Le big restano in crisi, mentre Oklahoma vola e Drake sogna in grande

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Era il 27 Febbraio 1960. Mentre il presidente Eisenhower si preparava alla fine del secondo mandato ed un tredicenne Mike Krzyzewski frequentava ancora la St. Helen Catholic School di Chicago, Duke e North Carolina si affrontavano entrambe da unranked (il ranking allora prevedeva soltanto 10 squadre). 61 anni e 153 incontri dopo, questo sabato i Blue Devils e i Tar Heels si incontreranno nuovamente senza essere incluse nella top-25 della Associated Press. Una partita che entrerà nella storia, anche se dalla porta sbagliata: in un anno in cui le big fanno fatica (anche Kentucky, attualmente unranked) la sfida più affascinante della stagione, la classicissima della ACC sembra perdere la sua caratteristica attrattività, privata anche della student section più calda del mondo universitario, i Cameron Crazies, fermati anche loro dalle norme anti-Covid.
Con Gonzaga e Baylor che si confermano le squadre da battere a perdere terreno è Iowa: pesano le sconfitte contro Indiana (81-69) e Illinois (80-75), ma la prova di carattere contro Michigan State ha comunque permesso agli Hawkeyes di rimanere nella top-10 (8), oltre ad aver permesso a Luka Garza, protagonista con 27 punti e 12 rimbalzi, di entrare nella ristretta cerchia dei 2000 punti in carriera al college (2° nella storia di Iowa e 30° nella Big Ten).
Se la Big Ten sembra essere uno dei tornei più affascinanti dell’anno, i motivi sono tre, o forse quattro: alle spalle delle ormai affermate Michigan, Iowa e Illinois si sta facendo largo Ohio State, forte delle recenti vittorie contro Wisconsin e la stessa Illinois, che venerdì incontrerà proprio gli Hawkeyes in un match che si prospetta fondamentale per entrambe. In caduta libera invece Michigan State: quella con Iowa è la quarta L consecutiva, la settima nelle ultime 9 gare.
Houston si conferma, anzi si migliora, salendo di un gradino la graduatoria. I Cougars sfoggiano un impressionante record di 15-1, anche se soltanto una vittoria è arrivata contro una squadra nel ranking (Texas Tech). A guidare la truppa, ad oggi saldamente in testa all’American, è Quentin Grimes, junior con punti nelle mani spesso coadiuvato dal sophomore Marcus Sasser, tiratore di striscia la cui una pecca è la troppa discontinuità.
La storia della settimana è però tutta di Oklahoma. Dopo un avvio altalenante i Sooners hanno inanellato cinque vittoria di fila mietendo vittime prestigiose, tra cui Kansas, Texas e Alabama, fermandosi soltanto contro una coriacea Texas Tech, capace di imporsi 57-52 nonostante la serata storta di McClung (6 punti tutti dalla lunetta, 0/7 al tiro). Le tre vittorie consecutive contro squadre in top-10 hanno lanciato Oklahoma dalla posizione 24 alla 9 in una sola settimana; il messaggio è chiaro: nella Big 12 ci sono anche i Sooners.
Storia a parte per Drake, la mid-major che sogna in grande. Il college dell’Iowa è tra i pochissimi rimasti imbattuti (17-0), gioca bene, è divertentissimo da vedere e l’AP lo ha premiato: è al numero 25 del ranking!