
Le bizze di Jimmy Butler sono solo la punta di un iceberg che rischia seriamente di impattare contro il mondo NBA: prima di lui Kawhi Leonard, e ancor prima un altro buon giocatore come Eric Bledsoe, hanno fatto carte false per essere ceduti dalle proprie squadre pur avendo un contratto in essere, movimentando chi più o chi meno anche gli organi di stampa.
Se due indizi fanno una prova, i casi Leonard ed attualmente Butler devono essere presi seriamente in considerazione dall’NBA: se con Stern non si muoveva una mosca (a tal punto che lui stesso potesse decidere dove andasse o meno un giocatore, quando mise il veto alla trade Lakers-Chris Paul mandando poi quest’ultimo ai Clippers, seppur con le dovute precisazioni), con Silver si stanno muovendo acque di cattivo auspicio: come possono le squadre, in particolare modo quelle soggette agli small markets, progettare se le proprie stelle, acquisite anche cedendo molto (penso ai vari LaVine-Dunn-Markkanen) mettono il broncio e si mettono di traverso di punto in bianco? Si rischia di dover ridisegnare completamente anche le regole contrattuali.
Tenendo fuori il cosiddetto “mobbing” di Lotitiana memoria, cioè tenere fuori rosa un giocatore forzatamente, o che lui stesso si tenga fuori forzatamente pre cessione va un pò contro i diktat NBA. Il caso Butler è esasperante all’ennesima potenza, essendo stato gestito malissimo da dirigenza, allenatore e anche da lui stesso; si arriverà sicuramente alla cessione sebbene tutto stia diventando incredibilmente assurdo. I giocatori da cosa potrebbero essere mossi? Ok i brutti progetti manageriali, ok il voler prendere un paio di milioni annui in più, ok il voler vivere in un posto migliore…ma non si riesce a comprendere la teatralità con il quale si chieda tutto questo, dopo che comunque è stato firmato un contratto che è sempre stato molto vincolante.
Il concetto NBA dove non esiste praticamente la compravendita ma lo scambio, favorendo così i più virtuosi utilizzando anche delle regole salariali di un certo tipo, rischia di saltare col tritolo. I tanto criticati Cousins e Durant, per dirne due, hanno fatto scelte da Free Agents, o uscendo da un contratto dove vi era scritto al momento della firma che si potesse uscire; bisognerebbe in un certo modo tutelare le franchigie. A Silver la patata bollente…