Dopo un paio di settimane dalla fine del Torneo NCAA possiamo pensare a cosa ci è rimasto.
Di sicuro il titolo di Kansas, meritato sul campo ma a rischio in tribunale visto che è una delle università coinvolte in un idagine per corruzione avviata nel 2017 dall’FBI perchè, persone collegate all’Adidas, avrebbero pagato dei giocatori per far scegliere loro un college piuttosto che un altro. E uno di questi sembra fosse proprio Kansas.
Le eventuali irregolarità sarebbero limitate a norme NCAA che a breve attende la decisione finale affidata ad un comitato che potrebbe portare a sanzioni a carico dei Jayhawks o di coach Bill Self, la cui entità non è prevedibile.

E’ altrettanto certo che nella memoria e negli annali rimarrà la cavalcata della Cenerentola Saint Peter’s, prima #15 capace di arrivare alle Elite Eight.
Se da una parte la visibilità ottenuta dai Peacocks ha consentito a coach Holloway di essere chiamato come capo allenatore dalla sua Alma Mater Seton Hall, di contro i 3 giocatori più rappresentativi del roster sono entrati nel transfer portal. È altresì vero che il college ha acquistato fiducia al punto da assumere immediatamente come coach Bashir Mason che in 10 anni a Wagner ha accumulato un record di 165-130 ed a stanziare un sensibile aumento nel budget che finora si attestava a 250mila dollari, anche se le regole NCAA prevedono che i 6 milioni $ derivanti dalla Elite8 debbano andare alla MAAC, che potrà poi distribuirli a sua discrezione.
Il Torneo è ovviamente seguito con attenzione dagli osservatori NBA e le prestazioni sul campo influenzano sia le decisioni dei singoli nel dichiararsi o meno al draft ma anche le successive scelte.
Quest’anno più che chiarire le idee il Tournament le ha confuse visto che tra le papabili prime scelte Jaden Ivey, Jabari Smith e Chet Holmgren non hanno spumeggiato ed il solo Paolo Banchero ha mostrato sprazzi di talento facendo salire le sue quotazioni (notizia di stanotte che si è dichiarato – ovviamente – al draft NBA 2022).
Anche dietro di loro le carte in tavola sono state mescolate perché AJ.Griffin, Keegan Murray ed i giocatori di Kentucky hanno posto dei dubbi circa la loro capacità di approcciare le partite veramente importanti.
Tra quelli che hanno visto invece aumentare le proprie azioni abbiamo Ochai Agbaji che ha confermato la sua affidabilità quando serve e Jeremy Sochan che, nonostante l’uscita prematura di Baylor, si è consolidato come un giocatore dalla caratteristiche rodmaniane.
In questo elenco non troviamo Armando Bacot né Oscar Tshiebwe solo perché hanno entrambi dichiarato di voler tornare a North Carolina e Kentucky per il loro anno da Senior. La scelta ha sorpreso molti ma non è stata presa a caso o dettata dal legame con l’ateneo ed i coach che han permesso loro di emergere. Alla base c’è la presenza al draft di diverse ali grandi anche molto considerate che li avrebbero probabilmente fatti scendere almeno verso la fine del primo giro perché oltre ai citati Smith, Holmgren, Banchero, Murray e Sochan abbiamo Jalen Duren di Memphis, EJ Liddell di Ohio State ed il serbo Nikola Jovic quando invece, tra gli ESPN100 (i 100 migliori giocatori che entreranno al college secondo ESPN), di ali grandi ce ne sono poche e undersized.
Non dimenticheremo l’ultimo Torneo NCAA per due santoni delle panchine collegiali come Mike Krzyzewski e Jay Wright, che lasciano la pallacanestro dopo aver compiuto un altro viaggio fino alle Final Four con Duke e Villanova.
Un’altra persona che non dimenticherà il Torneo NCAA 2022 si chiama Cassidy Cerny, un nome sconosciuto ai più ma che da un caso fortuito ha ottenuto notorietà ed un contratto NIL.
Cassidy è una cheerleader di Indiana che si trova a bordocampo nella partita che gli Hoosier hanno giocato al primo turno contro Saint Mary’s e ha acquisito notorietà all’inizio della ripresa quando lo scarico di un penetratore viene deviato e il pallone si incastra sopra il tabellone.
Il simpatico teatrino con i giocatori prima e un arbitro poi che tentano di arrivare al pallone usando il manico di uno scopettone finisce quando a qualcuno pensa di chiedere ad una cheerleader di salire sulle spalle di un suo compagno.
Per questa “semplice” manovra la nostra Cassidy ha autorizzato l’utilizzo della sua immagine su una maglietta che riporta la frase detta da un commentatore televisivo “the cheerleader saves the day”.
Il caso vuole che pochi giorni dopo anche nella finale del West Regional tra Arkansas e Duke il pallone si incastri nuovamente in quella posizione, ma questa volta la cheerleader Bella Shelley di Arkansas che libera il pallone non sembra sia riuscita a monetizzare.