Playoff2013, NBA FINALS, Game6
SAN ANTONIO SPURS 100 @ MIAMI HEAT 103
SAN ANTONIO SPURS: Leonard 22, Ginobili 9, Duncan 30, Green 3, Parker 19, Neal 5, Diaw 7, Splitter 5, Bonner.
MIAI HEAT: James 32, Miller 8, Bosh 10, Wade 14, Chalmers 20, Allen 9, Battier 9, Andersen 1.
Non servono prefazioni per partite come queste. Dall’altra parte dell’oceano le chiamano “Elimination Game” o se preferite una forma più estesa “Win or Go Home”. Se perdi se fuori, questa è la situazione dei Miami Heat che tornano in Florida con l’obbligo di portare a casa la partita a qualsiasi costo. Le emozioni di questa gara, la tensione che si respirava a South Beach non si possono descrivere, per tutto il resto c’è il parquet dell’American Airlines Arena.
Quintetti di partenza invariati rispetto a gara5: Spurs con Ginobili, Parker, Duncan, Leonard e Green; Heat con James, Chalmers, Wade, Bosh e Miller. Gli arbitri della partita sono Crawford, Mauer e Callahan.
Il primo quarto inizia subito con le marce alte ed inizia bene anche, controtendenza rispetto alle prime gare della serie, l’attacco degli Heat con Bosh, Miller e soprattutto Rio Chalmers. Lebron si limita ad “assistere” i propri compagni. Se per Miami la fluidità d’attacco é vitale, per San Antonio la prima valvola offensiva é Tim Duncan: realizza 12 punto in 10′ di utilizzo con il 100% dal campo (6/6): é praticamente inarrestabile. Semiganci al vetro, schiacciate e layup rendono il caraibico l’MVP del primo tempo. Si resta sul sostanziale equilibrio numerico e il primo TimeOut lo deve chiamare Spoelstra dopo una perentoria schiacciata di Leonard. Coach Pop ripropone l’accoppiamento James-Diaw e paga i dovuti dividendi. Chalmers ispirato piazza due bombe importanti mentre si rivede dopo 96′ consecutivi di panca anche Chris Andersen. Il primo quarto termina sul 25-27 Heat con Chalmers a 10, James a 5 e 5 assist e Duncan, come detto a 12 (Spurs 61% dal campo e Miami 50%).
Il secondo periodo si apre con la bomba di un altro giocatore ritrovato come Shane Battier al quale, però risponde subito, il cecchino di Gara5: Danny Green. Arriva il riposo per Lebron e le responsabilità gravano su Wade che accetta la sfida e risponde a tono ai canestri in gran stile di Tony Parker. Il vantaggio Spurs arriva con Neal sulla sirena dei 24″. Ma Bosh e Rio hanno altre idee e riportano Miami sul +7 (33-40). Duncan, rientrato dopo un breve riposo, si fa nuovamente sentire e mette altri due canestri (8/8). Coach Spo prova con Birdman al posto di Bosh per contenere il 21 in maglia Spurs ma stasera sembra impossibile. Dopo una serie di errori di Ginobili e James é ancora Duncan a metter tutti d’accordo con i punti numero 22 e 23 della sua partita. Da qui il gran parziale Spurs con Diaw, Duncan e Leonard che realizza sulla sirena in tap-in e regala il 50-44 finale. Il parziale é di 17-4. Si abbassano le percentuali per Miami (41,2%) e restano alte per San Antonio (58,3%). Unico in doppiacifra per gli Heat é Chalmers con 14 mentre per gli Spurs ci cono 25 in 19′ per Duncan e 10 di Leonard.
Si ritorna in campo e Manu Ginobili piazza la bomba del +9 (53-44). James e Rio rispondono a tono e si torna sul -5. Sembrano più determinati gli Heat che, però, come in Gara5, quando si avvicinano e sono ad un passo dal ribaltare la partita (Miller realizza il -1), ecco il parziale di 11-0 Spurs siglati da Le Capitaine e le Co-Capitaine, Leonard e Duncan. Siamo sul 68-56. La rottura offensiva prolungata di Miami nasce da una difesa che non funziona alla perfezione e solo Battier riesce a segnare dopo molto tempo la bomba del -10 (71-61). Si arriva anche sul -8 con Wade prima della sfuriata di Parker che chiude con l’and-one. Il tiro di Neal in corsa regala il nuovo +12 (75-63) e il quarto si chiude col punteggio di 75-65 Spurs. Duncan già a quota 30 con 13/16 dal campo e 14 rimbalzi. Percentuali pessime per James (3/12) e non efficaci per Wade (6/13) e Miami torna sotto anche nella conta dei rimbalzi (30-28).
