nba.com strong>Houston Rockets @ Boston Celtics 93-87 (29-21; 60-42; 69-64) Houston domina per metà gara, chiusa sul +18. Poi segna solo 9 punti (6/20 al tiro, seconda volta quest’anno che Houston vince nonostante un quarto in singola cifra) nel terzo quarto e Boston rientra, fino ad arrivare a -3 (82-79) a metà del quarto periodo. Poi Motiejuns segna 4 dei suoi 10 punti nel quarto (26 totali con 12 rimbalzi) e Houston la chiude. Rockets (33-14): Motiejunas 26 (12 rimbalzi), Smith 15 (10 rimbalzi), Harden 14, Brewer 10 Celtics (16-29): Bass & Thornton 17, Prince 13, Bradley 10, Zeller 7 (11 rimbalzi) Key stat: Percentuali sporcare dell’orrendo terzo quarto, ma Houston tira 27/54 da 2 contro il 25/66 dei biancoverdi. MVP: Donatas Motiejunas. 26 punti (11/16 al tiro) e 12 rimbalzi, con 10 punti nel quarto periodo e 4 consecutivi dal +3 al +7. Losing Factor: Reparto guardie di Boston. In 4 tirano 12/41 dal campo per 35 punti totali. Se togliamo Thornton (17 con 6/13 al tiro), gli altri 3 (Smart, Bradley e Turner) hanno chiuso con 18 punti e 6/28 al tiro. Minnesota Timberwolves @ Philadelphia ’76ers 94-103 (28-26; 59-61; 77-78) Tripla doppia di Carter-Williams, dopo averla sfiorata due giorni fa, e i Sixers per la prima volta dopo 23 gare subiscono meno di 100 punti. Decisivo il 10-1 di inizio quarto periodo quando Phila vola sul +10, Minnesota riesce a recuperare subito fino al 88-85 ma le manca il colpo di reni per tornare avanti e Philadelphia controlla il vantaggio fino al termine. Timberwolves (8-38): Martin 19, Pekovic 18, Wiggins 15, Dieng 14 (10 rimbalzi), Young 10 Sixers (10-37): Mbah A Moute 18, Carter-Williams 17 (10 rimbalzi e 10 assist), Noel & Covington 14, McDaniels 11 Key Stat: 21 palle perse dei Timberwolves contro le 14 di Phila. MVP: Michael Carter-Williams. Noel è l’unico rookie dal 1973 che ha fatto registrare 4 rubate e 6 stoppate, ma l’MVP va al playmaker dei Sixers. Raggiunto Rondo per triple doppie stagionali, ne mette a referto 17 (6/13 al tiro) con 10 rimbalzi e 10 assist. Portland Trail Blazers @ Atlanta Hawks 99-105 (29-27, 51-50, 74-69) Massimo 6 punti di margine tra le due squadre, 4 parità nell’ultimo periodo. Poi Horford dà il via al mini parziale che porta avanti gli Hawks, che controllano quindi fino alla fine. Inutili i 37 di Aldridge, di cui 21 nella prima metà. Il resto dei Blazers è poca roba e di fronte ad una squdra con meccanismi ben oliati uno non può bastare. Trail Blazers (32-15): Aldridge 37 (11 rimbalzi), Matthews 16, Lillard 13 (11 assist), Blake & Kaman 8 Hawks (39-8): Millsap 21, Horford 17, Korver 16, Teague 13, Bazemore 12 Key Stat: 11/23 da 3 per Atlanta, mentre Portland ne segna la stessa quantità ma con 7 tentativi in più. MVP: Vorremmo darlo ad Aldridge, ma avendo perso ci buttiamo su Kent Bazemore. Di solito è la terza ala piccola dietro Carroll e Sefolosha, ma il primo non ha iniziato la gara per un problema al tendine d’Achille e il secondo è durato poco più di 2′ prima di stirarsi il polpaccio. Bazemore è stato in campo 40′ (la sua media è di 12′) e ha ripagato con 12 punti (5/6 al tiro), 5 rimbalzi, 3 assist, 2 rubate e una stoppata. Losing Factor: Damian Lillard. Tutti ci aspettavamo che avesse il fuoco dentro per non essere stato inserito nella lista degli All Star, ma ha chiuso con 13 punti (6/20 al tiro, con un disastroso 1/9 da 3), 11 assist e 6 rimbalzi ma anche 6 perse.sportsnet.caToronto Raptors @ Brooklyn Nets 127-122 OT (29-23)(37-31)(25-28)(22-31) Al Barclays Center di Brooklyn va in scena una sfida molto importante per le sorti della classifica ad Est. Toronto inizia subito forte, ma viene ripresa alla fine del quarto da Jack e Lopez che quest’oggi hanno deciso di rendere la vita difficile ai canadesi.Al rientro dall’intervallo lungo la partita sembra