Ciao Dairis, innanzitutto complimenti per il tuo approdo in NBA, com’è stato “lo sbarco” oltre oceano?
– grazie mille è stato fantastico poter realizzare questo mio sogno, un’emozione difficilmente descrivibile. Sarò per sempre grato all’ Olimpia per aver reso possibile tutto ciò.
Iniziamo parlando del tuo ruolo, sei un tiratore mortifero,hai la percentuale di realizzazione da 3 punti più alta di tutta l’eurolega, hai dovuto cambiare modo di giocare/tirare per affrontare la maggior fisicità e velocità del gioco NBA?
– la grande modifica è stata nella decisione nel prendere i tiri. Io sono abituato a tirare solo quando ho tiri puliti, se una volta ricevuta la palla mi accorgo di non avere un tiro aperto, cerco un compagno posizionato meglio. Ecco, in NBA questo lo puoi fare molto meno, se hai anche solo mezza possibilità di tirare devi farlo, in sostanza devi essere più aggressivo sul pallone.
Una domanda più tecnica ora Dairis, quanto è importante per un tiratore il timing e il posizionamento di un blocco? Hai notato grosse differenze tra Europa e USA in merito?
– un buon blocco è fondamentale per avere quel vantaggio che ti consente di prenderti un tiro aperto, pochi cm/ secondi in più o in meno nel portare un blocco fanno la differenza tra un tiro ad alta percentuale e uno a bassissima percentuale. Grosse differenze in questo fondamentale non ne ho trovate, sono poco piacevoli da subire su entrambi i lati dell’Atlantico.
Hai un’altro anno con New Orleans,la franchigia che si è aggiudicata Zion Williamson al draft,cosa ci si aspetta in squadra e cosa ti aspetti te da Williamson?
– c’è grosso hype attorno a Zion,i Pelicans hanno fatto un gran colpo da molti punti di vista( pensa che vendevano le magliette dei Pelicans con la 1 di Zion ben prima del draft). Io non mi aspetto nulla per ora, New Orleans ha una clausola per cui può tagliarmi prima dell’inizio della regular season, quindi voglio aspettare dopo il draft per capire meglio la mia posizione.
Veniamo ora al tuo recente passato italiano, lo scorso anno hai concluso la stagione con il 50% da 3 nei playoff di LBA, hai conteso la palma di MVP dei playoff a Goudelock e ti sei consacrato come best shooter in Europa, cosa è successo quest’anno per vedere ridotto così tanto il tuo impiego sul parquet?Quali sono i stati i tuoi rapporti con Coach Pianigiani durante la stagione?
– posso dire che ho continuato ad allenarmi e fare del mio meglio come al solito, il tutto sempre per il bene della squadra. Il rapporto con coach Pianigiani era buono, non mi sono mai lamentato per il ruolo e i minuti giocati e ho sempre cercato di farmi trovare pronto quando venivo chiamato in causa, il tutto senza storie o malumori.
Hai disputato una stagione e mezza a Milano, sei sempre parso molto legato all’Olimpia e a Milano, i tifosi milanesi possono sognare un tuo ritorno in accoppiata con tuo fratello (uno dei tanti big accostati al nuovo corso milanese targato Ettore Messina)?
– Sicuramente Milano è il posto ideale per vivere e giocare a basket, quindi spero davvero che un giorno sarò in grado di giocare di nuovo lì! Se fosse con mio fratello,ancora meglio!!!
Avresti mai pensato che l’Olimpia potesse essere eliminata con un secco 3-0 in semifinale?
– onestamente sono rimasto molto sorpreso, ero convintissimo che nonostante gli infortuni e la condizione fisica precaria di alcuni miei compagni, l’Olimpia riuscisse a vincere lo scudetto.
Cosa ne pensi dell’arrivo di coach Messina? Milano riuscirà con lui a fare il salto di qualità definitivo a livello europeo?
Penso che coach Messina porterà una nuova spinta per tutto l’ambiente! È uno dei migliori allenatori in Europa, ha lavorato con uno dei migliori allenatori al mondo negli ultimi 5 anni, è quello che ci voleva per una piazza prestigiosa come quella milanese, questo è quello che spero.