London Insiders / Day 2

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Yesterday was the day. Ecco come abbiamo vissuto uno dei giorni più belli della nostra vita. Sveglia alle 8:30, si fa colazione (la “tipica” colazione inglese: latte e cereali… molto tipica) e ci si prepara: la O2 Arena ci aspetta. Fuori è un freddo bestiale, come sempre d’altronde, ed alle 10:20 circa siamo già all’arena per ritirare i nostri accrediti stampa ed attendere il nostro momento nella sala media. Ore 11:00: “The Milwaukee Bucks’ shootaround is starting now, you’re invited to partecipate”. Si entra in campo. Là ci sono tutti i Bucks ad aspettarci (magari no, vorrebbero allenarsi): c’è chi tira, c’è chi palleggia, c’è chi fa stretching e c’è chi, come Bayless, sta beatamente seduto senza far nulla. Smaltita l’emozione e scattate le prime foto, arriva subito il momento della prima intervista: c’è Ersan Ilyasova ai microfoni dei giornalisti, ed è Matteo ad occuparsi del lungo turco davanti anche alle televisioni americane. Subito dopo Ilyasova è il turno di Kidd, stavolta è Eugenio che si munisce di registratore e si avvicina all’ex coach dei Brooklyn Nets. Ancora altri 20 minuti per ammirare le sessioni di tiro di un Knight ispiratissimo (non si può dire altrettanto di O’Bryant), poi i Bucks sgomberano il campo e lo lasciano ai New York Knicks, con coach Fisher che si presenta per primo in campo: subito una massa di giornalisti lo accerchia, ci siamo anche noi ovviamente. Ad un tratto la folla diminuisce visibilmente, si sta spostando da un’altra parte: è arrivato Carmelo Anthony, che con fare sornione si appresta a rispondere alle domande dei numerosi media di mezzo mondo che lo accerchiano. Tra foto, microfoni, registratori e quant’altro, a fatica si vede la faccia di Melo, che però resta per 10 minuti abbondanti a rispondere alle domande dei media. Poi tutti in campo, e dopo appena 5 minuti siamo allontanati tutti quanti per permettere ai Knickerbockers di allenarsi senza troppi microfoni in giro. Ora è tempo di mettere nero su bianco tutto ciò che i protagonisti di questo splendido film ci hanno raccontato: ascolta, riascolta la registrazione e traduci tutto… è anche e soprattutto questo il lavoro sporco che un (aspirante) giornalista deve fare! Ma lo si fa con piacere, quando si tratta di eventi del genere. Completato il tutto, si fa un giro panoramico dell’O2 Arena: una struttura immensa, stracolma di ristoranti (nemmeno uno americano, ad occhio) e con diversi NBA Store sparsi per il cammino… E’ quasi tutto pronto per il match di questa sera. Prima il dovere, poi il piacere: abbiamo qualche ora libera prima di tornare “a lavoro”, la sfruttiamo per pranzare velocemente per poi visitare le bellezze principali della città. Big Ben, London Eye, Buckingham Palace e le zone limitrofe sono davvero un must per due ragazzi che visitano per la prima volta una città come Londra. E’ già tempo di tornare in metro per arrivare fino alla O2 Arena, dove alle 18:15 ci aspetta coach Kidd in sala stampa per la solita conferenza prepartita, a cui poi seguirà quella di coach Fisher ed infine, prima del match, quella del commissioner NBA Adam Silver: ascoltiamo attentamente le parole dei diretti interessati, poi ci trasferiamo nelle nostre postazioni e ci organizziamo per l’inizio della gara. Non prima, però, di aver assistito alle pirotecniche presentazioni dei due roster. In pieno stile NBA, ovviamente. Il resto, poi, ve lo abbiamo raccontato in diretta. Ma vedere dal vivo leggende NBA come Dikembe Mutombo, Kareem Abdul-Jabbar, Hakeem Olajuwon, Bruce Bowen e Walt Frazier, ci ha fatto capire di quanto il nostro hobby (che vorremmo diventasse il nostro futuro mestiere) ci possa concedere gioie immense: stare a contatto con chi per anni hai ammirato e continuerai ad ammirare, persone che nella tua vita rappresentano modelli da imitare ed obiettivi da raggiungere. E noi, quest’oggi, un primo grande obiettivo lo abbiamo raggiunto: assistere da veri e propri giornalisti ad una partita NBA. E’ stato tutto talmente bello che, uscendo, ci è dispiaciuto davvero tanto dover intraprendere la strada di casa. Ma dopo una giornata tanto emozionante quanto faticosa, il letto ci aspetta, e domani si vola già verso casa per tornare alla nostra vita di tutti i giorni: solita routine, soliti volti, soliti luoghi. Ma per 2 giorni siamo stati in paradiso, e ve lo possiamo assicurare: se si entra, poi è difficile voler tornare indietro. Grazie per l’attenzione, questo brevissimo diario si chiude qui. Vorremmo ringraziare Basketinside.com, ossia il sito che ci ha permesso di vivere questo vero e proprio sogno: speriamo che in futuro ci possano essere altre occasioni! That’s all folks! DCIM100GOPRO Eugenio e Matteo