NBA Draft 2016: cosa serve alle franchigie

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L’NBA Draft 2016 avrà luogo a Brooklyn il prossimo 23 giugno al Barclays Center ma si sono già fatti diversi nomi. Dopo tre mesi alcuni team, principalmente quelli che occupano le pozioni basse della classifica, si stanno già preparando per l’evento e hanno già considerato quello di cui dovrebbero avere bisogno.

Andiamo a scoprire in cosa scarseggiano le franchigie della Lega:

 

Atlanta Hawks: aiuto ai rimbalzi

Concentrarsi sulle ali è una delle cose sulla quale il team dovrebbe concentrasi molto, dato che c’è un grande debolezza in quel campo. Kent Bazemore, infatti, è in scadenza di contratto e perdere lui in estate significherebbe dover cercare giocatori capaci di ricoprire quel ruolo. Comunque, firmare Bazemore in estate farebbe tranquillizzare la società per quanto riguarda il neo nelle ali.

Con l’acquisto di Tiago Splitter durante la passata off-season si supponeva che si potessero colmare le difficoltà che hanno Paul Millsap e Al Horford a rimbalzo, ma la mentalità del team è ancora sopraffatta. Gli Hawks nel corso di questa stagione prendono circa il 20.1% dei rimbalzi ottenibili, record migliore solamente a quello dei Dallas Mavericks e dei New Orleans Pelicans, e producono il 74% dei rimbalzi difensivi, record migliore solamente a quello dei Houston Rockets e dei Los Angeles Lakers. La differenza tra le due statistiche è estremamente problematica e dovrebbe essere indirizzata.

 

Boston Celtics: aiuto dal front court

I Boston Celtics sono al momento in una posizione invidiabile: sono stabilmente nelle prime 10 posizioni con un roster giovane e hanno ancora numerose scelte alte nei prossimi draft.

Trovare un altro giocatore da back court non dovrebbe risultare come un priorità siccome Isaiah Thomas sta giocando come un All-Star, e la giovane combinazione Marcus Smart-Avery Bradley è ancora sotto contratto. Problemi non dovrebbe esserci nemmeno nel front-court dato che anche se uscissero dal contratto David Lee, Tyler Zeller e Jared Sullinger, Brad Stevens avrà comunque opzioni con cui sostituirli. L’unica pecca nel sistema Celtics può solamente essere quella di non avere un big-man di livello, cosa che alla lunga può risultare come un problema.

 

Brooklyn Nets: steal of the draft

I Brooklyn Nets si trovano esattamente nella posizione contraria a quella dei Celtics: Joe Johnson uscirà finalmente dal contratto, ma i Nets non sembrano voler tankare. Inoltre nelle ultime stagioni la loro reputazione si è macchiata dopo i vari problemi che la società si è vista trovare ad affrontare. Se però il team di New York deciderà di tentare la fortuna nella lottery, dovranno provare a cercare una “steal of the draft” nel secondo giro, come ad esempio lo è stato Draymond Green per i Golden State Warriors e non trovare un rookie capace solamente di segnare.

 

Charlotte Hornets: profondità nelle ali

Jeremy Lamb è migliorato nella sua prima stagione con i Charlotte Hornets, ma il suo rendimento difensivo è sempre negativo e le sue scelte offensive non sono delle migliori. P.J. Hairston non ha fatto niente, finora, di quello che dovrebbe fare un rotation player e Troy Daniel si limita a tirare triple occasionali dagli scarichi. Anche quando Michael Kidd-gilchrist è in salute per giocare insieme a Nicolas Batum, non c’è abbastanza profondità in questa franchigia in “lavori in corso”. Dunque, scegliere una guardia o un’ala nel prossimo draft – preferibilmente una che può aiutare a spaziare il campo – toglierebbe pressione dal francese.

 

Chicago Bulls: un playmaker

Derrick Rose nell’arco delle passate stagioni si sta rivelando solamente una presenza negativa per la sua squadra. Si vede, infatti, che l’ex MVP della Lega sta facendo uno sforzo nello stare in campo e gli infortuni che lo hanno condotto a numerosi mesi di riposo lo hanno fatto diventare uno dei giocatori meno valutati nella NBA. Secondo la TPA, solo Jahlil Okafor, Emmanuel Mudiay e Ty Lawson sono in corsa per fare peggio di lui.

