Succedeva il 29/11/1991: Jordan domina a Portland in un antipasto delle Finals

0

In questa puntata della nostra rubrica, ci spostiamo al 1991. Di Jordan abbiamo già parlato il 21/11, ma la situazione qui è già molto diversa rispetto al 1987. MJ ha vinto, nell’estate del 1991, il suo primo titolo NBA, sconfiggendo in finale i Los Angeles Lakers di Earvin “Magic” Johnson per 4-1, dopo aver eliminato per 4-0 i Pistons di Isiah nelle finali di Conference. Il suo rivale per la stagione 1991/1992 è un giocatore che ha solo un anno più di lui ed è stato scelto nel Draft del 1983 con la quattordicesima scelta. Si tratta di Clyde “The Glide” (glide in inglese significa volare, planare) Drexler, un giocatore estremamente spettacolare e tecnico, futuro Hall-of-Famer e inserito anche nella lista dei 50 migliori giocatori della storia (stilata nel 1996). I Portland Trail Blazers, che lo avevano scelto nel 1983, detenevano la seconda scelta nel Draft del 1984. In quel Draft furono scelti quattro Hall-of-Famer, Hakeem Olajuwon (prima scelta), Michael Jordan (terza), Charles Barkley (quinta) e John Stockton (sedicesima), insieme ad altri buoni giocatori come Sam Perkins (quarta), Alvin Robertson (settima), Otis Thorpe (nona) e Kevin Willis (undicesima). Ma se, appunto, Olajuwon non era più disponibile quando venne il momento dei Blazers, perché i Rockets avevano già messo le mani su di lui, gli altri giocatori erano ancora liberi. E fu allora che, ritenendo di essere già a posto nel ruolo di guardia dal momento che era presente Drexler in rosa, i Blazers decisero di lasciar passare Michael Jordan e scelsero Sam Bowie, un buon giocatore di post che però aveva già patito diversi infortuni durante il College; i problemi fisici lo perseguiteranno anche durante la sua carriera NBA (i tifosi di Portland proveranno la stessa sensazione nel 2007, quando i Blazers sceglieranno Greg Oden al posto di Kevin Durant; Oden salterà interamente la prima stagione per infortunio, mentre Durant diventerà uno dei più grandi realizzatori della lega). I Blazers, dall’arrivo di Drexler, avevano raggiunto il primo turno dei Playoffs nel 1984, il secondo nel 1985 e poi erano arrivate quattro eliminazioni consecutive al primo turno. Ma qualcosa stava cambiando. Nel 1989 arrivò Drazen Petrovic (che sarà però ceduto ai Nets nel corso della stagione successiva), mentre in squadra si registravano le crescite esponenziali di Terry Porter (che di recente ha allenato i Phoenix Suns), Kevin Duckworth e Jerome Kersey. I Blazers cominciavano a fare paura nella Western Conference, tanto da giungere, nel 1990, alle finali NBA (sconfitti 4-1 dai Pistons). I Blazers però furono costretti dai Lakers, nel 1991, a rinviare l’appuntamento con le Finals: Magic Johnson ebbe ragione di Drexler per quattro vittorie a due, prima di arrendersi in finale a Michael Jordan e ai suoi Bulls.

