Ancora ne ha di strada il figlio di Nando da fare per poter pensare alla Nba, per ora è soltanto un ipotetico prospetto, non ancora una realtà. Detto questo, in ogni caso quello del prossimo giugno sarà il suo draft perchè per i nati del 1992 è l’ultima occasione per essere selezionati dalla Nba, dopo la quale saranno comunque liberi di firmare da free agent (come ha fatto Gigi Datome, un undrafted). Alessandro Gentile sta da poco riprendendo da dove aveva interrotto a causa dell’infortunio patito più di un mese fa, e questo lo ha portato attualmente ad essere considerato il numero 74 tra i prospetti selezionabili a giugno, quindi fuori dal draft. Ricordiamo però che gli scout sono facilmente influenzabili, lo stesso sito (nbadraft.net) prima dell’infortunio lo ipotizzava tra una pick numero 50 e la pick numero 60, quindi alla fine del secondo giro. In più, meno di nove mesi fa, i grandi europei appena disputati ne avevano fatto una potenziale prima scelta del draft, che in quel momento oscillava tra il numero 25 e il numero 37 sui vari siti specializzati (nbadraft.net, collegeexpress, nba.mockdraft). Bisogna dire che, onestamente, gli scout Nba non è che lo abbiamo studiato attentamente, dato che lo paragonano a Bonzi Wells e Sasha Danilovic. Di Bonzi Wells non ne parliamo neanche, Alessandro decisamente può e deve fare di meglio, forse la similitudine vale per il fisico possente e il ruolo, niente di più. Quanto a Danilovic, onestamente, non ci sono grandi analogie, quantomeno con il Sasha ventenne del Partizan e del 3peat in maglia Virtus, una scheggia sul parquet, forse qualcosa del Danilovic trentenne, più pesante dopo l’esperienza Nba. Un’ analogia forse nel jump shot, efficace sia per Gentile che per il serbo. Ad ogni modo, gli scout Nba potevano studiarsi una Nba comparison magari più attendibile! Detto questo, Alessandro è un giocatore sui generis, non deve guardare a nessuno, è già forte e deve migliorare per conto proprio, in Nba ne apprezzano l’esperienza, il carattere, la potenza e la capacità di far canestro con estrema facilità, sia andando dentro che con il suo jump shot. Viceversa il problema resta sempre il solito, la difesa e la capacità di scivolamento, perchè se paghi a livello europeo, in Nba le prendi dalla peggiore “small forward” della Lega, che magari sarà tecnicamente indegna rispetto a Gentile, ma come minimo sarà capace di schiacciare saltando sopra ad una automobile. Su questo aspetto c’è da sperare però, quest’anno Alessandro Gentile ha dimostrato di avere il passo per battere chiunque dal palleggio, davvero notevole. Certo, lo scivolamento laterale è cosa ben diversa rispetto alla capacità di attaccare orizzontalmente, ma è un primo passo vero i miglioramenti difensivi tanto auspicati. Insomma, non sarà mai uno Scottie Pippen, ma farne un difensore accettabile a livello Nba non è cosa impossibile, se continuerà ad allenarsi e darci dentro. E se si limitano i danni in difesa, in attacco ha potenziale per dire la sua in Nba già adesso, figuriamoci se migliorerà ancora, in fondo ha appena 20 anni!

Insomma, in questo momento, Gentile ha talento offensivo da Nba, tenuta difensiva non ancora a quel livello, ma l’applicazione e l’intensità con cui sta cercando di migliorare sono notevoli, in più adesso è definitivamente diventato un’ala piccola, alto 200 cm e potente, fisicamente in grado di assorbire i contatti dei “3” americani, anche se con certuni (LeBron, Durant, lo stesso Gallinari) potrebbe pagare sia in altezza che in potenza. Ricapitolando il tutto, se il basket fosse football, con squadra per difesa e squadra per attacco, in un ipotetico draft per i talenti offensivi, Alessandro sarebbe una pick non oltre il primo giro. I dubbi sulla tenuta difensiva e sul suo atletismo lo portano alla fine del secondo giro, comunque non male, ma c’è da lavorare, sin da subito. Quantomeno per recuperare il terreno perso a causa dell’infortunio e rientrare nelle posizioni dove si è trovato per tutta la stagione, ovvero intorno alla pick numero 50. Su una cosa però non abbiamo dubbi, Alessandro Gentile è il prossimo italiano in odore di Nba. Deve quindi lavorare tanto, soprattutto sotto il punto di vista atletico, come detto, e magari anche tecnicamente, incrementando ulteriormente le proprie potenzialità, già comunque di livello assoluto. A fine stagione, se proseguirà nella sua crescita costante, magari disputando dei grandi playoff in maglia Olimpia, potrebbe essere una scelta Nba e, in seguito, trovare spazio in una franchigia oltreoceano, ma deve lavorare, lavorare, lavorare! Grandi playoff per essere draftato, grande estate in azzurro per strappare un contratto. Impossible is nothing!
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