nextimpulsesports.com New Orleans Pelicans @ Boston Celtics 100-108 (22-22; 27-27; 27-23; 24-36) Vittoria importante per i C’s che tra le mura amiche del TD Garden sconfiggono una NOLA troppo corta nelle rotazioni, fatta soltanto di Anthony Davis, Eric Gordon e poco altro, con Tyreke Evans che ha portato un solido contributo dalla panchina. E’ stata una gara giocata sul filo dell’equilibrio, con i primi due quarti che si sono conclusi in perfetta parità; poi i Pelicans hanno piazzato il primo parziale dell’incontro di 10-0, tentando una mini fuga. Ma Sullinger e Crowder (15 punti all’intervallo per lui, saranno 22 alla fine) glielo hanno impedito, riuscendo a tenere Boston sempre a galla. a 6′ dalla fine Sullinger segna la tripla del 90 pari, poi proprio i verdi scappano sul 101 a 96 grazie ai canestri del solito Sullinger (27) e Crowder, ma nel finale è Marcus Smart a deciderla: tripla importantissima dall’angolo che manda i Celtics sul +4 a soli 39.7 secondi dalla sirena finale, e negli ultimi secondi i Pelicans non trovano il canestro, mandando Boston in lunetta per sigillare la partita sul risultato di 108-100. New Orleans Pelicans (18-19): Davis 34 (9 rimbalzi), Gordon 21, Evans 19 (8 rimbalzi), Anderson 8 (4 rimbalzi) Boston Celtics (13-23): Sullinger 27 (10 rimbalzi di cui 6 offensivi), Crowder 22, Thornton 13 (8/9 ai liberi), Bass 12 (5 rimbalzi) Key Stat: la panchina dei Celtics ha fatturato di più di quella dei Pelicans, che sul finale sono arrivati senza fiato mentre Boston, proprio grazie ad un ‘panchinaro’ di valore come Smart, è riuscita a tirare fuori gli artigli e vincere la partita. Anche i rimbalzi offensivi sono stati importanti nell’inezia della gara, con Sullinger ed Asik che ne hanno raccolti 6 a testa. MVP: Jared Sullinger. Il lungo di maggior valore dei Celtics ha fatto vedere tutto il suo talento offensivo (pericoloso anche da 3 punti nonostante la stazza) e la sua propensione al rimbalzo, ed anche in difesa sa fare la voce grossa anche se contro avversari come Davis chiunque farebbe fatica. Houston Rockets @ Brooklyn Nets 113-99 (37-28; 23-24; 26-18; 27-29) Bastano appena 5′ alla partita per scaldarsi: Garnett commette fallo su Howard con spintone annesso, Howard dà una pacca poco amichevole sul petto di KG che decide di regalargli il pallone tirarglielo sulla schiena: i due vanno faccia a faccia e il lungo di Brooklyn rifila una piccola testata ad Howard, che non ci sta e lo spintona un’altra volta. Manco a dirlo, tutti in campo per sedare questa rissa-lampo tra due giganti, che terminerà con l’espulsione per Garnett ed il tecnico per Howard. Senza un uomo come KG per i Nets è subito durissima, infatti i Rockets tentano la mini-fuga già al termine del primo quarto, ma all’intervallo i Nets accorciano le distanze sul 60-54 per i razzi, che stanno tirando egregiamente da 3 punti. Nel terzo quarto Houston chiude di fatto la partita, con Harden (30 alla fine per lui) che ha approfittato della mancanza di un uomo d’area come Garnett e si è caricato la squadra sulle spalle, portandola a braccetto alla vittoria. Il quarto periodo è servito alle due squadre per incrementare le loro statistiche, dato che i Nets erano visibilmente provati dalla gara e non sarebbero mai riusciti a ricucire lo strappo di 16 punti con cui si era aperto l’ultimo parziale di gioco, e la partita si chude sul 113-99. Non è bastato un Plumlee da 24 punti (career-high per lui) a Brooklyn, che ha perso la sua 22esima partita della stagione e dovrà attendere i responsi della lega per capire cosa ne sarà di Garnett. Houston Rockets (27-11): Harden 30 (4/7 da 3, 6 assist), Motiejunas 18 (11 rimbalzi), Smith 13 (6 rimbalzi), Ariza 12 Brooklyn Nets (16-22): Plumlee 24 (19 rimbalzi), Bogdanovic e Jack 13, Johnson e Lopez 12 (6 rimbalzi a testa) Key Stat: i tiri da 3 punti. Houston ha tirato con 16-40 (40%) dall’arco dei desideri, mentre Brooklyn con un misero 5/21 (23.8%). I Rockets superano abbondantemente la media di 11.8 tiri da 3 punti realizzati a partita. MVP: James Harden. Il barba ha comandato la partita, con le sue scorribande ed i suoi tiri da 3 punti ha messo in difficoltà fin da subito i Nets che non sono riusciti in