Il presidente dei Cavaliers aveva detto che i Cavs avrebbero vinto un anello prima di LeBron James e, con queste parole da “gufo” era riuscito a rinviare di un anno l’inevitabile, grazie anche alla classe di un tedesco niente male. Ridendo e scherzando, comunque, le ceneri lasciate in Ohio dal “Chosen One” hanno consentito ai Cavs, lottery dopo lottery, draft dopo draft, di mettere insieme tanti giovani su cui poter puntare per ricostruire una formazione vincente.
E quest’ultimo anno, una lottery piuttosto fortunata ha regalato per la seconda volta consecutiva una prima scelta assoluta che, nel draft 2014, vuol dire pescare davvero bene, tanti ottimi giocatori e potenziali fenomeni del futuro. Ma andiamo con calma. Partiamo da Loul Deng, unrestricted free agent che verrà lasciato andare via, così come, probabilmente, anche Spencer Hawes e, forse, Anderson Varejao, che verrà riconfermato soltanto in mancanza di alternative nel post basso.
Il cardine della squadra si chiama Kyrie Irving, 21.3 punti e 6.2 assist in stagione, 21enne playmaker dal grande futuro innanzi a sè, il quale avrebbe bisogno principalmente di giocatori solidi e difensivamente validi. Dion Waiters non rispecchia proprio questa descrizione, ma sarebbe davvero difficile privarsi di un talento come lui, guardia 22enne da 15.9 punti a partita, grande tiratore dalla lunga distanza. In guardia ci sarebbe anche Matt Dellavedova e Jarrett Jack, entrambi probabili conferme a Cleveland.
Con i quattro sopra citati, gli unici due certi di restare dovrebbero essere Bennett e Thompson, il primo ancora da valutare (4.2 punti e 3 rimbalzi di media in stagione per l’ala ventenne ex prima scelta assoluta), il secondo ala forte 22enne da 11.7 punti e 9.2 rimbalzi, che in chiave Wiggins sarebbe davvero utile per la comune cittadinanza canadese, così da fungere da aiuto per un più facile ambientamento del fenomeno, se verrà scelto dai Cavaliers.
Su queste basi e, forse, la conferma di Varejao, passano le operazioni di mercato dei Cavaliers. Senza voler stravolgere il roster, sarebbe sufficiente capire cosa pensa lo staff di Bennett, se sia un flop oppure semplicemente un giocatore che necessita tempo e minuti per crescere. Nella prima ipotesi, Wiggins avrebbe senso, per poi puntare forte su Greg Monroe dal mercato dei free agent. Viceversa, si potrebbe puntare su Embiid, tenere Varejao da chioccia e puntare su qualche altro giocatore per la free agency, magari proprio LeBron James.
Se invece a Cleveland volessero stravolgere qualcosa, l’indiziato numero uno sarebbe Dion Waiters che ha mercato ed è giovane. E’ lui la principale pedina di scambio per mettere una guardia solida e più esperta accanto a Irving. Da una trade potrebbe arrivare chiunque, dal mercato dei free agent potrebbe arrivare Avery Bradley, comunque niente male.
Insoma, comunque vada, mai come questa volta a Cleveland non devono più costruire da zero, devono solo evitare di combinare un disastro!