NBA Playoffs Inside, II Turno Gara 1: Buona la prima per i Warriors, Grizzlies al tappeto

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Memphis Grizzlies@ Golden State Warriors 86-101 (25-32, 52-61, 66-83)

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I Warriors beneficiano della solita ottima partenza, grande merito di Draymond Green e Steph Curry i quali prendono in mano la partita sin da subito tecnicamente ed emozionalmente. Dopo i primi minuti molto equilibrati iniziano subito le prove di fuga per i padroni di casa; Draymond Green, leader vocale dei californiani, chiude il primo quarto con 11 punti e 4/5 dal campo, e Golden State chiude la prima frazione sul +7 grazie al tap-in di Ezeli. Nel 2° periodo i Warriors provano a dilagare e vanno sul +14; Joerger è costretto a mettere in campo Gasol leggermente prima di come vorrebbe ma la mossa ha effetto; il catalano e Randolph (16 punti alla 2° sirena per quest’ultimo) riportano Memphis a -9 al 24’. Nella ripresa le cose cambiano relativamente, grandi difficoltà per Nick Calathes e i Grizzlies provano un quintetto senza playmaker per cercare di togliere Curry dalla propria zona di comfort; il figlio di Dell risponde con i fatti, segna un paio di triple assurde e porta i suoi compagni sul +20. Gasol e Randolph continuano a provarci ma per i Grizzlies si mette male, specie a causa dell’incapacità di segnare dei propri esterni. Si entra nell’ultimo quarto sul 66-83 Warriors. Negli ultimi 12’ il tema è lo stesso e ai Warriors basta solo controllare gli sporadici tentativi di rimonta di Gasol e soci per mettere in ghiaccio Gara 1 senza troppi problemi. Vittoria convincente per i Golden State Warriors che senza neanche mettere la quarta fermano Memphis, priva ancora di Mike Conley.

 

Memphis Grizzlies: Gasol 21, Randolph 20, Allen 15, Lee, Green 9, Udrih 7, Adams 3, Carter 2.
Golden State Warriors: Curry 22, Thompson 18, Green 16, Barnes 11, Speights 10, Iguodala 8, Barbosa 6, Bogut, Ezeli 4, Livingston 2.

 

Key Stat: 3/12 dalla lunga distanza per gli esterni di Memphis che, escluso Tony Allen, registrano 12/37 dal campo e condannano di fatto Memphis ad una sconfitta nonostante la solida prestazione dei lunghi Gasol e Randolph.
MVP
: Steph Curry sa come, dove e quando azzannare la partita e, dopo un primo quarto ecumenico (4 punti 5 assist) prende in mano la sua squadra e la porta alla vittoria con grandi giocate e scelte  raramente sbagliate. Il prodotto di Davidson dimostra ancora perché sarà il prossimo MVP della Lega con la solita prova da leader silenzioso, che lascia parlare le proprie azioni per sé.