[tps_title]Partite clou[/tps_title]
– di Domenico Laudando, Davide Barbieri & Gianmarco Galli Angeli

Boston Celtics @ Charlotte Hornets 104-98 (28-19; 16-22; 27-31; 33-26)
Alla Time Warner Cable Arena i Celtics hanno la meglio sui padroni di casa grazie alla prestazione mostruosa, la migliore della sua carriera, di Avery Bradley: 31 punti con un incredibile 8/11 da dietro l’arco. Buona performance anche per l’emblema della squadra bianco-verde, Isaiah Thomas, che oltre a 24 punti ha messo a referto anche 7 assist. La partita è stata piuttosto combattuta, gli Hornets hanno mollato solamente alla fine dell’ultima frazione di gioco: ennesima grande prova di Kemba Walker ma la scarsa vena realizzativa dai tre punti (28.1%) ha costretto la franchigia allenata da Clifford alla sconfitta.
Celtics (2-1): Crowder 9, Johnson 2, Horford 14, Bradley 31 (11 rimbalzi), Thomas 24, Green 4, Rozier 5, Zeller 2, Jerebko 3, Brown 7, Mickey 3.
Hornets (2-1): Gilchrist 7, Williams 9, Zeller 7, Batum 12, Walker 29, Belinelli 5, Hawes 6, Kaminsky 11, Sessions 7, Lamb 5
MVP: Avery Bradley, 31 punti, 11 rimbalzi e una prestazione da ricordare. La guardia dei Celtics si toglie anche lo sfizio di aggiungere al suo personale score una palla rubata e 4 assist. Il futuro sembra sempre più sorridere ai bianco-verdi.

Minnesota Timberwolves @ Sacramento Kings 103-106 (34-25, 31-29, 12-31, 26-21)
Coach, Arena, Temperamento. Su queste qualità i Kings sperano di poter trasformarsi da franchigia perdente a vincente, il resto lo aggiungono Cousins e Gay autori, ancora una volta, di una prestazione sontuosa.
Dopo una prima metà di gara disastrosa che li ha portati in svantaggio di 18 lunghezze, i padroni di casa hanno saputo reagire e vincere: parziale 17-0. Per gli ospiti spicca Wiggins che segna 29 punti tuttavia la mano di Thibodeau non è ancora palpabile, LeVine segna 21 e Towns 15, in doppia doppia Dieng. Nota di merito per McLemore che segna 9 punti nell’ultimo quarto e regala la prima vittoria ai Kings in due anni contro i lupi.
Timberwolves(0-2): Towns 15, Wiggins 29, Dieng 14 (13 rimbalzi), Rubio 5, LaVine 21, Bjelica 1, Muhammad 9, Dunn 4, Rush 5.
Kings(2-1): Gay 28, Koufos 4, Cousins 29, Lawson 8, Afflalo 5, Barnes 12, Cauley-Stein 4, Temple 3, McLemore 13.
MVP: Cousins dimostra ancora la sua dominanza sul parquet con 29 punti 7 rimbalzi e 4 assist in 33 minuti.

Portland Trail Blazers @ Denver Nuggets 115-113 OT (33-28; 62-54; 81-88; 104-104)
Unico overtime della notte di scena al Pepsi Center, dove i Trail Blazers si rivelano corsari al termine di un’estenuante volata punto a punto sui Denver Nuggets, autolesionisti come da loro natura nello sprecare 8 punti di vantaggio nell’ultimo minuto dei tempi regolamentari. L’andamento del match è stato rapsodico, dopo un primo tempo in cui la truppa di coach Stotts dava l’impressione di controllare il punteggio e i ritmi della contesa senza sforzarsi più di tanto, salvo poi perdere il polso della situazione al rientro dall’intervallo lungo, complice un ammirevole sforzo di squadra con cui Denver ribaltava il punteggio siglando il 34-19 del terzo periodo. I Nuggets, nonostante il predominio a rimbalzo testimoniato dai 7 giocatori con più di 5 carambole conquistate (Jokic su tutti con 17), si arenavano in attacco con soli 6 punti segnati negli ultimi 6 minuti, spianando la strada al Lillard-show del finale di partita: ”Dame” giocava da serio candidato al titolo di MVP e prima mandava tutti al supplementare raccogliendo un preciso alley-hoop di Plumlee poi, coadiuvato dal solito e solido McCollum, decideva la partita leggendo il mismatch con Faried per connettere col tiro in corsa a una mano che valeva il 115-113 finale sul sempre inospitale terreno del Colorado, in una sfida in cui non sono mancate le pecche dei padroni di casa nel trasformare una gara in controllo in una in equilibrio, nel frangente di partita in cui le stelle come Lillard agiscono al loro meglio.
Blazers (2-1): Plumlee 13, Aminu 5 (12 rimbalzi), Harkless 7, Lillard 37, McCollum 23 (10 rimbalzi), Leonard 3, Davis 4, Vonleh, Napier, Turner 11, Crabbe 12.
Nuggets (1-1): Gallinari 17, Barton 16, Nurkic 12, Jokic 23 (17 rimbalzi), Mudiay 21, Faried 7, Murray, Chandler 11, Nelson 6.
MVP: Non solo i 37 punti, ma anche 5 rimbalzi, 7 assist e 3 rubate più il massimo del potenziale espresso nei momenti in cui contava di più. Ruggente Damian Lillard in questo inizio di stagione.

