Danny Ainge, GM dei Boston Celtics, ha annunciato ieri che la franchigia biancoverde ritirerà i numeri 34 e 5.
Il primo, scontato, è appartenuto a Paul Pierce per 15 anni. “The Truth” era il capitano anche prima del periodo dei big three, negli anni bui dei Celtics, quando era difficile arrivare a 25 vittorie. Ha sempre incarnato lo spirito della squadra, era ormai il simbolo della squadra più titolata – insieme agli acerrimi nemici dei Lakers – della NBA. E infatti voleva finire la sua carriera proprio lì dove l’aveva iniziata. Poi però è stato costretto a lasciare il Massachusetts per far in modo che la sua ormai ex franchigia potesse iniziare la ricostruzione. Siamo però sicuri che Boston sarà sempre la sua casa (sì, anche per uno che viene da Inglewood) e anche nel cuore dei tifosi dei Celtics ci sarà sempre spazio per “the captain”.
Altro discorso vale invece per Kevin Garnett. Lui è arrivato a Boston nel 2007, dopo anni di dominio nel Minnesota (la quale ritirerà sicuramente il suo 21), giusto per portare un tanto atteso titolo a Beantown dopo 22 anni di astinenza. La sua capacità di mettersi al servizio degli altri e di creare gruppo, ma nello stesso tempo la carica e la leadership dimostrata quando contava, rispecchiavano fedelmente il Celtic Pride. I suoi urli d’incitamento, il suo motto Ubuntu per unire quella squadra quasi tutta nuova, dopo l’arrivo suo e di Allen, i canestri di potenza pura, la sua presenza difensiva. Inoltre, la dichiarazione di voler restare un Celtic a vita, salvo doversene andare per lo stesso discorso accorso a Pierce. Tutto ciò è servito a farlo entrare nel cuore dei tifosi e non è sbagliato includere il suo numero 5 tra quelli appesi al soffitto del TD Banknorth Garden. Manca all’appello l’ultimo dei big three. Ray Allen non è stato perdonato da staff e tifosi per aver rifiutato il rinnovo con i verdi per “portare i suoi talenti a South Beach”, dove infatti ha vinto il titolo da protagonista. In maglia Celtics, tra le altre cose, ha anche segnato la tripla (proprio contro i nemici gialloviola) del sorpasso a Reggie Miller, la quale l’ha issato al primo posto di sempre per triple segnate. Vediamo se Ainge, e i tifosi, “perdoneranno” l’ex numero 20. Intanto ci goderemo lo spettacolo di due odierne bandiere dei Celtics, le cui imprese saranno rese immortali dall’innalzamento del banner con il loro numero.