GOLDEN STATE WARRIORS – CLEVELAND CAVALIERS 132-113 (40-34, 67-64, 102-88)
Dura poco più di due quarti e mezzo Gara 2 delle NBA Finals, i Golden State Warriors rifilano ai Cleveland Cavaliers il secondo blowout di fila, alla Oracle Arena finisce 132-113.
Gara 2 ricca di novità da una parte e dall’altra, in casa Golden State c’è il ritorno in panchina di Steve Kerr mentre dall’altra parte i Cavs indossano la maglia nera che tanta fortuna aveva portato nelle scorse Finals. E proprio Cleveland pare rigenerata, parte subito aggressiva e si fa sentire con Lebron e Love che si spartiscono i punti del 3-9 iniziale. Mette una pezza per i Warriors Klay Thompson con cinque punti di fila (11-11), da lì in poi la squadra di casa torna a macinare pallacanestro e trovare con Green, Pachulia e Curry i punti del +7 (23-16). La risposta dei Cavs, manco a dirlo, è firmata Lebron James che mette almeno due giocate col punto esclamativo per ridare un minimo d’inerzia ai suoi, una schiacciata tonitruante in contropiede e un gioco da tre punti per il 31-27. Col numero 23, anche la panchina di Cleveland è più sul pezzo rispetto a Gara 1 ma la mareggiata Warriors rimane sempre poco contenibile e il primo quarto è un 40-34.
La second unit di Golden State, con qualche variazione, è in linea decisiva nel secondo quarto in cui i Cavs subiscono il riposo di James e vanno subito sotto 47-35 sulla tripla di Thompson. Rientra bene dal timeout la squadra campione in carica che rimane in partita tornando sul 46-50 su alley-oop di James per Love, prima di venir respinta indietro da un insensato gioco da tre punti di Durant. L’elastico rimane per gran parte del secondo periodo, con James e i suoi (Love in particolare) a provare l’aggancio e Golden State sempre brava a rispondere: un canestro di Irving chiude la lotta sul 67-64.
Come in Gara 1 Golden State mette assieme un buon margine nel terzo quarto e la firma è quella di Steph Curry, sette punti nel parziale di 10-3 che riporta la squadra della Baia sulla doppia cifra di vantaggio. Cleveland però stavolta c’è e risponde quando Green si accomoda in panchina al quarto fallo: Lebron James, prestazione da tripla doppia, mette cinque punti di fila e poi pesca Irving per il 86-82, mentre i quintetti si cominciano ad abbassare e si gioca con cinque esterni. Il rientro dal timeout dei Warriors è ottimo e propizia un 7-0 che rispedisce indietro gli avversari, Klay Thompson e Steph Curry rincarano la dose: per il 30 una tripla da distanza siderale firma il +16, nonostante il quinto di Green, capitalizzando bene la parentesi di James in panchina.
Nell’ultimo quarto i Golden State Warriors fanno vedere però tutta la loro forza e in particolare quella di Kevin Durant, che mette tutti i tiri pesanti, lavora su ogni situazione difensiva come dimostrano le 5 stoppate e mette il punto esclamativo per il 115-97 e successivamente un’altra tripla che spezza le reni agli avversari. Nella santabarbara chiamata Oracle Arena la squadra di Kerr dilaga, chiude sul 132-113 e porta la serie sul 2-0, in attesa del trasferimento a Cleveland per Gara 3.
MVP: Kevin Durant ancora decisivo dopo Gara 1, con una Gara 2 su livelli stellari. KD è uomo ovunque, in attacco mette i tiri che cavano sempre d’impaccio Golden State, in difesa è un’anguilla. Stoppa, va a rimbalzo, difende, segna in qualunque modo. La differenza.
GOLDEN STATE WARRIORS: Curry 32 (10 rimbalzi, 11 assist), Thompson 22, Durant 33 (13 rimbalzi), Green 12, Pachulia 2; West 2, McAdoo 2, Iguodala 5, McGee 2, McCaw, Barnes, Livingston 10, Clark 10.
CLEVELAND CAVALIERS: Irving 19, Smith, James 29 (11 rimbalzi, 14 assist), Love 27, Thompson 8; Jefferson 7, Frye 2, D. Williams 5, D. Williams, Shumpert 6, D. Jones 2, J. Jones, Korver 8.