alcun modo a porgli un freno, lasciando che prendesse il controllo della contesa dal 1′ al 48′. Detroit Pistons @ Toronto Raptors 114-111 (20-32; 28-28; 34-23; 32-28) Altra grande vittoria dei Pistons, stavolta contro un top team della Eastern Conference come Toronto proprio tra le mura dell’Air Canada Centre. Partono a razzo i padroni di casa che, guidati da un grande Valanciunas (14 nel primo quarto, 22+10 all’intervallo!) e dalla coppia Ross-Johnson chiudono il primo parziale sul +12; Detroit però non ci sta e tenta una piccola reazione, che però non cambia le sorti dell’incontro e manda le due squadre negli spogliatoi sul punteggio di 60-48 per i padroni di casa. I Pistons rientrano dagli spogliatoi col piglio giusto, e fanno di Brandon Jennings il loro trascinatore: 19-8 di parziale per i ragazzi di Van Gundy e 15 punti nel quarto per l’ex Virtus Roma, e le due squadre si apprestano ad entrare negli ultimi 12′ di gioco con Toronto che guida soltanto di una sola lunghezza, e l’inerzia è tutta dalla parte degli ospiti. Ma Toronto tiene botta e, grazie ad un immenso Valanciunas, a 4:49 dal termine è sul 100-98 a proprio favore; Jennings però è ‘unstoppable’ come direbbero loro, altri 5 punti e tanti assist smazzati ai suoi compagni e partita che va definitivamente dalla parte di Detroit, col risultato finale che dice 114-111 Pistons. Detroit Pistons (14-24): Jennings 34 (4/8 da 3, 10 assist), Monroe 22 (10 rimbalzi), Meeks 13, Drummond e Jerebko 10 Toronto Raptors (25-12): Valanciunas 31 (14/14 al tiro, 12 rimbalzi), Vasquez 16, Williams 15, Johnson e Ross 12 Key Stat: rimbalzi offensivi e palle perse. I Pistons hanno catturato 7 rimbalzi in attacco in più degli avversari, e soprattutto i Raptors hanno perso ben 19 palloni che contro gli 8 di Detroit hanno fatto una gran differenza. MVP: Brandon Jennings. Il playmaker visto in Italia ha dominato la partita, dopo un primo quarto sornione è venuto fuori alla lunga ed ha piazzato 20 punti importantissimi nel secondo tempo per i suoi Pistons: 34 punti totali accompagnati da 10 assist, che non fanno mai male. Grande prova di un giocatore molto discusso per la sua poca continuità. Orlando Magic @ Chicago Bulls 121-114 (29-21; 34-34; 30-23; 28-36) Non basta il rientro di Derrick Rose a Chicago, che soccombe a sorpresa in casa contro gli Orlando Magic del duo Vucevic-Oladipo (66 punti in due). Parte bene fin da subito Orlando che con Vucevic (12+6+3 all’intervallo) prende 8 lunghezze di vantaggio già dal primo periodo, tirando addirittura col 61% dal campo. Percentuale che clamorosamente si ripete anche nei secondi 12 minuti, con Oladipo che aiuta Vucevic nel tentativo di strappare una grande vittoria nella città del vento. punteggio sul 63-55 all’intervallo, Chicago non sta certamente difendendo come coach Thibodeau vorrebbe ed i Magic ne approfittano senza fare troppi complimenti, con la panchina di Vaughn che ne porta in dote 25 nei primi 24′. Ancora Orlando al comando nella ripresa delle ostilità, con Pau Gasol che dopo la prova dei 46+18 si sta mantenendo su livelli eccelsi (28+14 questa sera). Ma Vucevic non fa troppi complimenti allo spagnolo, anzi: decide bene di andar su di mancina e mettere l’ex Lakers su un poster clamoroso, facendo sobbalzare sui propri posti tutti i tifosi di fede Bulls. E questa è la ciliegina sulla torta preparata dagli Orlando Magic, che sgambettano i Bulls ed interrompono una striscia di 6 sconfitte consecutive, vincendo a Windy City col punteggio di 121-114. Orlando Magic (14-27): Vucevic (11 rimbalzi) ed Oladipo 33, Payton 10 (7 assist), Ridnour 9 Chicago Bulls (27-14): Gasol 28 (14 rimbalzi), Rose 18 (7 assist), Butler 17, Brooks 12 Key Stat: la percentuale di tiro dei Magic. Un grandioso 61% nei primi due quarti ed un 59% conclusivo che fa stropicciare gli occhi agli addetti ai lavori, segnando 121 punti in casa dei Bulls che non sono propriamente la peggior difesa dell’NBA. MVP: Nikola Vucevic. Il lungo dei Magic ha eluso ogni tentativo difensivo da parte dei Bulls ed in attacco è stato una macchina da canestri. La sua 23esima doppia-doppia stagionale è il risultato numero 1 in tuta l’NBA di questa speciale classifica: chapeau Nikola!