa società. Ognuno ha dato il massimo per raggiungere una promozione non tanto mia, quanto di una comunità e di una società intera. Ai giocatori oggi ho detto due cose: prima della partita, ho detto loro di raccogliere la mentalità giapponese di ridurre lo spreco per alzare la qualità. All’intervallo ho invece ricordato della finale di Coppa dei Campioni persa dal Milan dopo avere chiuso il primo tempo in vantaggio per 3-0. Ho detto ai ragazzi di evitare il rischio della rimonta e loro sono stati bravi a farlo difendendo, contenendo il ritorno di una squadra ben allenata da un talento di panchina della pallacanestro italiana come Mecacci. Questa squadra subiva 70 punti di media e oggi, nella finale per la A2, ha vinto subendone soltanto 42: il lavoro è stato straordinario.”

MARCO CARRARETTO (giocatore Fortitudo Bo): “Sono contento di avere finito bene una stagione iniziata in un modo rocambolesco. Ho vissuto un’esperienza disastrosa a Forlì, nella quale ho passato momenti veramente brutti tra dicembre e gennaio, e la Fortitudo ha rappresentato un punto di svolta della mia stagione e della mia vita. Devo dire grazie ai compagni perché mi hanno permesso di prendere ritmo e adattarmi a un campionato durissimo, rendendomi felice per avere potuto contribuire con il mio mattoncino a questa promozione. Devo ringraziare anche coach Matteo Boniciolli per averci fatto fare il salto di qualità e la mia famiglia, che mi è stata molto vicino nonostante tante difficoltà. Senza avere la presunzione di dimenticare qualcuno, voglio riservare un pensiero speciale per Luca Corbelli, che ha fatto di tutto per portarmi a Bologna convincendomi che questo era il posto giusto per ritrovare quella voglia di giocare che a Forlì avevo ormai perso. Questo successo è anche per lui”.