Sono Terry Porter, Clyde Drexler, Kevin Duckworth, Jerome Kersey e Buck Williams a scendere in campo per i Blazers, mentre i Bulls rispondono con John Paxson, Michael Jordan, Scottie Pippen, Horace Grant e Will Perdue. I Bulls hanno vinto in estate il loro primo titolo NBA e l’ala Scottie Pippen, che avevamo visto in difficoltà nei primi momenti della sua stagione da rookie (1987/1988), è oramai considerato come uno dei giocatori più forti della lega. Al Memorial Coliseum di Portland si assiste ad un primo quarto dalle basse percentuali di tiro. Portland parte meglio, anche se Chicago si tiene in partita con i canestri di Jordan (pregevole un alley-hoop Pippen-Jordan, concluso da MJ addirittura con una schiacciata ad una mano). I Bulls (40%) riescono a trovare un punto in più dei Blazers (37,5%) per chiudere la prima frazione in vantaggio 23-24. Nel primo quarto qualche problema alla schiena per Michael Jordan. La squadra campione NBA in carica è più frizzante degli avversari e riesce ad organizzarsi per una mini-fuga nel secondo quarto di gioco: all’intervallo lungo il risultato è 47-56. Il copione non sembra cambiare nei primi cinque minuti del terzo quarto, ma finalmente i padroni di casa iniziano a premere il piede sull’acceleratore. Inizia quindi una lenta rimonta, con Portland prima sul -4 dopo un canestro di Drexler, poi sul -3 dopo una tripla di Porter ed infine sul -2 dopo due liberi dello stesso Porter (67-69). I Bulls sono però ancora in vantaggio al termine del terzo quarto grazie soprattutto ad un jumper di Jordan; 76-77. Ma nell’ultima frazione di gioco i Blazers si dimostrano intenzionati a portare a casa la vittoria e partono con due canestri (uno di Abdelnaby e uno di Duckworth) che li proiettano in vantaggio. Jordan e compagni, però, sfruttano due conclusioni sbagliate da Danny Ainge per mettere in piedi un parziale e recuperare il vantaggio. Portland però sembra più determinata e, quando si arriva a ridosso dell’ultimo minuto, si trova in vantaggio di tre punti. Jordan si butta dentro, ma il suo tiro è corto; il rimbalzo offensivo è però dei Bulls e la palla viene nuovamente recapitata nelle mani di Jordan, che in volo scarica per B.J. Armstrong: tripla e pareggio a quota 99 con 35” da giocare. Si arriva quindi al primo supplementare. Le squadre segnano poco, anzi pochissimo, anche se Portland sembra ancora una volta avere lo slancio necessario per portare a casa la gara. A 15” dal termine è Portland a trovarsi in vantaggio, di due punti. Jordan è, ovviamente, in possesso di palla, ma i Blazers non sono in bonus, e il fallo di Drexler lascia solo 5” a Chicago per l’ultima conclusione. Jordan entra in area e mette a segno un impressionante jumper in faccia a Buck Williams: 105 pari e secondo overtime in arrivo. I Blazers provano a riprendere il largo, ma Jordan ribatte colpo su colpo e, dalla media, pareggia a quota 109. Con 1’ 08” da giocare segna, in avvitamento, il canestro del +6 Bulls (109-115). I Blazers si rimettono al lavoro e vanno tre volte a segno: canestro di Terry Porter, due liberi di Drexler e altro canestro di Drexler, che però commette sfondamento dopo il rilascio e si siede in panchina con sei falli. A 6” dal termine, Jordan subisce fallo e fa 1/2 dalla lunetta, ma Terry Porter, sul 114-116 per i Bulls, sbaglia la tripla della disperazione. Per Jordan 40 punti, 8 rimbalzi e 7 assist; per Drexler 38 punti e 12 rimbalzi. Bulls 12-2 in stagione.

Tabellini:

Portland Trail Blazers: Drexler 38, Kersey 21, Williams 16, Porter 14, Duckworth 14, Abdelnaby 6, Robinson 2, Ainge 2, Pack.

Chicago Bulls: Jordan 40, Pippen 28, Grant 17, Paxson 6, Perdue, Armstrong 11, King 12, Williams 2, Hansen, Levingston, Nevitt.

29/11, tanti auguri a: George Thompson (nato nel 1947, ha giocato nei Bucks), Len Kosmalski (nato nel 1951, ha giocato nei Kings; in Italia: Stella Azzurra Roma), Del Beshore (nato nel 1956, ha giocato nei Bucks e nei Bulls; in Italia: Rimini), Jerry Sichting (nato nel 1956, ha giocato nei Pacers, nei Celtics, nei Blazers, negli Hornets e nei Bucks), Alex Stivrins (nato nel 1962, ha giocato nei SuperSonics, nei Suns, negli Hawks, nei Clippers e nei Bucks; in Italia: Desio e Ferrara), Charles Smith (nato nel 1967, ha giocato nei Celtics e nei Timberwolves; in Italia: Pozzuoli, Napoli e Messina), Dee Brown (nato nel 1968, ha giocato nei Celtics, nei Raptors e nei Magic), Jamal Mashburn (nato nel 1972, ha giocato nei Mavericks, negli Heat e negli Hornets), Mike Penberty (nato nel 1974, ha giocato nei Lakers; in Italia: Napoli, Reggio Emilia e Udine e Shannon Brown (nato nel 1985, ha giocato nei Cavaliers, nei Bulls, nei Bobcats e nei Lakers).