NBA on this date. 7 giugno 1978 i Washington Bullets Campioni NBA

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E’ datato 7 giugno 1978 l’unico titolo NBA vinto dalla franchigia di Washington. Gli allora Bullets disputarono negli anni precedenti due Finali per il titolo, nel 1971 come Baltimora Bullets, e sconfitti 4-0 dai Bucks di Alcindor (pronto di li a poco alla conversione all’Islam e a diventare Kareem Abdul Jabbar)  e nel 1975 subendo un altro “sweep” dai Golden State Warriors. Si registrarono poi le sconfitte nelle Semifinali di Conference del ’76 e ’77 contro Cleveland e Houston.

La squadra della stagione 77/78 era composta da giocatori che sarebbero poi diventati in futuro membri della “Hall of Fame” come Elvin Hayes e Wes Unseld, ovvero le prime due scelte assolute del Draft del 1968. Due torri di 206 e 201 cm alimentate dal playmaker Phil Chenier, scelto con il nr.4 proprio da Washington nel ’76.

Alla guida dei Bullets, per il secondo anno consecutivo, c’è coach Dick Motta il quale all’inizio confidò nella crescita dei giovani Kevin Grevey e Tom Henderson. Nell’estate ’77 arrivò anche quel  Bob Dandridge, preso da Milwaukee e uno dei protagonisti della vittoria dei Bucks proprio sui Bullets nelle Finals del 1971.

Washington tenne un bilancio di 44-38 che la portò a concludere la Eastern Conference al 3°posto dietro Philadelphia e San Antonio (allora sulla costa Est). Un piazzamento che logicamente costrinse alla squadra di Motta a percorrere un cammino nei playoff più complicato. Il fattore campo favorevole ci fu soltanto nel primo turno dove i Bullets trovarono, sconfiggendoli 2-0, gli Atlanta Hawks. Nella semifinale di Conference venne ribaltato il pronostico contro i San Antonio Spurs. Vittoria nella serie (4-2) grazie al rendimento di Hayes con il prezioso contributo di Unseld a rimbalzo e da Dandridge al tiro. Decisiva gara-2 in Texas vinta dai Bullets 121-117 con 31 punti di Grevey e 28 di Hayes.

Nella finale di Conference ci fu la numero 1 del tabellone, Philadelpha, smaniosa di vendicare la sconfitta dell’anno prima contro Portland. Serie molto combattuta con una sola vittoria esterna. Washington piazzò subito l’upset andando a vincere 122-117 allo Spectrum dopo un overtime con Elvin Hayes da 28 punti e 18 rimbalzi. Grevey ne aggiunse 26 e Danridge 22. La serie si chiuse in gara-6 con il 101-99 con cui i Washington Bullets eliminano i favoriti a Est di Julius Erving approdando così alla Finale NBA.

Per la 4a volta nel decennio, dopo le vittorie di New York, Milwaukee e Portland, a vincere l’Anello sarebbe stata una squadra che lo avrebbe fatto per la prima volta. Perchè a contendere l’anello ai Bullets ci sono i Seattle Supersonics, vincitori contro Denver della Western Conference, che avevano il vantaggio del fattore campo,  per via del loro bilancio (47-35) migliore della squadra di Motta, anche se in regular season Hayes e compagni avevano vinto 3 dei 4 incroci disputati.

Quelle Finals verranno ricordate come una delle serie più equilibrate e combattute dell’intera storia della NBA. Gara-1 fu ad appannaggio dei Sonics (106-102) grazie a un parziale di 33-18 arrivato nell’ultimo periodo. In game-2 Washington replica sul proprio campo con il 106-98 finale grazie ai 34 punti (14/22 dal campo) di Danridge. Seattle vinse gara-3 ancora giocata al Capital Centre. 93-92 per i Sonics in una sfida dall’equilibrio massimo.  Gara-4 fu decisiva, e i Sonics sprecarono una grossa chance di andare sul 3-1 nella serie. Seattle avanti di 9 punti a inizio di quarto periodo, ma i Bullets riuscirono a portare la gara all’overtime e a vincere 120-116. Il 2 giugno a Seattle si giocò gara-5 e stavolta i Sonics non si fecero sorprendere. 98-94 e avanti 3-2 in una sfida ancora lunga. A una vittoria dal titolo, e con la prospettiva comunque di giocarsi eventuale gara-7 nel proprio “Coliseum“, i Sonics sembrarono scarichi nell’ultima gara disputata a Washington. Fu gara-6 l’unica partita con un vero padrone e i  Bullets vinsero 117-82. Un andamento che permise a coach Motta di ruotare i suoi effettivi risparmiando così risorse in vista della gara che avrebbe assegnato il titolo.  Il 7 giugno a Seattle, l’ultimo atto delle Finale ’78. Motta riuscì a bloccare Dennis Johnson, costretto a un 0/14 al tiro, e Gus Williams (4/12 dal campo). La strada per il successo dei Bullets partì dalla difesa. Washington è sempre avanti (31-28, 53-45 e 79-66 lo score alla fine dei primi 3 quarti), Seattle nell’ultimo quarto si porta a -4 a 1′ e mezzo dalla sirena. Sul 99-101 Unseld segnò i due liberi a disposizione, a completare l’opera ci pensò Dandridge (che venne poi eletto MVP di quelle Finals) con il canestro del 99-105  che consegnò il titolo NBA direttamente nelle mani degli indomiti uomini di coach Dick Motta.