www.cleveland.com Atlanta Hawks 60-22 La storia è già stata ampiamente fatta. Non bastavano le 60 vittorie in regular season di cui 19 consecutive (entrambi record di franchigia), ma battendo gli Washington Wizards hanno aggiunto un altro record a questa stagione già ricchissima di soddisfazioni: gli Atlanta Hawks non erano mai arrivati alle Finali della Eastern Conference (erano arrivati a quelli della Western e avrebbero anche vinto un titolo, ma si chiamavano St.Louis Hawks, giocavano nel Missouri ed erano, appunto, nella Western Conference, e si parla degli anni ‘50). Nei Playoffs, Teague e compagni hanno affrontato prima i Brooklyn Nets e poi gli Washington Wizards, vincendo entrambe le serie per 4-2. Se nel primo turno hanno sofferto fondamentalmente la fisicità di Brook Lopez, nel secondo prima il duo Wall-Beal e poi lo zampino di Paul Pierce hanno dato parzialmente fastidio ai Falchi. Contro i Cavaliers (3-1 a favore di Atlanta in Regular Season) potrebbe succedere veramente di tutto: gli Hawks hanno dato prova di solidità come team, hanno sempre giocato il loro basket coeso e lineare sia nelle vittorie che nelle sconfitte: se Teague, Millsap e soprattutto Korver (in particolar modo nella serie contro gli Wizards) hanno offerto prestazioni spesso opache, Carroll (17 punti di media nei Playoffs) e il sempreverde Horford si sono eretti a totem della squadra, in grado di mettere sempre la pezza qualora ce ne fosse bisogno. Questi Hawks hanno dimostrato di saper soffrire, hanno dimostrato di sapere gestire sempre i finali di gara (in vittorie e sconfitte), hanno dimostrato di avere una panchina solidissima (sorprendente Mike Muscala nella serie contro gli Wizards) e sono allenati in maniera egregia. Ora si trovano di fronte il giocatore più forte del pianeta con un supporting cast motivatissimo ma non al meglio dal punto di vista fisico: quale miglior occasione per continuare a fare la storia? Cleveland Cavaliers 53-29www.vavel.com Il cammino dei Cavs fino a queste finali di Conference è stato abbastanza agevole dal punto di vista dei risultati, meno dal punto di vista fisico. Se lo ‘’sweep’’ rifilato a Boston ha regalato qualche giorno di riposo in più a LeBron e compagni, ha anche causato l’infortunio di Kevin Love, molto discusso durante tutta la stagione, ma pedina fondamentale per coach David Blatt. Il californiano, sottopostosi a intervento chirurgico dovrebbe (in America non si sa mai) saltare tutti i Playoffs. La serie contro Chicago, invece, oltre a essere stata più combattuta sul campo ( senza quel buzzer beater di Lebron in Gara4 forse la finale sarebbe diversa), ha anche acuito i dolori al ginocchio della seconda stella di Clevelnad, Kyrie Irving. L’australiano è stato costretto a giocare solo 12’ in Gara6 contro i Bulls (dove, per altro, è stato degnamente sostituito dal suo compagno australiano Dellavedova) e non pare quel giocatore esplosivo che abbiamo ammirato in tutta la regular season. I precedenti stagionali, seppur sfavorevoli, non sono dei veri indicatori di come potrà andare questa serie. Infatti, solo l’ultimo dei quattro è stato giocato nel 2015, ovvero dopo che i Cavs hanno trasformato la loro squadra con l’arrivo di Mozgov, J.R. Smith e Shumpert. Ed è stata una partita combattuta, con dei Cavs tenaci, che hanno rimontato un discreto gap nel terzo quarto, per poi cedere solo nel finale. I Playoffs, però, sono un altro sport e la poca esperienza di Atlanta potrà pesare contro una squadra anch’essa priva di esperienza, ma trainata da un giocatore che può vantare già 5 Finals e 2 anelli. Cleveland dovrà fare un lavoro eccezionale nella metà campò difensiva, dovrà riuscire a interrompere la fluidità offensiva della squadra avversaria, sperando che Korver vada in modalità ‘’on-fire’’ il minor numero di partite possibili. Per la fase offensiva LeBron James dovrà essere bravo a mettere in ritmo in compagni cercando di limitare quelle forzature che spesso si sono viste contro Chicago; ovvero quei troppi tiri da dietro l’arco presi in situazioni di isolamento insieme ai tanti turnovers. La difesa di Budenholzer si concentrerà su di lui e lui dovrà essere bravo a regalare assist ai tanti tiratori dall’arco di cui dispongono i Cavaliers. Il barometro della serie potrà essere il tanto vociferato J.R. Smith che, dopo aver saltato le prime 2 partite con Chicago causa squalifica, è tornato più concentrato che mai. Sarà interessante anche la lotta sotto canestro, dove Mozgov e Thompson dovranno garantire la massima energia possibile per far fronte alla evidente mancanza di qualità nei confronti del frontcourt degli Hawks. I Cavs vengono dati favoriti dai più e non potrebbe essere altrimenti visto la presenza del numero 23. Gli Hawks, però, come abbiamo visto hanno la possibilità di impensierire Coach Blatt, il quale potrebbe accusare la pressione di una finale di Conference, essendo al primo anno di Nba.au.ibtimes.comKey Factor: Il duello sotto canestro tra la fisicità di Cleveland (Mozgov-Thompson) e la tecnica di Atlanta (Horford-Millsap) ci dirà molto di questa serie. Un altro fattore importante è la maggiore lunghezza della panchina degli Hawks. Infine la totale mancanza di esperienza da ambo le parti potrà far emergere quella di Lebron. Potrà incidere l’assenza di un veterano come Sefolosha, che sarebbe stato il sergente difensivo su James. Stars matchup: Il collettivo da una parte contro LeBron dall’altra. Due concetti di pallacanestro totalmente diversi, la scelta di basarsi sul gioco corale per gli Hawks e quella di affidarsi a tante stelle, tra le quali la più brillante di tutte, per i Cavaliers. Quale filosofia la spunterà lo sapremo solo godendoci questa finale, che si prospetta davvero affascinante. Un matchup da tenere d’occhio, infine, sarà quello tra i due Playmaker della squadra, Teague e Irving, sperando che quest’ultimo sia in una forma fisica accettabile. Pronostico Basketinside.com: 4-2 Cavaliers.