NBA Recap Inside: super Thomas trascina i Celtics, James sorpassa Malone, finisce la striscia dei Rockets

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Boston Celtics @ Memphis Grizzlies 112-109 OT (15-23 31-45 62-71 97-97)

Un Isaiah Thomas strepitoso trascina fuori dai fanghi una Boston che sembrava spacciata già a fine primo tempo.

Un career-high da 44 punti arrivato al momento giusto in una partità di particolare sterilità dell’attacco di Boston soprattutto con la second unit in campo, rimasta scoreless per ben 7 minuti durante il secondo quarto.

“Basically, we stayed in the locker room at halftime” (Praticamente siamo rimasti nello spogliatoio a metà partita), così coach Fizdale commenta la prestazione dei suoi ragazzi, guidati da 24 punti a testa di Gasol e Daniels e dai 19 di un convalescente Conley.

Entrambe le squadre hanno avuto modo di chiudere la partita nei tempi regolari con un layup di Gasol a due secondi dalla fine ed un successivo piazzato di Horford che sbatte sul ferro.

All’overtime, nonostante l’espulsione di Randolph per una gomitata ad Olynyk, Memphis è avanti di 1 all’ultimo minuto con un rimbalzo offensivo convertito in due punti da Allen seguito poi da 4 punti di Thomas che hanno chiuso la partita.

Celtics (16-12): Thomas 44, Horford 17 (14 rimbalzi), Bradley 16, Crowder 13, Olynyk 10, Green 5, Brown 2, Rozier, Jerebko, Smart.

Grizzlies (18-12): Gasol 24, Daniels 24, Conley 19, Allen 10, Randolph 9, Green 7, Ennis III 5, Carter 6, Martin 3, Harrison 2,

MVP: Isaiah Thomas che non molla veramente mai, neanche quando la situazione sembra quasi irrecuperabile come oggi.

 

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San Antonio Spurs @ Houston Rockets 102-100 (26-24 52-45 71-78)

Si chiude la striscia di 10 vittorie consecutive dei Rockets a 12 secondi dalla fine con una tripla di Patty Mills che porta avanti gli Spurs dopo una partita passata ad inseguire i padroni di casa.

Nell’ultimo scorcio di partita susseguente ai 3 punti del giocatore australiano che fisserà il punteggio finale, Houston sbaglia due triple con Gordon prima e Harden sulla sirena poi, intervallate da due errori alla lunetta di Manu Ginobili.

Considerazione interessante di Ginobili a fine partita: “We got a break because they shot terribly, we did a pretty good job of contesting many of them but they missed some open ones too and that’s not what they usually do” (Abbiamo segnato un break perchè hanno tirato terribilmente, abbiamo fatto un ottimo lavoro contestandogli molti tiri ma ne hanno sbagliati anche non contestati e non è ciò che fanno di solito). Opinione completamente supportata poi dalle stats: dopo 5 partite con almeno 15 triple realizzate, Houston è rimasta bloccata sul 6-38 fuori dall’arco ed una season-low average di 38% dal campo.

Spurs (23-5): Leonard 21, Aldridge 17 (10 rimbalzi), Mills 13, Green 12, Gasol 10 (10 rimbalzi), Parker 8, Lee 6, Simmons 3, Bertans, Dedmon

Rockets (21-8): Harden 31 (10 rimbalzi), Ariza 16, Gordon 13, Nenè 10, dekker 10, Harrell 9, Anderson 7, Beverley 4, Brewer.

MVP: sarebbe da premiare la difesa e la tenacia degli Spurs nel rientrare in partita nonostante due big leads di Houston ed in entrambe le cose Leonard è stato protagonista e top scorer dei suoi.

 

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Cleveland Cavaliers @ Milwaukee Bucks 114- 108 OT(35-27 57-53 84-78 100-100)

Battaglia tra James e Irving contro Prker e Antetokounmpo decisa solo nei minuti finali con  Giannis che segna il 108-107 a 1.12 dalla fine dell’overtime, tripla sbagliata di Irving, lay-up sbagliato di Parker e sesto fallo dell’ala greca dei Bucks su James cercando di contestargli il rimbalzo.

Successivamente James porta avanti i Cavs con una tripla mentre Parker dall’altra parte si prende un fallo ma sbaglia i due conseguenti liberi. Nell’azione successiva Irving subisce a sua volta fallo e dalla lunetta chiude di fatto la partita a 15 secondi dalla fine.

Overtime tral’altro conquistato con i denti dai Bucks che hanno lasciato scoreless i Cavaliers negli ultimi due minuti di partita raggiungendoli al 100 pari con due punti di Monroe e Parker (una bellissima spin-move a 15 secondi dalla fine) intervallate da una tripla di Snell.

Due considerazioni statistiche: mai i Bucks quest’anno avevano incassato 17 triple nella stessa partita (sulle 40 tentate dai Cavs), con LeBron che ha pareggiato il suo season-high di 5 per triple messe a segno. Altra nota su LBJ: con il primo canestro di giornata ha superato Moses Malone nella classifica all-time degli scorer issandosi all’8 postodietro a Shaquille O’Neal.

Cavaliers (20-6): James 34 (12 rimbalzi), Irving 28, Frye 15, Thompson 10 (12 rimbalzi), jefferson 8,Smith 6, Shumpert 6, Liggins 3, Dunleavy 3, Jones 1.

Bucks (13-13): Parker 30, Antetokounmpo 25 (13 rimbalzi), Henson 14, Teletovic 9, Snell 8, Dellavedova 8, Brogdon 6, Monroe 6, Terry 2.

MVP: top scorer, doppia doppia in rimbalzi, la tripla che ammazza definitivamente la partita e scavalca Malone tra i marcatori. Tutto in due ore scarse.