Ma anche se Rose tornerà a livelli All-Star, i Bulls necessitano comunque una point-guard come suo back-up. Kirk Hinrich e Aaron Brooks sono tenaci abbastanza per stare in quel roster, ma avere loro come prime riserve produrrà una situazione insostenibile nel backcourt di Chicago

 

Cleveland Cavaliers: un’ala piccola

Sebbene LeBron James potrebbe sembrare un alieno, inevitabilmente attraverserà momenti di difficoltà causati specialmente dalla sua età (31 anni appena compiuti) e dalla sua famiglia che inizia a crescere e a tenerlo impegnato. Specialmente senza un jumper che possa sostenerlo, il suo atletismo prima o poi dovrà calare e non sarà più capace di giocare i minuti utilizzati al giorno d’oggi da David Blatt.

Trovare qualcuno che possa sostituirlo e che sia capace di portarsi la squadra sulle spalle porterebbe portare a una qualità migliore del gioco del ‘prescelto’.

 

Dallas Mavericks: aiuto nel frontcourt

Dirk Nowitzki, nonostante abbia 37 anni, si è gettato a rimbalzo come uno dei migliori fino a quando il fisico glielo ha consentito e l’avanzare dell’età sta facendo effetto anche su di lui. Dopo tutto, il tedesco tira con il 45.9% dal campo e con il 38.8% da oltre l’arco dei tre punti. Invece, Zaza Pachulia è stato una rivelazione dopo la saga di DeAndre Jordan della scorsa post-season, ma il georgiano non potrà rimanere su questi alti livelli.

Perciò, avvicinandoci al ritiro di Nowitzki, i Mavs non potranno durare molto con McGee, Powell, Villanueva, Mejri e Sing ed è ora di acquistare la futura bandiera del team texano.

 

Denver Nuggets: miglior giocatore disponibile

I Denver Nuggets stanno ricostruendo la propria squadra nel modo giusto. Sebbene occupino le ultimi posizioni nella Western Conference, stanno acquistando giovani giocatori che, con alcuni veterani, stanno creando il giusto mix. Il team del Colorado sembra avere una scelta per ogni posizione e, il giocatore che prenderanno si unirà a pezzi importanti del roster come Gallinari, Faried, Nurkic, Barton e Gary Harris.

La franchigia sarà libera di scegliere il miglior giocatore del draft senza limitarsi sul ruolo, tranne se sceglierà un centro che significherebbe sciogliere il contratto ad uno dei loro big-man.

 

Detroit Pistons: più spaziature

Con Andre Drummond che tiene al sicuro il centro dell’area, questo team sta lavorando in attacco con uno dentro e quattro fuori, strategia che funzionò molto bene con Dwight Howard agli Orlando Magic un po’ di anni fa. In questo momento, lo starting-five del team del Michigan sta giocando discretamente con questa tattica utilizzata da coach Stan Van Gundy, poiché eseguono questo schema per uno dei giocatori più dominanti nel pitturato. Per far si che questo funzioni al meglio occorre, però, avere buoni tiratori da tre punti. I Pistons infatti sono 13esimi per triple segnate e 24esimi per  percentuale da tre punti.

 

Golden State Warriors: miglior giocatore disponibile

Stesso discorso dei Nuggets per i Golden State Warriors che non dovranno limitarsi sul ruolo del giocatore nella loro scelta. Il team di San Francisco non crede di avere pressioni quest’estate per la riconferma di Harrison Barnes e Festus Ezili. Gli unici che potrebbero partire sono Marrese Speights, Leandro Barbosa, Brandon Rush, Ian Clark e James Michael McAdoo. Specialmente ora che Speights si sta rivelando come uno dei peggiori giocatori da rotazione, nessuno di questi addii andrebbe a ferire il sistema dei campioni NBA.

