L’uomo della 12° settimana NBA – Tom Thibodeau

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Sulla sirena della domenica, Glen Taylor ha piazzato il colpo della settimana: dopo aver appena vinto di 20 contro i Lakers, a neanche un’ora dalla sirena finale, il proprietario dei Minnesota Timberwolves ha deciso di dare un giro di vite alla propria franchigia (del quale è alla guida da più di 20 anni) licenziando il proprio allenatore e presidente delle operazioni legate alla pallacanestro, Tom Thibodeau.

Un fulmine a ciel sereno? Mica tanto…

Già da tempo Thibodeau era “sulla graticola” ed aveva perso le grazie del proprio datore di lavoro (che, a detta di Kevin Garnett, “non capisce un c***o di pallacanestro”), dopo la gestione dell’affare Butler, da lui tanto voluto, la gestione dello spogliatoio, i minutaggi, e via dicendo.

Thibodeau è stato licenziato dal GM Scott Layden, che lui stesso aveva messo in quella posizione, e riceverà comunque i milioni mancanti del suo contratto quinquennale, firmato tre anni fa, di ben 40 totali.

Ma perché esonerarlo ora? Pare che la scelta sia stata dettata dal rumor di Fred Hoiberg, ex allenatore dei Chicago Bulls ed ex giocatore dei T’Wolves, vicino alla panchina di UCLA. Pare che Taylor straveda per Hoiberg, come straveda anche per Billups (altro ex giocatore T’Wolves), ma ha nominato ad interim Ryan Saunders, figlio del compianto Flip (altro ex allenatore e GM T’Wolves), promettendogli il posto in caso di arrivo ai Playoffs. Insomma, una gran confusione, in pieno stile Timberwolves.

Thibodeau lascia così una franchigia che non l’ha mai amato, dopo averli portati ai Playoffs lo scorso anno (dopo 14 anni di assenza), aver “rivitalizzato” Derrick Rose (diciamo però che era anche stato l’artefice in parte del suo baratro), scambiato per Butler, aver messo zizzania in spogliatoio causa Butler, riscambiato (perdonate l’orrendo termine) Butler,  97 vittorie, 107 sconfitte e la sensazione di aver macchiato il suo pedigree in maniera abbastanza marcata. Ultimamente stava quasi provando a ampliare (si fa per dire, è pur sempre Thibodeau) le rotazioni e a giocare di più col tiro da tre punti, ma del suo leggendario sistema difensivo neanche l’ombra in tre anni.

Ora tutto in mano all’esordientissimo Saunders, con buchi qua e là e una stagione in piena corsa. Auguri.