Memphis Grizzlies @ New York Knicks 104-111 (19-32; 25-30; 28-25; 27-29)
I Knicks fanno la voce grossa e trovano la prima vittoria stagionale sul parquet amico del Madison Square Garden grazie alle prestazioni superbe di Kristaps Porzingis e Carmelo Anthony che trascinano la squadra in particolar modo nel primo periodo creando il gap che i Grizzlies non riusciranno più a colmare. Per la franchigia di Memphis c’è la positiva prova di Marc Gasol e quella inaspettata di Jarell Martin, il quale mette a referto 13 punti in neanche 13 minuti di gioco. A fare la differenza sono però le difese: la compagine della ‘grande mela’ chiude la gara con una percentuale realizzativa dal campo del 52.6% contro il 43% di Conley & Company. Importante anche l’apporto di Derrick Rose e Joakim Noah, specialmente nell’ultima frazione.
Grizzilies (1-1): Ennis 16, Green 10, Gasol 20, Conley 11, Harrison 4, Carter 5, Baldwin 5, Daniels 4, Randolph 13, Martin 13, Williams 3, Davis
Knicks (1-1): Antonhy 20, Porzingis 21, Noah 6 (10 rimbalzi), Lee 16, Rose 13, Jennings 6, O’Quinn 11, Thomas 6, Holiday 8, Hernangomez 4
MVP: Kristaps Porzingis, trascina la sua squadra con 21 punti e con un superbo 7/11 dal campo conditi anche da due assist e da 5 rimbalzi. La crescita del lettone sembra non fermarsi e a New York continuano a coccolarsi il loro idolo.

Brooklyn Nets @ Milwaukee Bucks 108-110 (18-24; 41-46; 73-80)
Avvincente partita quella vinta dai Milwaukee Bucks sul proprio campo contro i combattivi Brooklyn Nets di quest’inizio stagione. Quelli del Wisconsin non sembrano aver cambiato rotta rispetto alla passata stagione e persistono con il loro basket fatto di molto atletismo e poche idee in attacco, e anche una squadra dal roster limitato in termini di talento come Brooklyn con un basket più veloce e con una maggiore ricerca del tiro da lontano e una migliore costruzione di quest’ultimo li mette in difficoltà. Detto questo, vedere corpi come quelli di Antetokounmpo ed Henson sostanzialmente decollare rimane una gioia per gli occhi, e sono proprio le capacità in transizione del greco a tenere a galla i Bucks in un affannoso primo tempo offensivo. Un ispirato Bogdanovic è invece l’alfiere di Brooklyn, orfana di Brook Lopez, sempre dietro nel punteggio ma mai abbastanza da far stare tranquilli gli avversari. Un rovente Rashad Vaughn trascina i suoi nel secondo tempo con un’incredibile prova balistica, ma il croato li tiene incollati con la tripla del pareggio ad una manciata di secondi dal termine. L’ultimo possesso per Milwaukee è Giannis contro tutti il quale, nonostante un impressionante primo passo, finisce nelle fauci proprio di Bogdanovic che gli inchioda il lay-up al tabellone. Overtime? Neanche per sogno, perché dal lato debole John Henson aveva fiutato la possibilità di correggere in corsa il finale della storia, e con un balzo disumano, tutto storto e cadendo di lato, riesce nel tap-in della vittoria, la prima in stagione di coach Kidd, che può tirare un sospirone di sollievo.
Nets (1-2): Booker 14 (14 rimbalzi), Hamilton 6, Lin 12 (10 rimbalzi), Bogdanovic 26, Hollis-Jefferson 2, Bennett 9, Scola 14, Vasquez 2, Whitehead 3, Kilpatrick 15, Harris 5.
Bucks (1-1): Parker 14, Snell 6, Antetokounmpo 21 (11 rimbalzi), Plumlee 1, Dellavedova 14, Teletovic 8, Henson 7 (12 rimbalzi), Monroe 11, Vaughn 22, Brogdon 2, Beasley 4.
MVP: C’è ancora molto da sgrezzare nel suo basket, ma Giannis Antetokounmpo ha degli istinti cestistici rari e, nonostante qualche cattiva lettura, li ha dimostrati anche in questa partita. Doppia-doppia e le chiavi della squadra in mano per lui.

Orlando Magic @ Cleveland Cavaliers 99-105 (20-33; 25-29; 17-18; 37-25)
Lebron e Cleveland rischiano l’infarto a causa di uno strepitoso quarto quarto di Orlando; la striscia di Cleveland contro Orlando raggiunge comunque quota 15-0. Finale al batticuore che vede gli ospiti rimontare fino all’88-85 con 4 da giocare dopo uno svantaggio di 22 punti nel terzo; sarà JR Smith a permettere a Cleveland di mantenere il vantaggio con 11 punti nella sola ultima frazione. Ibaka con un ultimo tentativo segna da dietro l’arco e con 45 secondi porta i suoi sul -3, la risposta di Cleveland porta sempre il nome di JR che blinda tutto.
A fine partita spiccano le prestazioni di JR, Love e James per i padroni di casa mentre Ibaka e Fournier sono i maggiori fattori del tentativo di rimonta bianco blu.
Magic (0-3): Ibaka 19, Gordon 8, Vucevic 11, Payton 10, Fournier 22, Green 10, Biyombo 3, Augustin 13, Hezonja 3.
Cavaliers (3-0): Love 19, James 23, Thompson 2 (12 rimbalzi), Irving 20, J.R. Smith 16, Andersen 6, Jefferson 6, Shumpert 5, Dunleavy 6.
MVP: JR Smith (16pts, 5reb, 1 ast) nonostante non abbia brillato nei primi tre quarti ha sfornato un quarto quarto impressionante.