
10: DENNIS SCHRÖDER E LA GERMANIA
Mondiale pazzesco dell’ex Lakers, vero leader e trascinatore di una squadra in missione. Probabilmente non ha vinto la squadra più forte, ma la “più squadra” di questa FIBA World Cup. Solidi e duri in difesa, collaudati in attacco con un leader come Schröder e un supporting cast che ha un talentissimo come Franz Wagner e giocatori che si sono esaltati alla grande come un Obst versione Steph Curry. Gordon Herbert ha creato un gran gruppo e la favola di Manila ne è il giusto lieto fine.

9: ALEKSA AVRAMOVIC E BOGDAN BOGDANOVIC
Il cuore e la volontà di Aleksa Avramovic, il talento meraviglioso e la tecnica di Bogdan Bogdanovic. Questo particolare duo, made in Partizan, è stato il cuore pulsante di una Serbia arrivata ad un passo dalla gloria. Il risultato è comunque super, un secondo posto non pronosticato dopo le grandi assenze, su tutti Micic e Jokic. Passo dopo passo, Pesic ha creato un super gruppo che forse ha ricevuto una sveglia con il KO contro l’Italia. Bogdanovic ha giocato una FIBA World Cup meravigliosa, ma la partita e il secondo tempo di Avramovic è la fotografia di questo gruppo, ancora più unito dopo la vicenda Simanic.

8,5: ARTURS ZAGARS E LA LETTONIA
Che Mondiale e che sorpresa questa Lettonia. Un grande allenatore in panchina come Luca Banchi, che ha ricevuto la giusta riconoscenza venendo nominato miglior coach del mondiale, e uno Žagars che ha giocato una FIBA World Cup pazzesca. Alzi la mano chi pensava ad un Artūrs Žagars così dominante da poter stabilire il record di assist ai Mondiali (17). Il play classe 2000 ha cominciato la FIBA World Cup da free agent, rischio clamoroso che ha pagato con varie società di EuroLeague che ora sono fortemente interessate a lui. Una squadra tosta, sfacciata, con un gran tiro da 3 e che ha anche perso due stelle come Kristaps Porzings (prima dell’inizio) e Dairis Bertans subito dopo. Eliminare Francia e Brasile, oltre a battere la Spagna campione in carica e rifilare 35 punti alla Lituania non è da tutti. Chapeau.

8,5: SHAI GILGEOUS-ALEXANDER
A star is born. Il playmaker degli Oklahoma City Thunder ha giocato una pazzesca FIBA World Cup dimostrando un talento che pochi hanno, anche nella NBA. Il leader di una squadra giovane, inesperta ma piena di talento come quella del Canada che forse ha “peccato” di esperienza proprio nella semifinale contro la Serbia ma che ha raggiunto una grande medaglia battendo USA Basketball in una folle partita per il terzo posto. Le giocate, la tecnica e la leadership mostrata da Shai fanno ben sperare non solo al Canada, ma anche a OKC dove lo scorso anno ha viaggiato ad oltre 31 punti di media.

8: LUKA DONCIC
Cuore, orgoglio e senso di appartenenza per la propria nazione. Luka Doncic e la Slovenia è un amore che sembra destinato a durare a lungo e che questo Mondiale ha confermato. La dimostrazione è stata la sua presenza e il suo impiego nelle ultime partite, inutili a fini della classifica, dove anche contro l’Italia lo hanno visto giocare quasi l’intera partita. Questa volta Luka Magic ha avuto un supporting cast non all’altezza come l’ultimo EuroBasket, ma ha dimostrato ancora che è uno dei migliori giocatori di questo pianeta. Se solo fosse un po’ più calmo e meno polemico con gli arbitri…

7: CARLIK JONES E IL SUD SUDAN
La storia del basket africano e un Carlik Jones che si è preso i riflettori giocando una pallacanestro sublime. Il Sud Sudan è passato dalla felicità per essere solamente in questa manifestazione a credere ad obbiettivi maggiori, poi raggiunti con una storica qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024. Una squadra tosta, sfrontata, che ha visto giorno dopo giorno e partita dopo partita realizzare un sogno. Chissà che questa FIBA World Cup non sia occasione di riscatto anche per il playmaker dei Bulls, poco utilizzato sin qui in NBA.

