NBA Recap Point: Indy affonda a Mile High City, KD ovvero “Chiamatemi MVP”, Ross the Boss e tanto altro nelle partite di stanotte

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Charlotte Bobcats 87 – Chicago Bulls 89

BOB: Jefferson 32 (+13 rimbalzi), Pargo 15, Henderson 11.

CHI: D.J. Augustin 28, Gibson 13, Dunleavy 12.

I Bobcats, ancora senza Kemba Walker, affrontavano i Bulls, privi di Hinrich (oltre che del solito D-Rose), dopo la sonora sconfitta rimediata al Madison ieri notte, partita nella quale Carmelo è entrato nella storia. Il match è su ritmi bassi, come spesso accade nelle partite di Coach Thibideau, con Charlotte che chiude il primo quarto sul +2 (24-22) grazie ai 12 punti di Jefferson. La seconda frazione vede, ancora, le due squadre punto a punto, con le difesa che fanno da padrone (39-39 all’intervallo). Un terzo quarto ancora equilibrato e a basso punteggio porta le due franchigie a incominciare l’ultima frazione in situazione di equilibrio (57-55 Bulls). Ed è proprio qui che si scatena Augustin, autore nell’ultimo periodo di 15 punti e 3 triple, una delle quali permette a Chicago di toccare il massimo vantaggio sul +12 a 3’29’’ dalla fine (78-66). I Bobcats proveranno a rientrare in partita, ma non ci sarà più tempo. Sconfitta che allontana sempre più la franchigia di MJ dalla possibilità di raggiungere i playoff.

Toronto Raptors 118 – Los Angeles Clippers 126

TOR: Ross 51 (career-high), Valanciunas 17, Lowry 11 (12 assist)

LAC: Crawford 37, Griffin 30, Redick 18.

Partita scoppiettante e ricca di ottime prestazioni individuali all’ Air Canada Center di Toronto. I Raptors partono a mille e toccano subito il massimo vantaggio (20-10 al 6’) con una tripla di Ross. Risponde Crawford con 3 triple e ancora Ross sulla sirena firma la tripla del 37-36. Nella seconda frazione Jamal e Griffin guidano un super attacco Clippers e creano un primo allungo per i Clippers che vanno all’intervallo sul 71-65. A inizio terzo quarto due triple di Barnes portano Los Angeles al massimo vantaggio sul +12 (77-65). A questo punto un 13-0 di Toronto riporta in testa la squadra canadese (78-77) che chiuderà la frazione con una bellissima tripla di Ross per il 93-93. Quarto periodo equilibrato fino al 6’ (107-106 per Toronto), quando un canestro da 3 di Redick apre un parziale di 11-1 per i Clippers che chiude i conti. I Clippers, seppur ancora privi della loro sta Paul, continuano ad inanellare vittoria e a segnare a raffica, anche grazie a Jamal e Griffin che si sono caricati la squadra sulle spalle. Per i Raptors invece, i segnali sono incoraggianti, nonostante la sconfitta. Ross straccia il suo precedente career-high mettendo a referto 10 tiri dalla lunga distanza e Lowry continua a mostrare tanta qualità e continuità.

Philadelphia 76ers 91 – 103 Oklahoma City Thunder

PHI: Anderson 19, Turner 15, Hawes 14

OKC: Durant 32, Ibaka 25, Collison 12.

Dopo una notte di riposo KD35 torna e si riprende lo scettro di dominatore totale della lega. Oramai sono finiti gli aggettivi per la stagione che sta facendo Durant ( oltre 36 punti di media a Gennaio e 31.1 in stagione). Anche questa notte è stato protagonista di una prestazione maestosa: tripla doppia con 32 punti (12-17dal campo!!) 14 rimbalzi e 10 assist. Per quanto riguarda la partita, non c’è mai stata storia, se non nel primo quarto chiuso 26-26. Da lì in poi i Thunder e KD35, coadiuvato da ottimo Ibaka (25+11), hanno preso in mano la partita conducendola fino alla fine, quasi sempre col il doppio margine di vantaggio. Per Philadelphia continua l’obiettivo del ‘’tank’’, ma assistono a un ottima prova di Anderson, autore di 19 punti.

Memphis Grizzlies 99 – Houston Rockets 81

MEM: Conley 17, Lee 15, Randolph 15 (17rimbalzi)

HOU: Harden 16, Parsons 11, Howard 10.

Nel back-to-back a campi invertiti la spunta nuovamente Memphis, stavolta con una vittoria netta, che non lascia dubbi su chi sia più in forma in questo momento. I Grizzlies, dal ritorno di Marc Gasol stanno iniziando a giocare molto bene, tornando ai livelli delle stagioni passate. Inoltre l’innesto di Courtney Lee ha dato un marcia in più alla franchigia, che può ora realmente credere alla possibilità di raggiungere un posto ai playoff. Per quanto riguarda i Texani, la situazione è difficile, 2 vittorie consecutive e il fattore campo al primo turno playoff che si allontana. Questa squadra non sembra ancora pronta per competere ad altissimi livelli. La partita ha poco da dire, primi due quarti fatti di parziali e contro-parziali, con Memphis che vola 33-23 per poi subire un 8-0 che riavvicina Houston su 33-31. Un 13-4 Grizzlies manda le squadre al riposo sul 46-35. Nella terza frazione Memphis scappa definitivamente senza più guardarsi indietro, toccando il massimo vantaggio a metà quarto quarto sul 90-63. Il resto è solo ‘’Garbage time’’.

Atlanta Hawks 112 – Milwaukee Bucks 87

ATL: Millsap 20, Williams 18, Scott 14.

