Julius Erving al vetriolo: “I super team rovinano l’equilibrio della NBA”

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Golden State Warriors' Klay Thompson (11) congratulates Golden State Warriors' Kevin Durant (35) after a play during the first quarter of Game 3 of the NBA Finals at Quicken Loans Arena in Cleveland, Ohio, on Wednesday, June 7, 2017. (Jose Carlos Fajardo/Bay Area News Group)

Intervistato da Joy De’Angela, Julius Erving ha espresso la sua opinione riguardo l’era dei super team nell’NBA, criticando fortemente l’influenza che questi hanno avuto sull’equilibrio della Lega. Nello specifico, Doctor J ha fatto intendere come LeBron James, James Harden e Kevin Durant siano stati tra i fautori della brutta piega che ha preso il campionato americano nel cercare di creare big 3 e big 4. La tendenza delle superstar a cambiare continuamente squadra “non ha aiutato il gioco”, secondo Erving.

A tal proposito, l’Hall of Famer ha particolarmente calcato la mano: “Questi ragazzi sono prigionieri, fanno parte dello show. Rifiutano l’amore e il supporto di una città e se ne vanno al sud, a Miami, a Los Angeles, in Texas o da qualche altra parte. Comprendo che siano decisioni dettate dal business, ma creare dei super team non aiuta il gioco e non aiuta a mantenere la parità all’interno della NBA. Guardate, per esempio, quante volte Durant ha cambiato squadra: prima OKC, poi gli Warriors e ora si trova a Phoenix”.

Al contrario, Erving ritiene che Damian Lillard, dopo 12 anni nella stessa squadra e raggiunta un’età ormai avanzata, meriti di cambiare franchigia per provare a vincere altrove, al contrario di Kevin Durant che già a 27 anni decise di lasciare i Thunder per i Golden State Warriors. Sullo stesso argomento, Doctor J si era espresso durante il Posted Up with Chris Haynes, durante il quale tagliò fuori LeBron James dai due miglior quintetti di sempre nella storia dell’NBA perché “è stato tra i pionieri della costruzione dei super team” in riferimento al trasferimento ai Miami Heat con Chris Bosh e Dwayne Wade nel 2010.