ormai indirizzata sui Toronto Raptors, ma ecco che a partire dal finale del 3 quarto Brooklyn inizia una lenta rimonta che a pochi minuti dalla fine la porta anche in vantaggio di 3 punti. Patterson (Toronto) porta in vantaggio di 1 lunghezza i Raptors a 55” dalla fine e Johnson e Lopez ribaltano la situazione, nonostante il tiro libero di quest’ultimo. Johnson è ancora decisivo, perché riesce a pareggiare con una splendida schiacciata a 12” dalla fine.Il libero sbagliato da Lopez alla fine risulterà decisivo, nonostante questi abbia realizzato in questo match qualcosa come 35 punti, poiché nell’overtime Toronto si porta a casa la vittoria, con il punteggio di 127 a 122. Raptors (32-15): DeRozan 26, Williams 25, Johnson 24; Nets (18-28): Jack 35, Lopez 35, Johnson 17. MVP: Joe Johnson. Decisivo soprattutto nei minuti finali dove riesce a portare la sua squadra all’overtime. Key Stat: La miglior precisione da oltre l’arco è stato probabilmente un fattore decisivo, nonostante i 70 punti della coppia Jack-Lopez. Sacramento Kings @ Cleveland Cavaliers 90-101 (20-30)(24-25)(21-31)(25-15) Partita senza storia quella alla Quicken Loans Arena fra la ex sorpresa del campionato, Sacramento, contro la corazzata (che ancora deve dimostrarsi tale) Cleveland. King James e compagni guidano il match fin dalle prime battute, senza dare mai la minima speranza di recupero ai Kings, nonostante uno stoico DeMarcus Cousins, autore di 13 rimbalzi. Lebron conferma la sua vocazione, vista in questa stagione, più da assist-man che da dominatore assoluto, trovando due splendidi alleati come Love e Irving.Sacramento nell’ultimo quarto, complice anche il rilassamento dei Cavs, ha uno scatto d’orgoglio e accorcia di 10 lunghezze le distanze, ma non basta: Cleveland batte Sacramento 101-90. Kings (16-29): Cousins 21, Gay 20, Casspi 15; Cavaliers (28-20): Love 23, Irving 21, James 19. MVP: LeBron James. 19 punti, 7 assist e 3 rimbalzi, ma soprattutto una leadership in campo che si nota, anche e soprattutto nei momenti di difficoltà. Key stat: 16,7% da 3: troppo poco per una squadra che pensa di vincere una partita a questi livelli, troppo troppo poco. Se poi gli avversari sono questi Cavs… Los Angeles Clippers @ New Orleans Pelicans 103-108 (26-28)(28-25)(22-35)(27-20) Smoothie King Center, New Orleans. Partita combattutissima quella che va in scena fra i Clippers, che vogliono mantenere l’ottima posizione nella griglia play-offs e i Pelicans, che invece cercano di recuperare terreno su Phoenix.Le due squadre si scambiano la testa del match fino all’intervallo lungo senza mai prendere piu di 4 punti di vantaggio.Al rientro dagli spogliatoi, però, i Pelicans mettono il turbo, aiutati palesemente dai Clippers, che mostrano di essere entrati in campo con poca voglia, precisione e anche fortuna (percentuali nel quarto imbarazzanti per loro). Nell’ultimo quarto Chris Paul non ci sta e con 14 punti solo negli ultimi 12’, prova a guidare i suoi verso una clamorosa rimonta. Tuttavia non basta: quel terzo parziale è stato decisivo.La sconfitta dei Clippers rende ancora più incerta la griglia play-offs, i Pelicans invece possono continuare a sperare di scalzare Phoenix dall’ultimo posto che qualifica alla post-season. Clippers (32-15): Paul 24, Griffin 19, Crawford 15; Pelicans (25-22): Gordon 28, Anderson 24, Ajinca 17. Key stat: 25% da 3, contro il 52% dei Pelicans: probabilmente, è stata questa la chiave tattica del match. I Clippers, specialmente nel 3° parziale, hanno sprecato troppo, soprattutto da oltre l’arco.philstar.comDallas Mavericks @ Miami Heat 93-72 (13-15; 33-45; 60-60) Spesso abbiamo visto Miami, in questa stagione, soffrire il terzo quarto ma mai quanto oggi: +16 all’intervallo e perdere la partita di 21 punti. Considerata la striscia negativa