DNA Gold Review: risultati a sorpresa e un “cambio della guardia”

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Sempre più vicina alla conclusione la regular-season di DNA Gold. Il turno disputato nello scorso weekend (quartultimo del campionato) ha emesso verdetti importanti soprattutto in griglia playoff, con qualche risultato a sorpresa e un “cambio della guardia” in settima posizione, quella che consente da dipendere solo da sè stessi.

Il clou della giornata andava però in scena al PalaFantozzi di Capo D’Orlando, con gli uomini di coach Pozzecco (secondi in classifica) a sfidare la capolista Trento. E per l’Upea è arrivata una vittoria esaltante e meritata, con i padroni di casa a condurre il match fin dalle prime battute. Il primo posto resta però al momento nelle mani dell’Aquila, che vinse di 18 la gara di andata e in terra orlandina cede di sole due lunghezze, fallendo la tripla finale con Forray che avrebbe definitivamente chiuso la lotta al primato. Ma non è stato un match sempre equilibrato: Basile e compagni hanno spesso avuto vantaggi importanti (a cominciare dal 29-14 di fine primo quarto), rischiando addirittura di ribaltare il risultato dell’andata sul +17 nel terzo periodo. Brava però l’Aquila, come sempre determinata e mai doma, a rientrare in partita: strepitoso il solito Pascolo (26 punti e 10 rimbalzi), si é rivisto anche un incisivo BJ Elder, molto alterno al tiro invece Triche (comunque autore di 19 punti). In generale, i bianconeri di coach Buscaglia anche nelle sconfitte continuano a giocarsela fino all’ultimo, reagendo di squadra alle situazioni di difficoltà: peculiarità importante in vista dei playoff, dove comunque servirà un apporto diverso dalla panchina (4 punti totali domenica). L’Upea si gode invece il nono successo interno consecutivo: passare indenni in terra paladina sarà decisamente complicato anche nella post-season. Soprattutto con una prova da 13/24 complessivo nel tiro da 3: MVP uno scatenato Mays (25 punti), ma l’intero starting five biancazzurro chiude in doppia cifra. Per raggiungere il primo posto (che proporrebbe un derby con Agrigento già visto in Coppa Italia) l’Upea deve sperare anche in qualche passo falso di Forray e compagni, ma i numeri dicono che dopo lo 0-3 iniziale (condizionato dai molto infortuni) Capo D’Orlando è stata la migliore squadra del campionato.

Alle spalle del duo Aquila-Upea, non accenna a frenarsi la clamorosa ascesa dell’Angelico Biella. I rossoblù di coach Corbani conquistano ai danni di Trapani l’ottava vittoria consecutiva (striscia che si allunga a dieci considerando le Final Six di Coppa Italia), impattando al terzo posto solitario e puntando adesso legittimamente una delle prime quattro posizioni per disputare nel caldo Biella Forum l’eventuale bella dei quarti playoff. Clamoroso il momento di fiducia offensiva attraversato in questo momento dai piemontesi: nelle ultime due uscite casalinghe Biella ha totalizzato 216 punti complessivi. E se due settimane fa contro Jesi le triple a segno furono 23, contro la Lighthouse Raspìno e compagni si sono “limitati” a scoccarne almeno 20. Gli ospiti non si sono presentati in versione dimessa in terra piemontese, nonostante le possibilità di raggiungere i playoff fossero ormai praticamente teoriche (e adesso, definitivamente sfumate). Trapani ha retto finché capace di tenere offensivamente i ritmi indiavolati dell’Angelico (45-43 all’intervallo). Nel secondo tempo Parker e compagni hannno comunque segnato 42 punti, subendone però 59 e scivolando fino a un (forse troppo eccessivo) -19. In casa siciliana, rotazioni ridotte per coach Lardo, con sette uomini impiegati e tutto il quintetto base ad almeno 30 minuti di utilizzo. Anche per questo, forse, i granata sono difensivamente crollati nel finale. Bene nell’area avversaria (con Renzi in particolare), Trapani ha però sparacchiato dall’arco: 5/20 complessivo, 1/15 per il già citato starting five. Per quanto riguarda Biella, si parla tanto di Voskuil, ma anche l’altro americano Hollis continua a collezionare cifre clamorose: 31 punti domenica, con 7 rimbalzi ed un 7/12 dall’arco irreale per un lungo. Sommando le cifre dei due americani, si ottengono 52 punti, 13 rimbalzi, 9 assist e 56 di valutazione: difficile trovare in questo momento una coppia migliore di loro nell’intera DNA Gold.

