Ieri si e’ diffusa la notizia che Kyrie Irving abbia chiamato LeBron James per chiedere scusa: non aveva capito, negli anni a Cleveland, l’importanza e gli obblighi che un giocatore franchigia ha; nella notte ha anche dimostrato di aver fatto qualche passo in avanti.
La guardia di Boston ha saputo infatti trascinare i suoi in una partita che avrebbe potuto raccontare qualcosa di diverso: dopo un grande parziale sul finire della prima e l’inizio della seconda frazione, 26-42 massimo vantaggio verde, gli ospiti hanno accorciato le distanze; i 20 punti di Kyrie, di 38 totali, segnati nel solo terzo quarto hanno ristabilito le gararchie e consentito a Boston di ottenere la ventisettesima vittoria, diciasettesima in casa. Nonostante i numerosi turnover (17) i Celtics hanno saputo imporsi a rimbalzo (52-39) e, aggiungendo i 38 punti combinati di Smart e Horford, hanno neutralizzato la bella prova di Conley (26) e Jackson Jr (23); solo 4 i punti per Marc Gasol, a fronte di 11 rimbalzi e 12 assist, doppia doppia che compare anche sul tabellino di Irving (38p+11a).
In Florida la serata si e’ invece invertita: dopo una grande partenza dei Magic, ed una altrettanto tempestiva risposta dei Nets, e’ venuta meno la grinta dei padroni di casa; a fine gara troviamo il numero 40 di fianco a D’Angelo Russell ed un vantaggio di 2 punti per i Nets. Prima frazione con sostanziale parita’ alla quale succede un secondo quarto in cui Orlando prende il largo imponendosi fino ad un +21 che difficilmente sarebbe stato colmabile, la terza frazione si e’ tuttavia conclusa con un vantaggio di sole 9 lunghezze, non abbastanza per tenere a distanza gli ospiti. 40 i punti di D’Angelo Russell, career high, ai quali aggiungiamo i 20 di Dinwiddie, doppia doppia invece per Vucevic (16p+17a).
Tuttavia nella nottata NBA tutti gli occhi erano puntati su Los Angeles: la notte del debutto del quintetto piu’ atteso degli ultimi anni. Un anno di attesa per entrare, segnare 14 punti con un +/- di +21 ed uscire per falli al quindicesimo minuto giocato: non un capello di piu’ ne’ di meno di quanto ci si aspettava da Cousins. Tra i marziani della baia spicca Curry con 28 punti, Durant 24 mentre Klay solo 12: serata atipica anche nella realizzazione che vede gli ospiti con un misero 9 su 37 da dietro l’arco, Thompson addirittura 0/4. “Brutte” notizie che han obbligato i campioni in carica a trovare soluzioni differenti al bombardamento: sfortunatamente per Gallinari, fuori per un dolore alla schiena dopo appena 8 min, e compagni Golden State le ha trovate.
Memphys Grizzlies @ Boston Celtics 116-122
Miami Heat @ Detroit Pistons 93-98
Brooklyn Nets @ Orlando Magic 117-115
San Antonio Spurs @ Minnesota Timberwolves 116-113
Cleveland Cavaliers @ Utah Jazz 99-115
Golden State Warriors @ Los Angeles Clippers 112-94
New Orleans Pelicans @ Portland Trail Blazers 112-128