Nervosissimi gli Heat avevano chiuso il terzo periodo ma il nervosismo diventa carica emotiva e inizia col piglio giusto Lebron & Co. Il quintetto é quello di tiratori, per allargare il campo: Lebron, Miller, Chalmers, Allen e Birdman. Mentre gli Spurs rispondono col quintetto “Buena Onda ” tutto per l’argentino. Inizia Chalmers da 3, poi James molto deciso al ferro per il -5 che ridiventa -7 e -6 per le prodezze di Thiago Splitter. Miller, curiosamente, perde una scarpa, la getta in panchina e realizza comunque la bomba poco prima della schiacciata prepotente dell’MVP. James, senza Wade in quintetto, riesce a rendere molto di più e bissa il conto delle schiacciate mentre il nuovo antagonista é Leonard. La rimonta viene completata dallo stesso James quando, dopo aver stoppato Duncan in maniera clamorosa, pareggia il tutto a quota 82. L’uomo del vantaggio é Ray Allen che in sottomano rovesciato realizza l’82-84 tanto agognato. Torna Wade a 3:48 dalla fine e qui c’è un momento chiave: l’attacco di Miami si paralizza nuovamente e Ginobili ne approfitta, regalando il -1 agli Spurs. Il pareggio arriva dal nativo di Bruges che con una tripla pazzesca in faccia a Lebron impatta a 89. Non ha concluso l’opera il francese e, dopo una velenosa palla persa di Chalmers, realizza ancora a 58″ dalla fine (91-89). Ancor più velenosa é la palla persa di Lebron James che manda in lunetta Manu per un 2/2 che vale il +4 a 37″ dalla fine. Si va in attacco e il tiro sbagliato del Re apre le porte del paradiso a San Antonio che arriva sul +5 con il libero di Manu. La palla torna nelle mani dell’MVP che prende un primo tiro da tre, lo sbaglia, il rimbalzo premia Miami e James mette il secondo tentativo da 3. Il fallo sistematico arriva su Leonard che fa 1/2 e lascia a Miami la possibilità di pareggiare. Tutto il mondo sa chi prenderà quel tiro ed é James che sbaglia ma tiene vivo Bosh a rimbalzo che mette nelle mani di Allen che fa partire una piuma che passerà alla storia per importanza e bellezza tecnica. BANG! Pareggio a quota 95 e chiuse quelle porte del Paradiso per gli Spurs. È OVERTIME?
I protagonisti dell’OT sono Leonard che risponde ad ogni tentativo di ripresa di Miami, Bosh che con l’and-one ripareggia a 97 e James che, dopo una palla persa di Wade che regala a Parker l’1/2 dalla lunetta e dopo un canestro fondamentale di Allen, realizza il canestro del 100-101. Vantaggio MIAMI HEAT. La difesa di Miami sale di colpi e la palla persa per 24″ ne è la dimostrazione. Potrebbe chiuderla Lebron dopo aver rubato palla a Manu Ginobili ma Green gli sporca il pallone e l’istant replay conferma che la palla é di nuovo Spurs. A 40″ dalla fine forse avviene una delle due giocate decisive difensive di Bosh: stoppata ai danni di Tony Parker dopo un cambio difensivo. Wade sciupa in attacco ma ancora la difesa a fare la differenza: penetra Ginobili ed Allen con un contatto a limite riesce a rubar palla e a subire subito dopo fallo. Il 2/2 di HeGotGame porta Miami sul +3. La seconda giocata decisiva di Bosh é la stoppata sul tiro da 3 punti di Green sulla sirena.
Grandiose le prestazioni di Duncan e Parker, come quella di Leonard che in difesa si sacrifica come non mai. Fronte Miami la tripla doppia di LBJ (32, 10,11) aiuta Miami ad evitare la sconfitta. Bene Allen, Chalmers e soprattutto Bosh nel finale.
Game, Set & Match. Primo match point annullato dai Miami Heat che avranno una Gara7 da giocare tra le mura di casa. TUTTO IN UNA NOTTE, si decide in 48″ o più l’intera stagione NBA. É quello che tutti volevamo visto il grande livello di queste Finals. Tutto in una notte, sempre qui, su basketinside.com