I Warriors hanno il lusso di vantare un roster completo, che permette al team di San Francisco di poter scegliere un giocatore qualsiasi.

 

Houston Rockets: profondità nelle ali

Il quintetto dei Houston Rockets ha probabilmente la migliore guardia della Lega e una delle migliori ali, ma i loro cambi non sono niente di speciale. Nelle shooting forward il team, per ragioni sconosciute, rifiuta di far giocare K.J. McDaniels nonostante potrebbe portare energia dalla panchina mentre Corey Brewer è calato vistosamente. Nello shooting guard, invece, ci sono Jason Terry che però ha 38 anni, e Marcus Thornton che continua a non applicarsi in difesa.

Sono quindi necessari dei cambi visti cambi visti gli obbiettivi del team.

 

Indiana Pacers: un’ala piccola e una point-guard

Nel ruolo di ala piccola negli Indiana Pacers ci sono Paul George, che ha definitivamente abbandonato la sua posizione da ala grande tornando a quella da 3, e C.J. Miles che è nel mezzo di una stagione di successo. Ma questo non è abbastanza. Se arriveranno gli infortuni, il team si troverà di fronte a lacune e, inoltre, se Budinger e Hill lasceranno Indianapolis in estate ci potrebbero essere numerose difficoltà.

Oltre a necessitare di un’ala piccola, i Pacers hanno bisogno di una point-guard che può essere una minaccia offensiva.

 

Los Angeles Clippers: migliore scelta possibile

La pecca della panchina dei Los Angeles Clippers sta ostacolando il team, dato che i grandi acquisti fatti in estate (Josh Smith, Lance Stephenson, Paul Pierce), che si pensava potessere dare sin da subito un contributo alla squadra californiana, non stanno aiutando i Paul o i Griffin. Secondo Hoopstats.com, i Clippers sono 24esimi per efficenza offensiva della panchina e 19esimi per efficienza difensiva.

LA dovrà fare la scelta migliore del draft, senza badare alla posizione, sperando in un giocatore rivelazione.

 

Los Angeles Lakers: miglior giocatore del draft

Entrambi i team di Los Angeles dovrebbero adottare la stessa strategia ma per ragioni differenti. Mentre i Clippers sceglieranno alla fine del primo giro, i Lakers sceglieranno vicino all’inizio del tabellone, cercando di aggiungere un’altra giovane stella al loro draft. Se “guadagneranno” una delle prime tre pick, si battaglieranno con i Philadelphia 76ers per arrivare alla prima scelta assoluta, ma di cosa hanno bisogno?

Senza Kobe Bryant che ha annunciato il suo ritiro a fine stagione, LA avrà una pesante responsabilità sugli acquisti che si andranno a fare. Dovranno anche lavorare senza nessuna delle loro stelle, facendo affidamento a Hibbert, Lou Williams e Nick Young oltre ai numerosi rookie.

In questo momento, la squadra di Kobe ha disperato bisogno di trovare un talento, tutto qui.

 

Memphis Grizzlies: un tiratore

Fino a quando i Memphis Grizzlies non si rimettarono al passo avranno dei problemi nel competere con i team di alta classifica della Western Conference. La solita mentalità di grinta e coraggio non è semplicemente stata abbastanza nell’arco di questa stagione, dato che l’organizzazione dice ancora di no sul fatto di prendere molti tiri da 3 punti. Solo i Minnesota Timberwolves e i Brooklyn Nets hanno preso meno tiri da dietro l’arco durante la regular-season attuale. I Grizzlies, infatti, hanno messo a referto solamente 192 triple, 51 triple in più di Stephen Curry.

Il problema vero è, però, che il roster è composto di giocatori che non fanno del tiro dai 7.25m la loro specialità, nonostante recentemente abbiano acquistato Jeff Green via trade e Jordan Adams nel draft.