MIL: Knight 27, Middleton & Ilyasova 11

Partita non interessantissima tra Bucks e Hawks coi primi che stanno ormai tankando spudoratamente per accaparrarsi uno tra Parker e Wiggins al prossimo Draft. I secondi che invece perso Horford e perso pure Antic (per breve tempo) si concentrano sul mantenere l’ultimo seed col fattore campo ai Playoff. Ottima gara per Knight  che mette a referto 27 punti. La partita rimane aperta tutto il primo quarto con i georgiani in controllo, grazie allo stesso BK che chiude la prima frazione con 10 punti. Si rimane con un divario in cifra singola fino al 20° Minuto, poi Atlanta termina la metà di gara con un più 15 che non aziona la tanking mode nelle gambe della squadra di Drew. Terzo quarto per l’appunto stradominato dagli ospiti che chiudono con un imbarazzante 96-64. Garbage time nell’ultimo quarto dove i Bucks tornano a giocare seriamente per un distacco meno ampio. La partita la vincono i Bucks, eppure. Spero di non ferire i tifosi Hawks nel dire che puntare ai playoff per una squadra come loro, ovvero perennemente in ricostruzione e transizione ma sempre in grado di arrivare alla post season, è controproducente in un anno come questo. Se il big three dell’NCAA di quest’anno più lo strascico enorme di campioncini che sta passando sui campi collegiali quest’anno, si rendessero eleggibili per il prossimo draft, allora forse puntare alla lottery non sarebbe stata una così brutta scelta. Lato positivo: Atlanta gioca con sano spirito sportivo, cosa che manca a Milwaukee senza dubbio. Cosa non si fa per una High Pick in Lottery…

Minnesota Timberwolves 104 – Portland Trail Blazers 115

MIN: Martin 30, Pekovic 23, Love 15

POR: Aldridge 21, Matthews 18, Williams 16

Dopo la gara vinta a Oakland, i Twolves salgono a Rip City dove li aspettano la squadra senza dubbio più sorprendente della lega, ma Minnesota parte bene e le squadre rimangono a contatto grazie a degli ottimi Mo Williams e Aldridge da una parte e Martin con Love dall’altra. In riapertura di gara Portland si riprende con forza la gara e solo grazie a KMart gli ospiti rimangono a lunghezze recuperabili. Minnesota accorcia e recupera nel terzo fino a toccare il vantaggio con Brewer ma Mo Williams da la scossa che riporta su una buona china e si mette in luce pure CJ McCollum, rookie interessantissimo della squadra dell’Oregon. Splendide giocate di Aldridge e del suo scudiero Lillard chiudono la gara che per 3 quarti è stata apertissima.

Washington Wizards 101 – Utah Jazz 104

WAS: Ariza 23, Nenè 19, Beal 14

UTA: Kanter 24, Hayward 16, Burks 15

Sfida speculare a quella di Atlanta-Milwaukee, con gli ospiti in lotta per un posto ai Playoff e i padroni di casa sempre più ultimi a Ovest. Esito, però, totalmente differente. Utah con un’ottima prestazione corale porta a casa la pagnotta dimostrando che si può vincere ogni tanto anche se si tanka (capito Milwaukee?). E lo fa con i suoi giovinciuelli più interessanti ovvero il centro turco Enes Kanter, l’ex pupillo dell’attuale coach dei Celtics ovvero Gordon Hayward e infine una guardia dal futuro prosperoso come Alec Burks. Utah parte male e accumula uno svantaggio quasi in doppia cifra dopo la prima frazione di gioco. Alla prima ripresa, Beal da una parte e Rush dall’altra tengono alti i ritmi. Break potenzialmente decisivo per gli uomini di Wittman che si portano addirittura a +13 e potrebbero già trovarsi sul rettilineo decisivo. Kanter, Burks e Burke la riaprono però e lo stesso Burks segna il 45-45. Finisce quindi la prima metà di gara con i capitolini in vantaggio. Prova di fuga dei Wizards in apertura di terzo quarto ma Burke e compagni si riportano a una sola lunghezza, fino al pari con Jefferson. Ultimo minuto molto combattuto dove hanno la meglio i Jazz, che arrivano all’ultima ripresa con un +2 firmato Jeremy Evans. I Jazz assumono quindi il controllo e dopo un +6, vengono inseguiti senza successo dai Wizards che perdono di 3 contro una sorprendente Utah.

Indiana Pacers 96 – Denver Nuggets 109

IND: Stephenson 23, George 18, West 16.

DEN: Chandler 25, Mozgov 15, Robinson 15.

Denver parte bene e mantiene il controllo della gara sin dall’inizio, e a inizio secondo quarto Kenneth Faried si inventa un coast to coast alla Magic Johnson che firma il +7. A metá del quarto è Nate the Great Show: il Mozart di Seattle prima si costruisce la tripla del +15 poi confeziona un delizioso cioccolatino per Timo Mozgov, passandogliela behind-the-back. Prima metá di gara che si chiude con un comodo +19 per i padroni di casa che grazie a uno spettacolare uno contro tutti di Ty Lawson che va al ferro all’ultimo secondo, completano l’imbrigliatura alla squadra ospite. Tra i Pacers non si molla niente e al ritorno in campo dopo l’intervallo e Lance Stephenson suona la carica con un’ignorantissima progressione che porta i suoi sotto di 11. Sempre Born Ready la gioca di fino dietro la schiena per West che trova Hibbert e si scende a -9. Due bellissime giocate di Wilson Chandler però chiudono il quarto ancora a favore dei Minatori. CJ Watson dopo aver segnato una tripla viene stoppato da Randy Foye, a quel punto Denver riprende il controllo di gara e la chiude moralmente con una prepotentissima schiacciata di J.J. Hickson. Denver esce dalla striscia negativa e dimostra che in casa se la gioca con chiunque.

A CURA DI MARCO BRINI E MICHELANGELO ARRIGONI