Upset, ovvero quando una sfavorita fa il colpaccio ed elimina la squadra più quotata. A prima vista, ce ne potrebbero essere tanti in questi playoff, ma soltanto alcuni sono veramente impressionanti, mentre altri erano prevedibili o più facilmente spiegabili. In sostanza, fatta eccezione per gli Heat, che hanno preso la vera e propria vittima sacrificale (perfino gli Hawks avrebbero potuto essere più insidiosi dei Bobcats), tutte le altre serie sono equilibrate o, comunque, hanno dato luogo a risultati insoliti ma non imprevedibili. Partiamo dalla Eastern Conference, dove i Pacers sono in difficoltà con gli Haws, piuttosto strano è vero, ma non sono gli Hawks che stanno facendo la differenza, sono i Pacers che cercano di perdere, e sappiamo anche il perchè: crisi di identità e di spogliatoio. Abbiam già detto degli Heat, restano Wizards e Nets, con i primi capaci di vincere per due volte a Chicago e i secondi in parità con i Raptors. La serie tra dinosaurs e Raptors è davvero equilibrata, più talento i primi, più freschi ed atletici i secondi. Quanto ai Wizards, il loro quintetto è in questo momento più forte di quellodei Bulls, i quali sono davvero stupefacenti per impegno e dedizione ma in questo momento hanno soltanto due giocatori da quintetto se si fa riferimento ad una squadra di vertice, ed entrambi sono le punte difensive di un presumibile starting five da top level (Butler e Noah). Purtroppo mancano gli altri tre, quelli che dovrebbero far canestro. Veniamo ad ovest, dove abbiamo massimo equilibrio tra Warriors e Clippers, mentre i Blazers sono andati a vincere per ben due volte a Houston. Questo potrebbe considerarsi un vero e proprio upset, non fosse che si tratta di n.4 e 5 del ranking, quindi in sostanza di squadre di pari livello. E, oltretutto, i Blazers con questo Aldridge fanno paura a tutti. E arriviamo infine alle vere e proprie bestie nere da playoff, Grizzlies e Mavs. La buttiamo lì, avessero pescato al contrario, ovvero i Mavs con i Thunder e i Grizzlies con gli Spurs, forse avremmo avuto due 4-0 secchi. E, invece, così, le regine della western conference hanno in sostanza incontrato le proprie antagoniste principali. Vediamo perchè. Per i Thunder è una questione sia emotiva (precedenti scottanti nei playoff) sia tecnica, posto che Durant e compagni soffrono tremendamente il gioco quadrato degli orsi del Tennesse. In sostanza, le alternative sono due, o giocare con Perkins per tenere Gasol (15.3 pu – 7 rim – 4.3 ast) e poi pagare in attacco, oppure giocare meglio in attacco ma con serissimi problemi difensivi. Questi Grizzlies hanno nel post il loro punto di forza, con Randolph (20.7 pu + 9 rim) che produce punti e rimbalzi e Gasol che domina dal post, sia post alto, dove ribalta rapidamento il gioco per aprire le difese, sia post basso, dove gioca spalle a canestro per concludere oppure, se raddoppiato, per scaricare sugli esterni. Il tutto con Mike Conley (18.3 pu – 8.7 ast – 5.7 rim) che rende brillantemente e il duo Allen-Prince ad alternarsi su Durant per provare a limitarlo, per quanto possibile. Un accoppiamento terribile per OKC, che adesso rischia e sicuramente non vedrà la luce prima di gara7.
Infine, per ultimi, analizziamo i Mavericks. Fra tutte le squadre che gli Spurs potevano pescare al primo turno, a parte i Blazers, sono gli avversari peggiori, perchè si tratta di derby texano e perchè i Mavs non mollano mai. Sono pronti a tutto, sono speculari agli Spurs, anziani ma di talento, e non hanno nulla da perdere. Mentre gli Spurs sono in versione NOW OR NEVER, e questo è un grosso peso da scrollarsi dalle spalle. Non sarà facile, specialmente se la panchina non gira. I big3 hanno vinto da soli in gara1, Ginobili ha giocato da solo in gara2, ma non possono bastare, alla loro età devono essere la ciliegina sulla torta, non possono più far tutto da soli. I Mavs lo sanno e hanno puntato sugli altri, cercando di escludere dalla partita tutti i membri del supporting cast, per poi fare affidamento sulla precaria tenuta dei big3 in una serie lunga e faticosa. Vedremo, per ora sono in parità, ma la serie è lunga e le prossime due saranno a Dallas.
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