 

Miami Heat: profondità nel frontcourt

Lo starting-five dei Miami Heat è potenzialmente uno dei migliori della Lega. Goran Dragic, Dwayne Wade, Luol Deng, Chris Bosh e Hassan Whiteside hanno avuto difficoltà a raggiungere successi finora, ma durante questa stagione siamo riusciti a intravedere lampi del loro talento. In panchina Justise Winslow, Tyler Johnson e Gerald Green hanno anche loro mostrato un lato positivo, ma bisogna ricordare che ognuno di questi giocatori nasce come una guardia. Oltre a loro ci sono Amar’e Stoudemire (33 anni), Chris Andersen (37 anni) e Josh McRoberts che sta ancora recuperando dall’infortunio, perciò urge un trovare un giovane contributo.

 

Milwaukee Bucks: un playmaker

I Milwaukee Bucks sono precipitati nella classifica della Eastern Conference quest’anno, ma sono comunque colmi di talento. Con Giannis Antetokounmpo, Jabari Parker, Khris Middleton, O.J. Mayo, John Henson e Greg Monroe sono potenzialmente completi in 4 dei 5 ruoli. Infatti, sfortunatamente, l’unico neo del team è di non avere una point-guard di talento.

Tradare Brandon Knight è stato un grandissimo sbaglio, specialmente perché Michael Carter-Williams sta continuando ad andare nella direzione sbagliata. Secondo il TPA, infatti, ogni guardia dei Bucks è peggiorata rispetto alla passata stagione e continuando così non ci saranno speranze per il futuro di questo team.

 

Minnesota Timberwolves: un’ala grande

I Minnesota Timberwolves sono un altro team in re-building che non ha buchi nel proprio poster. Come point-guard ci sono Ricky Rubio, solido giocatore, Tyus Jones che ha molto potenziale e Zach Lavine che sta ancora imparando molto. Le ali sono piene di talento con Andrew Wiggins, Shabazz Muhammad e se vogliamo anche Lavine. I centri anche sono sotto controllo con Karl-Anthony Towns in quintetto e Gorgui Deng insieme a Nikola Pekovic da back-up. L’unica pecca, se ce n’è una, è nel reparto delle ali-grandi con Kevin Garnett, ormai sull’orlo del ritiro, Nemania Bjelica e Adrien Payne.

I Woves sarebbero comunque giustificati se andranno a cercare il miglior giocatore disponibile e non un’ala grande di talento.

 

New Orleans Pelicans: una stella

I New Orleans Pelicans hanno un numero incredibile di necessità. Devono trovare un’ala piccola in grado di creare spaziature migliori  per Davis e gli altri big-man. Devono perfezionare la rotazione delle point-guard anche se deve ancora tornare Jrue Holiday in salute. Devono anche trovare un buon frontcourt perché non si può continuare con Omer Asik e Alexis Ajinca, ma la più grande priorità è trovare una stella.

“Con Anthony Davis per altri 6 anni ora è tempo di trovare un Robin al suo Batnam”-ha riportato Adam Spinella.

 

New York Knicks: un playmaker

Grazie alla rivelazione Kristaps Porizingis i New York Knicks potrebbero aver trovato una stella in grado di dare una mano a Carmelo Anthony e, con Lopez, Afflalo e Galloway, il team sta costruendo una buona squadra futuribile.

Comunque, c’è sempre un buco per quanto riguarda le point-guard, ruolo principale nel sistema “triangle offense” adottato dai Knicks. Jose Calederon non è certo un clamoroso talento e rimane sempre passivo in difesa, nonostante stia tirando con il 41.6 percento da oltre l’arco dei tre punti. Jerian Grant, invece, sembra possedere un buon talento con un buon atletismo, ma i Knicks hanno bisogno di trovare un buon playmaker al primo giro se vorranno ambire a qualcosa di importante.

 

Oklahoma City Thunder: qualunque cosa voglia Kevin Durant

L’unico obiettivo dei Thunder nella prossima off-season è di tenere Kevin Durant. Se andrà in un’altra località, che può essere Washington, Golden State o qualcun’altra, OKC andrà nella direzione sbagliata poiché è praticamente impossibile trovare un altro giocatore del calibro di KD.

Il team dovrebbe optare per la strategia adottata dai Miami Heat nell’anno della free-agency di LeBron James (anche se poi non ha funzionato), ovvero scegliendo il giocatore che desiderava il prescelto. L’unica cosa da fare è infatti prendere quello che vorrà l’ex MVP della Lega.

