
Intervistato da Joy De’Angela, Julius Erving ha espresso la sua opinione riguardo l’era dei super team nell’NBA, criticando fortemente l’influenza che questi hanno avuto sull’equilibrio della Lega. Nello specifico, Doctor J ha fatto intendere come LeBron James, James Harden e Kevin Durant siano stati tra i fautori della brutta piega che ha preso il campionato americano nel cercare di creare big 3 e big 4. La tendenza delle superstar a cambiare continuamente squadra “non ha aiutato il gioco”, secondo Erving.
A tal proposito, l’Hall of Famer ha particolarmente calcato la mano: “Questi ragazzi sono prigionieri, fanno parte dello show. Rifiutano l’amore e il supporto di una città e se ne vanno al sud, a Miami, a Los Angeles, in Texas o da qualche altra parte. Comprendo che siano decisioni dettate dal business, ma creare dei super team non aiuta il gioco e non aiuta a mantenere la parità all’interno della NBA. Guardate, per esempio, quante volte Durant ha cambiato squadra: prima OKC, poi gli Warriors e ora si trova a Phoenix”.
Al contrario, Erving ritiene che Damian Lillard, dopo 12 anni nella stessa squadra e raggiunta un’età ormai avanzata, meriti di cambiare franchigia per provare a vincere altrove, al contrario di Kevin Durant che già a 27 anni decise di lasciare i Thunder per i Golden State Warriors. Sullo stesso argomento, Doctor J si era espresso durante il Posted Up with Chris Haynes, durante il quale tagliò fuori LeBron James dai due miglior quintetti di sempre nella storia dell’NBA perché “è stato tra i pionieri della costruzione dei super team” in riferimento al trasferimento ai Miami Heat con Chris Bosh e Dwayne Wade nel 2010.