L’Italia ce la mette tutta, ma il divario tecnico e soprattutto fisico con i serbi è troppo ampio; lasciamo così la competizione ai quarti di finale.
Questi sono i nostri voti degli Azzurri per l’ultima gara dell’EuroBasket 2017.
Daniel Hacket 6+: una gara di sacrificio come poche quella di Hackett, che statisticamente non risalta ma in difesa si danna l’anima sia sul suo che in aiuto. Tecnicamente molti serbi gli mangerebbero in testa, ma la sua garra è encomiabile.
Marco Belinelli 5-: Djordjevic prepara la gara quasi esclusivamente contro di lui, punta di diamante dell’attacco azzurro, e il risultato è un 5/17 al tiro con 2/11 da tre. In difesa nella prima parte si spende sullo spauracchio Bogdanovic, arriva alla fine con 34 minuti sulle spalle e poca energia.
Pietro Aradori 4: impalpabile il bresciano in questo quarto di finale, infila un arresto e tiro e un paio di liberi, per il resto si limita a palleggiare (anche troppo) e a far girare la palla (senza il migliore tempismo). Ci sarebbero serviti dei punti dalla panchina…
Ariel Filloy 4: la fisicità dei serbi lo manda spesso in crisi, più di una volta si ritrova vicino al canestro ma è costretto a fare dietrofront di fronte alla muraglia degli Orlovi. Nelle prime uscite ci aveva abituato bene, forse troppo.
Paul Biligha 5,5: il compito di tenere Marjanovic e Kuzmic è a dir poco improbo per l’esordiente Biligha, ma in almeno un paio di occasioni fa valere il suo atletismo per mettere i bastoni tra le ruote slave. Infila anche un bel canestro dalla medio-lunga distanza; magari non sarà il patrimonio di cui parla Flavio Tranquillo, ma stasera non ha troppo sfigurato.
Nicolò Melli 4,5: buon inizio per il neo Fenerbahce, aggressivo in attacco e volenteroso in difesa. Ma fa presto a perdere il ritmo della gara e quando viene richiamato in causa non lascia grandi tracce sull’andamento della stessa. Da lui ci si aspettava sicuramente di più. Condivide col Beli il peggior +/- dell’Italia (-16).
Marco Cusin 4,5: i suoi soliti problemi di falli non ci volevano stasera, con tanti e tali corpacci su cui difendere sotto ai tabelloni. Il 44-19 per i serbi nella sfida a rimbalzo è anche colpa sua, sebbene abbia giocato poco meno di 14 minuti. La stoppata subìta mentre andava a schiacciare è emblematica delle difficoltà italiane a giocare contro squadre così fisiche.
Andrea Cinciarini SV: non entrato.
Awudu Abass SV: gioca solo gli ultimi 45 secondi a babbo morto.
Filippo Baldi Rossi SV: 3 minuti abbondanti in campo per lui, che regala 2 assist. Non ci sentimo comunque di dargli un voto.
Christian Burns 7,5: entra quasi a sorpresa nel secondo quarto e parte subito con una difesa fortissima. È il migliore dei nostri anche se resta in campo per meno di 9 minuti, in cui segna 9 punti, raccoglie 2 rimbalzi e ruba 2 palloni. La sua energia è fondamentale per restare intorno ai 3/4 possessi di distanza nel primo tempo.
Luigi Datome 7: Gigione non molla mai, infila qualche canestro dei suoi soprattutto all’inizio e regala aiuti difensivi ovunque ce ne sia il bisogno. Spende 4 falli spesso non sul suo uomo e in generale offre una prestazione degna del suo ruolo di Capitano.
Ettore Messina 7: contro questa Serbia difficilmente avremmo potuto fare di meglio, coach Messina le ha provate tutte ma probabilmente i quarti di finale erano il massimo che poteva spremere dai suoi ragazzi.
La sua lucidità e la sua fermezza ci mancheranno, speriamo che possano essere una base robusta per la Nazionale del futuro.