 

Orlando Magic: miglior giocatore disponibile

Gli Orlando Magic non hanno alcuna pressione nello scegliere al prossimo draft. Nel backcourt ci sono Elfrid Payton e Victor Oladipo che piano piano si stanno abituando al gioco nella NBA, mentre nel frontcourt ci sono Harris, Frye, Hezonja, Gordon, Nicholson e Nikola Vucevic. Tenendo anche Evan Fournier, cosa che dovrebbero essere in grado di fare, potranno scegliere liberamente sul miglior giocatore disponibile nel draft.

 

Philadelphia 76ers: finire di tankare

Nell’attuale stagione, ovviamente, i Phipadelphia 76ers hanno nuovamente optato per il tanking, cercando di arrivare a Ben Simmons. Nerlens Noel e Jahlil Okafor resteranno ancora sotto contratto nella prossima stagione e, con l’arrivo di Dario Saric ed il possibile ritorno di Joel Embiid, i Sixers potranno agguantare posizioni più alte.

Al momento stanno “battagliando” con i Los Angeles Lakers per la squadra che arriverà per ultima e, se LA uscirà fuori dalla top 3, la prima posizione sarà sicuramente per i biancorossi.

La storia della franchigia, però, non comprende di scegliere un’altra volta un giocatore che sederà in borghese per una stagione intera.

 

Phoenix Suns: un centro

L’acquisto di Tyson Chandler si è rivelato una vera e propria delusione che ha trasformato una squadra da play-off ad una squadra da lottery e nonostante abbiano già usato la quinta scelta assoluta del draft del 2013 per scegliere il centro Alex Alen, sarà opportuno usare la scelta di questa stagione per prendere nuovamente un big-man.

 

Portland Trail Blazers: aiuto dal front court

Un altro team in fase di ricostruzione sono i Portland Trail Blazers che, dopo aver perso nella passata off-season gente come Aldridge e Batum, si stanno facendo trascinare da Lillard e C.J. McCollum. Aggiungere talento al reparto delle ali-grandi o dei centri sarà un imperativo per il prossimo draft, specialmente perché per giocare nella Western Conference si ha bisogna di big-man.

 

Sacramento Kings: shooting guard

Nonostante Ben Mclemore stia tirando con il 40 percento da oltre l’arco è necessario prendere una guardia tiratrice di livello, anche perché il nostro Marco Belinelli sta giocando una stagione con alti e bassi. Il reparto delle point guard, con Rondo e Collison, si è finalmente stabilizzato come anche quello dei centri con Koufos e Cousins e l’unico neo resta quello delle guardie.

 

San Antonio Spurs: qualunque cosa vorranno

I San Antonio Spurs sono probabilmente, insieme ai Golden State Warriors, l’unico team completo in ogni reparto ed il loro unico imperativo sarà quello di prendere un giovane in grado di far rifiatare i “vecchietti” texani

 

Toronto Raptors: stretch 4

Il team non ha bisogno di nulla di particolare, a parte un giocatore perimetrale, in aggiunta a Luis Scola, che sappia tirare da 3 punti, adattandosi al gioco del resto dei membri di Toronto. Inoltre c’è da ricordare che avranno a disposizione una scelta tra le prime 14.

 

Utah Jazz: un attaccante

Questo team è stato sicuramente costruito sulla linea difensiva e, infatti, nella seconda metà della passata stagione nessuna squadra è stata più soffocante in difesa dei Jazz. Utah è al momento 16esima nel rating difensivo e 12esima in quello offensivo e per questo necessitano di una star offensiva da aggiungere a Gordon Hayward.

 

Washington Wizards: profondità nel backcourt

Con John Wall e Bradley Beal i Washington Wizard hanno finalmente trovato un giusto binomio nel backcourt titolare, ma come riserve delle due star non c’è letteralmente nessuno. Il team della capitale statunitense dovrà cercare di trovare più giocatori possibili da aggiungere al back-up delle guardie.