Jerami Grant – L’attore non protagonista

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OKLAHOMA CITY, OK - MARCH 30: Jerami Grant #9 of the Oklahoma City Thunder looks on during the game against the Denver Nuggets on March 30, 2018 at Chesapeake Energy Arena in Oklahoma City, Oklahoma. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and/or using this photograph, user is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. Mandatory Copyright Notice: Copyright 2018 NBAE (Photo by Layne Murdoch/NBAE via Getty Images)

Gli Oklahoma City Thunder sono una delle sorpese della Western Conference.

Se la competitività ad alti livelli è ormai comprovata da anni, mancava tuttavia un minimo di continuità; se prima era la squadra di Durant, Harden e Westbrook, per poi rimanere solo e soltanto nelle mani del numero 0, ora si sta affermando su entrambi i lati del campo Paul George, ma non magari con l’autorità indiscussa da pensare a un dualismo col playmaker da UCLA; per la prima volta dopo tempo, gli Oklahoma City Thunder sembrano finalmente una squadra che fila.

The edwardsville intelligencer

Oltre al solito, inossidabile, solido super mestierante kiwi Steven Adams, quest’anno a roster i Thunder hanno parecchi elementi interessanti: in primis due reietti della Lega, Nerlens Noel (che tra infortuni e camerunensi ingombranti si è parizialmente svalutato, ma che in uscita dalla panchina può scorrazzare tranquillamente per il campo mostrando la sua discreta dose di talento) e Dennis Schroder, tedesco bizzoso e confusionario per certi versi quasi come Westbrook, ma dall’arsenale offensivo assolutamente spropositato ed autentico fosforo di una second-unit tra le minori della Lega. Insieme a loro, Terrance Ferguson (promosso in quintetto ed autentico adepto del mantra “prendi e tira” senza guardare nessuno),  Patrick Patterson e adesso pure Markieff Morris, un tempo il gemello Morris più dotato, ora in cerca di se stesso ma con tempo e possibilità per farlo.

Infine l’altra rivelazione dei Thunder di quest’anno: Jerami Grant.

Trovare una foto di Jerami Grant da solo su Google è complicato: nella maggior parte delle foto, o da il “cinque” con qualcuno dei suoi, o è di sfondo alle stelle della squadra. Questo è Jerami Grant: un collante, un equalizzatore chiamato a sostituire degnamente l’infortunato (sebbene il ruolo sia differente) Andre Roberson, magari più dotato difensivamente ma pressochè nullo in attacco.

Queste le cifre di Jerami:

13.1 punti a partita, 5.1 rimbalzi, 0.9 assist e recuperi, 1.4 stoppate in 32 minuti di media, col 38.7% da tre punti (quasi il 10% in più rispetto l’anno scorso) e il 52.2 % dal campo. in 46 partite su 58 giocate è andato in doppia cifra, tiene il 70% ai liberi e con quelle braccia chilometriche si sta dimostrando uno degli stoppatori più in crescita della Lega.

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Jerami ha sostanzialmente preso il posto in quintetto di Carmelo Anthony, dimostrandosi il classico giocatore che ogni superstar vorrebbe sempre avere dalla propria parte: solido in difesa, tiratore all’occorrenza, tagliante capace, forte mentalmente.

Con il duo George-Westbrook a dividersi i compiti in attacco, il primo ha trovato in Jerami un valido compagno nella propria metà campo, vista la capacità del nostro di difendere senza grossi problemi sia sui lunghi che sulle guardie. Con il ferro protetto da Adams e Noel, la panchina capitanata da Schroder e la carica della Chesapeake Arena di Oklahoma City, c’è da scommettere che la truppa di Billy Donovan ci farà divertire ai Playoffs.