7: JONAS VALANCIUNAS
Una grande prima parte in cui la Lituania ha impressionato, culminata con la super vittoria contro USA per poi “steccare” nell’occasione più importante. Jonas Valanciunas ha avuto l’impatto maggiore sotto canesto e con Nikola Milutinov della Serbia ha fatto piazza pulita nel pitturato. Giocatore spesso sottovalutato, dalla tecnica sopraffina, Valanciunas è una stella del basket FIBA e non solo. Il lungo dei Pelicans merita molto rispetto per il suo gioco e per il suo grande impegno per i colori giallo-rosso-verdi.

6,5: THOMAS WALKUP
Thomas Walkup migliora stagione dopo stagione ed è ora senza dubbio tra i migliori playmaker in Europa. La difesa è il suo punto forte ma anche in attacco ha avuto un impressionante miglioramento essendo diventato pericoloso anche dalla lunga distanza e sul Pick and Roll. La sfortuna di Walkup? Non avere un supporting cast all’altezza, un po’ come Doncic per la Slovenia, che lo ha penalizzato. Una Grecia con o senza Giannis Antetokounmpo e Kostas Sloukas, giusto per fare due nomi, non è la stessa cosa.

6: J. HERNANGOMEZ
Il grande colpo dell’estate da sceicchi del Panathinaikos. Juancho ha seguito le orme del fratello Willy sbarcando in EuroLeague dopo anni di NBA tra alti e più bassi. La Spagna ha sbattuto contro un Canada che ha fatto una rimonta eroica ma sicuramente ci si aspettava di più da parte di “Bo Cruz”. Sergio Scariolo contava maggiormente nel talento e nel fisico di Juancho che non ha avuto modo di seguire le grandi prestazioni di Willy in questa FIBA World Cup. Ci si aspettava un Mondiale da Stella, non comprimario come è stato.

5: DANTE EXUM
Deludente risultato per l’Australia e deludente Dante Exum. Dopo una stagione da stella al Partizan in cui ha mostrato sprazzi di talento assoluto, i Boomers avevano bisogno di un Exum molto più presente al fianco dell’eterno Patty Mills. A maggior ragione dopo l’infortunio di Jock Landale, Exum avrebbe dovuto prendersi responsabilità che non ha fatto o che non è riuscito a prendersi. Troppo “normale” dopo quello che ha mostrato negli ultimi 12 mesi per la scelta numero 5 al Draft NBA 2014.

4: JALEN BRUNSON, JAREN JACKSON JR E USA BASKETBALL
Che delusione Team USA! A livello di talento erano e probabilmente sono i più forti, ma l’atteggiamento e la “sufficienza” con cui hanno giocato è stata la loro condanna, come già visto 4 anni fa in Cina. Il basket FIBA non è quello NBA e due stelle del campionato americano come Jalen Brunson e Jaren Jackson Jr sono state le più deludenti. Il playmaker dei Knicks ha dimostrato tanta difficoltà nell’attaccare un’area sempre piena mentre Jackson, difensore dell’anno nell’ultima stagione NBA, è sembrato un pesce fuor d’acqua alle prese costantemente con problemi di falli. Dura vederli in questa squadra fra 12 mesi.

3: FRANCIA
Che fracasso! La squadra più deludente in assoluto, uscita clamorosamente ai gironi e KO malamente contro due squadre che sono arrivate lontanissimo nella FIBA World Cup. Il Canada ha asfaltato i blues mentre la rimonta subita dai Lettoni, che è valsa l’eliminazione, ha del clamoroso. I francesi giocheranno Parigi 2024 da padroni di casa ma servirà aggiustare subito i meccanismi rotti, con uno spogliatoio che sembra bollire, tutt’altro che una soluzione piacevole. Mission impossible?