di Dallas, il vantaggio ottenuto e l’incredibile prova di Hassan Whiteside (14 rimbalzi nei primi 8 minuti, 24 totali) Miami sembrava avere la partita in pugno eppure con un parziale di 37-2 tutto e’ cambiato. Ancora piu’ ingiurioso se si considera che la seconda meta’ della partita e’ stata vinta dai Mavericks per 60-23. Non e’ la prima volta che in Florida si assiste a scene di questo tipo; senza Wade e Deng Spoelstra non e’ riuscito a riorganizzare la squadra e cambiare l’inerzia della partita. Mavericks (31-17): C. Villanueva 20; M. Ellis 12; D. Nowitzki 12. Heat (20-26): H. Whiteside 16 (24 rimbalzi); J. Ennis 15; C. Bosh 12. Key Stat: 24 gli assist per Dallas, 15 nella seconda meta’ di gioco che, uniti ad una maggiore precisione al tiro, hanno consegnato la seconda meta’ del match, e la vittoria. MVP: Charlie Villanueva ispirato ed in serata, dei suoi 20 punti (season high) 14 nella seconda meta’. Losing Factor: diversi i team di scienziati che continuano a domandarsi i motivi del tracollo di Miami nelle seconde meta’ di partita. 12 turnovers e meno del 20% al tiro dopo essersi portati sul +16 sono inspiegabili. Golden State Warrios @ Utah Jazz 100-110 (19-23; 45-56; 68-81) Strano a dirsi ma Golden State sembra aver perso l’intensita’ difensiva che l’ha portata dove si trova, almeno nelle ultime tre gare: dopo la sconfitta all’ultimo secondo contro Chicago e’ arrivata la seconda consecutiva contro Utah. Prova solida di Hayward e compagni che riescono a tenere a freno le ripartenze degli Warriors e, anzi, dopo un parziale di 11-2 ad inizio del secondo quarto, mantengono a distanza di sicurezza gli avversari incapaci di reagire. Klay Thompson l’uomo dei 52 e, sopratutto, autore di almeno 22 punti nelle ultime 5 gare, non supera quota 12, stesso per Green e Barnes da cui ci si aspettava di piu; unico sull’isola Curry che sfodera la nona prestazione da 30+ (32) punti in stagione. Warriors(36-8): Curry 32; L. Barbosa 15; K. Thompson 12. Jazz (17-30): G. Hayward 26 (15 rimbalzi); ; T. Booker 17; T. Burke 15. MVP: Gordon Hayward: non convoncato per l’All Star Game, il 24enne dell’Indiana e’ il vero trascinatore, e forse unica certezza, di questa squadra. 26 punti, 15 rimbalzi e 6 assist non hanno bisogno di ulteriori commenti- Key Stat: Grande contributo della panchina di Utah che porta ben 3 giocatori in doppia cifra (Burke Booker e Millsap). Supremazia sotto canestro con un +14 rimbalzi per Hayward e compagni. Chicago Bulls @ Phoenix Suns 93-99 (23-26; 42-55; 67-68) Poteva essere un’altra emozionante vittoria all’ultimo secondo, dopo l’amara sconfitta contro i Lakers, ma così non è stato: Phoenix vince la 6a gara di 8 in casa e segna il franchise record. Partita bella ed emozionante nonostante Phoenix sia stata davanti per quasi l’intero match: cambia il momento nel secondo quarto dove i Suns segnano il massimo vantaggio (+16) prima di subire un parziale di 22-6 e concedere l’unica lead dell’intera partita; al rientro un layup di Wright ristabilisce le gerarchie. Con 2:24 da giocare Dragic segna il +9, Chicago risponde con 7 prima di arrendersi di fronte a Bledsoe e compagni. Phoenix e’ 16-6 da quando gli starting 5 sono Dragic, Bledsoe, Len, M. Morris e Tucker. Bulls (30-19): D. Rose 23; J. Butler 22; A. Brooks 21. Suns (28-20): E. Bledsoe 23; G. Dragic 21; M.&M. Morris 12. Key Stat: La grande intensita’ difensiva dei Suns che, nonostante una shooting-night non eccezionale, non concede quasi nessun tiro senza contenstarlo. MVP: Goran Dragic e Bledsoe si confermano uno dei duo meglio assortiti dell’intera lega. Losing Factor: La stanchezza dei Bulls visibilmente sfranti e provati dalla serie di partite che li ha visti protagonisti di una vittoria contro Golden State ed il collasso contro Los Angeles, sponda gialloviola.