Oggi è il grande giorno del basket collegiale. La Selection Sunday, la domenica più attesa del mondo Ncaa è finalmente arrivata: oggi il Comitato selezionerà e svelerà il bracket delle 68 che parteciperanno al Grande Ballo, il Torneo Ncaa.
Ricevere la chiamata è uno dei due modi per accedere al Torneo. L’altro? Vincere uno dei 32 tornei di conference (31 quest’anno con la rinuncia della Ivy League), cosa che già in 26 hanno fatto, mentre si attendono oggi le finali di SEC (Alabama-LSU), AAC (Houston-Cincinnati), Big Ten (Illinois-Ohio State), Atlantic 10 (St. Bonaventure-VCU) e Patriot (Colgate-Loyola).
ACC – Una delle sorprese (ma neanche più di tanto vista la stagione) arriva da una delle conference più quotate della nazione, la ACC. In un anno difficile per Duke (bloccata dal Covid, ma che potrà partecipare al Torneo in caso di invito) e North Carolina, a vincere e staccare il pass per il Grande Ballo è stata Georgia Tech, che ha battuto in finale Florida State per 80-75, conquistando il titolo che mancava dal 1993.
BIG EAST – Patrick Ewing è l’assoluto protagonista delle cavalcata di Georgetown che, partita come testa di serie #8 ha annientato in finale Creighton 73-48, conquistando il titolo e l’invito al Torneo, che mancava dal 2015.
BIG 12 – Si è fermata solo in finale la corsa di Oklahoma State guidata dalla probabile prossima 1a scelta assoluta Cade Cunningham, che si è dovuta arrendere a Texas al termine di una bellissima partita. Dopo aver eliminato a sorpresa la quotatissima Baylor in seminfinale, contro i Longhorns non sono bastati i 29 punti di Cunningham. La performance dei Cowboys dovrebbe però bastare per ricevere la telefonata di invito dal Comitato, affato scontata ad un certo punto della stagione.
MAAC – Metro Atlantic Athletic Conference, piuttosto secondaria nel panorama della Division I. Perché allora ne parliamo? Perché a vincere la Conference e staccare il pass per il Torneo è stata la Iona di coach Rick Pitino. Una rinascita per il coach pluricampione Ncaa dopo la sospensione per i fatti di Louisville, entrando nella ristrettissima cerchia degli allenatori capaci di portare ben 5 diverse squadre al Torneo (Boston College, Providence, Kentucky, Louisville, Iona).
PAC-12: Chi si aspettava le californiane dominare la conference del Pacifico è rimasto deluso: l’ultima a crollare è stata USC, eliminata da Colorado così come California, mentre Oregon State ha completato il percorso verso la finale rispedendo a casa prima UCLA e poi i ben più quotati “cugini” di Oregon. La finale, che vedeva Colorado come favorita, ha invece visto la vittoria di Oregon State, campioni per la prima volta nella storia da quando sono entrati nella conference nel 1964.
LE ALTRE – Data un’occhiata ai principali tornei già conclusi, ecco le altre squadre che hanno vinto le rispettive conference qualificandosi al Torneo: non fa notizia Gonzaga (West Coast), la migliore squadra della nazione, ancora imbattuta e stra favorita per la vittoria finale. Ci sono poi Hartford (America East), Liberty (ASUN), Eastern Washington (Big Sky), Winthrop (Big South), UC Santa Barbara (Big West), Drexel (Colonial), North Texas (Conference USA), Cleveland State (Horizon League), Ohio (MAC), Norfolk State (MEAC), Loyola Chicago (Missouri Valley), San Diego State (Mountain West), Mount St. Mary’s (Northeast), Morehead State (Ohio Valley), UNCG (Southern), Abilene Christian (Southland), Oral Roberts (Summit), Appalachian State (Sun Belt), Texas Southern (SWAC) e Grand Canyon (WAC), quest’ultima che vede tra i principali giocatori l’italiano Alessando Lever, che farà quindi il suo esordio al Torneo NCAA.
SELECTION SUNDAY – Quali sono allora le squadre che aspettano la chiamata e quali quelle che rischiano di non riceverla? Scontata la partecipazione di Michigan, Baylor e Illinois (che giocherà oggi la finale Big Ten contro Ohio State), che insieme a Gonzaga dovrebbero essere le quattro teste di serie. Sono già virtualmente dentro anche squadre che hanno fatto bene in stagione come Oklahoma, Virginia, Texas Tech, Colorado, Oklahoma State, Purdue, West Virginia, Villanova, Arkansas, Oregon, Tennessee, Creighton, Iowa, Alabama, Houston, Wisconsin e Kansas (anche se rimane da sciogliere il nodo-Covid). Non dovrebbero mancare USC e UCLA, così come BYU, Oregon, Virginia Tech e UCONN. Anche se con un seed basso dovrebbero rientrare tra le 68 anche North Carolina e Michigan State, nonostante le stagioni non esaltanti ma con qualche risultato degno di nota. Chi sicuramente non ci sarà è Kentucky, reduce da una delle peggiori stagioni della sua storia, e rischia di non presentarsi anche un altro programma “dal sangue blu” come Duke.
IL TORNEO – Il “Grande Ballo” prenderà il via giovedì 18 con le First Four, venerdì 19 e sabato 20 il primo round, 21/22 Marzo il secondo round, poi una breve pausa per riprendere il 27/28 con le Sweet 16, 29/30 Elite Eight per concludere con le Final Four del 3-5 Marzo al Lucas Oil Stadium di Indianapolis, teatro delle partite casalinghe dei Colts.