FIBA World Cup, le pagelle di Italbasket

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Coach Gianmarco Pozzecco: 6+

Abbiamo raggiunto i quarti di finale, obiettivo alla portata visto il sorteggio favorevole. Dopo esserci messi i bastoni tra le ruote perdendo contro la Repubblica Dominicana, abbiamo saputo reagire e rientrare dal -16 contro la Serbia per guadagnare quel primo posto nel gironcino che ci ha fatalmente accoppiati con gli Stati Uniti; ma checché ne dica il Poz, sarebbe stata durissima battere anche la Lituania.
Voto appena sopra alla sufficienza quindi, per la capacità di creare un gruppo coeso che si diverte a giocare insieme.

Marco Spissu: 7.5

Uno dei migliori di questa Nazionale, Spissu ha chiuso con 12.1 punti, 5.1 assist e 3.5 rimbalzi a partita, tirando con il 47.9% da oltre l’arco. È primo in squadra per valutazione di media insieme a Fontecchio, e nonostante abbia sofferto un po’ in difesa, dall’altra parte ha tirato divinamente mentre spesso e volentieri i compagni sparacchiavano a salve. Il play della Reyer ha dimostrato, se ce ne fosse stato bisogno, che non è in Nazionale in veste di cocco del coach.

Stefano Tonut: 7+

Non solo deltoidi. Tonut ha fatto vedere di che pasta è fatto, da entrambi i lati del campo: difesa aggressiva sui piccoli avversari ed esplosività al fulmicotone verso il ferro. La mano da fuori è andata a giorni alterni, ma c’è poco da recriminare alla tua guardia che tira col 60% abbondante da due. Forse a rimbalzo potrebbe dare una mano in più, ma è la guardia che insieme a Fontecchio ha tenuto in piedi il comparto.

Nicolò Melli: 7.5

A 32 anni è il leader dell’Italia post-Datome, capitano in pectore di questa Nazionale; oltre a essere oggettivamente uno dei migliori difensori di questo Mondiale, sa anche rendersi prezioso in fase offensiva, soprattutto a rimbalzo ma non solo. L’unico appunto che gli si potrebbe fare è che ogni tanto prova a togliere le castagne dal fuoco in attacco con iniziative che richiederebbero un talento più raffinato del suo, ma al cuore di Nik non si comanda.

Simone Fontecchio: 7+

È il miglior marcatore dell’Italia con 18 punti di media, col picco del tempestivo 30ello nell’impresa contro la Serbia. Per meritare un voto più alto però sarebbe dovuto essere meno altalenante nelle percentuali al tiro da due e più preciso in quelle al tiro da tre (sempre sotto al 30% tranne nella suddetta uscita con i plavi, per un 25% finale).

Giampaolo Ricci: 6.5

Pippo è capace di tirare fuori una giocata decisiva anche a questo livello, sia in difesa che in attacco, pur giocando sempre sul filo dei suoi limiti. Cicca malamente solo la gara contro i serbi, ma nella successiva contro Portorico infila 15 punti pesanti col 50% dal campo.

Matteo Spagnolo: 5+

Il più giovane della compagnia, a 20 aveva fatto vedere ottime cose nelle amichevoli pre-Mondiale; purtroppo arrivato al grande appuntamento si è visto molto meno gagliardo, a tratti è parso addirittura insicuro. Non ha di fatto mai inciso nelle 6 gare in cui è stato impiegato e chiude la sua prima convocazione a un torneo ufficiale con poco più di 2 punti in 8 minuti di media. Avrà tempo per rifarsi, la stoffa c’è.

Achille Polonara: 4

C’è poco da dire: un Mondiale da dimenticare per lui. Quasi mai in partita con la testa prima che col fisico, ha l’unico merito di andare bene a rimbalzo (4.6 carambole a partita), ma in difesa si lascia sforacchiare ripetutamente lontano dalla palla e in attacco non la mette davvero MAI: lo 0/22 da oltre l’arco è impietoso, per un’ala come lui che ha nel tiro da tre una grossa freccia al proprio arco.

Mouhamet Diouf: SV

Gioca solo a babbo morto, vedremo se dopo la stagione spagnola saprà farsi trovare più pronto.

Luca Severini: 5.5

Quando viene chiamato alla pugna sa anche cavare un paio di conigli dal cilindro (uno su tutti, la tripla dall’angolo nel finale contro la Serbia), ma 3/15 da tre per un lungo che tutto sommato è lì per quello, è un po’ poco.

Gabriele Procida: 5.5

Più o meno vale lo stesso discorso fatto per Spagnolo, anche se Procida forse riesce a dimostrare qualcosina in più. Trova spazio solo nell’imbarcata presa da USA Team e nelle ultime due gare di consolazione, in cui comunque riesce a far vedere qualche buona giocata. Il futuro è tutto suo.

Alessandro Pajola: 6/7

Il solito Pajo, che con 0 punti e 0/2 al tiro riesce a mettere un timbro indelebile sulla gara (contro Portorico). In questo Mondiale però dimostra di avere anche una buona mira da lontano, e chiude con la seconda miglior percentuale dall’arco dopo Spissu (46.2%), che è l’unico a superarlo anche per quel che riguarda i passaggi smarcanti.

Gigi Datome: 10

Al Capitano avremmo dato 10 a prescindere, e comunque metteteli voi 10 punti in 13 minuti contro la Serbia e 20 in 22 minuti con la Lettonia.
Si è già detto di tutto e di più su Gigi, noi ribadiamo solo la più sincera banalità: grazie.