Si è invece fermata l’altra serie lunghissima di vittorie, quella della Tezenis Verona, caduta al PalaAlberti di Barcellona dopo sette successi consecutivi. E dire che il match si era messo subito sui binari giusti per gli uomini di Ramagli, avanti di ben 15 lunghezze ad inizio secondo quarto. I padroni di casa ricuciono gran parte dello strappo nel secondo quarto, operando il decisivo sorpasso negli ultimi dieci minuti: 26-14 il parziale che ribalta il match, chiudendo in favore della Sigma un match piacevole e con gli attacchi in grande evidenza (peraltro possibile antipasto di un primo turno playoff). Ed era fondamentale per i siciliani conquistare i due punti, per non complicare la rincorsa ai playoff e dare un segnale importante contro una delle squadre più in forma del momento. Coach Calvani aveva bisogno di un successo su una big: finora la sua gestione resta perfetta tra le mura amiche (5/5 in casa), ma lontano dal PalaAlberti Toppo e compagni avevano trovato qualche difficoltà di troppo negli scontri diretti. Decisivo come al solito il contributo realizzativo di Young, 27 punti con buone percentuali al tiro. Bene però anche il gruppo italiano: Fantoni si è preso spesso sulle spalle i suoi (chiuderà con 17 punti e 7 rimbalzi), e contro i gialloblù si è messo in mostra il miglior Pinton della stagione (chirurgico dall’arco). Verona ha invece avuto troppo poco, rispetto alle ultime uscite, dai suoi italiani: eccezion fatta per un Carraretto dalla mano rovente (6/7 dalla lunga distanza), il quartetto Boscagin-Da Ros-Gandini-Reati ha chiuso con 12 soli punti complessivi. Non sono dunque bastati i 45 del duo Smith-Taylor, con la Tezenis che resta in un’ottima posizione di classifica ma dovrà giocarsi fino alla fine l’accesso in una delle prime quattro posizioni.

Vittoria scacciacrisi quella di Torino, che espugna il PalaFerraris nel derby contro Casale ritrovando i due punti in classifica dopo quattro KO in fila (Coppa Italia compresa) che avevano minato la serenità dell’ambiente gialloblù. Contro una Junior virtualmente già in vacanza (ma tutt’altro che arrendevole, anche vista l’importanza ambientale del match) gli uomini di Pillastrini conducono fin dall’inizio, dando un segnale importante anche a livello psicologico: il primo quarto si chiude sul 15-25, ma la svolta decisiva in casa PMS arriverà soprattutto in difesa. La Novipiu viene tenuta infatti a soli 8 punti nell’intero terzo quarto, e anche nel quarto di chiusura Dillard e compagni trovano grande difficoltà in attacco prima di un tardivo risveglio nel finale: Amoroso e compagni anche stavolta trovano il modo di complicarsi la vita, ma nella pratica gli uomini di Griccioli non vanno mai davvero vicini a riaprire il match. Superfluo parlare di singoli in casa ospite: quella di Casale è la più classica delle vittorie di squadra, con gli otto giocatori impiegati tutti a segno con almeno 6 punti ed almeno un assist (17 quelli totali di squadra). In attesa di recuperare a pieno Mancinelli (che decise con una tripla pazzesca il match di andata), le note più positive sono forse arrivate da un Vojchechovski incisivo dalla panchina (12 punti e 5 rimbalzi in 18 minuti). Per Casale una sconfitta indolore sul piano della classifica, anche se il bilancio stagionale nei derby si chiude con quattro sconfitte in altrettante partite. Come spesso avviene, il duo Dillard-Jackson totalizza i numeri offensivi migliori (33 punti in due), la Novipiù paga però il pessimo 3/25 dalla lunga distanza.

Cade la GZC Veroli al PalaTriccoli di Jesi: un KO che mette a rischio la partecipazione ai playoff dei ciociari di coach Ramondino. I giallorossi erano padroni del proprio destino (forti del settimo posto solitario) nelle ultime quattro gare, adesso dovranno invece dare un’occhiata anche ai risultati degli altri campi, in una lotta playoff che resta comunque serrata e ancora tutta da definire. Ma se la sconfitta di Samuels e compagni pesa parecchio sul finale di stagione di Veroli, per l’Aurora è una vittoria di importanza capitale, che di fatto consegna la salvezza (pur senza il beneficio della matematica) agli uomini di Coen. Che in due settimane piegano entrambe le ciociare (entrambe in lotta per il settimo posto), seppur con modalità decisamente differenti: contro Ferentino i marchigiani dominano fin dalla palla a due, domenica scorsa invece serve un clamoroso buzzer-beater di Santiangeli a fil di sirena. Una magata che risolve un match equilibrato, con le difese in buona evidenza e nessuna delle due squadre capace di costruirsi vantaggi importanti nell’arco della gara. Jesi conferma dunque un rendimento interno da alta classifica (11-3 al PalaTriccoli), assorbendo l’assenza di Goldwire (top-scorer del campionato) passato tra le fila di Avellino in Serie A. 18 punti per il solito Maggioli, importanti anche le triple di Migliori, mentre dall’altra parte Veroli beneficia dei siluri di Blizzard e Casella (i più incisivi in casa ospite) dall’arco. Pesante invece la stecca di Samuels (0/5 dal campo), ma soprattutto la GZC ha pagato carissimi i due rimbalzi offensivi concessi nell’ultima azione, che hanno portato al clamoroso canestro finale di Santiangeli.

Approfittano della sconfitta di Veroli i cugini della FMC Ferentino, vittoriosi in scioltezza su Forlì e di nuovo settimi in classifica (e di conseguenza, padroni del proprio destino-playoff). La partita contro i romagnoli era di fondamentale importanza per entrambe (gli uomini di Galli sono ancora in corsa per evitare la retrocessione), ma di fatto non ha avuto storia fin dal primo quarto (terminato sul 28-15 in favore dei padroni di casa): Guarino e compagni realizzano 76 punti nei primi tre periodi di gioco, mettendo in ghiaccio la gara e permettendo a coach Gramenzi di attingere tanto anche dalla panchina (positivi soprattutto Parrillo e Paesano). Ma è il solito Rodney Green come al solito top-scorer a quota 23, ben coadiuvato da Mosley: raramente quest’anno l’ex centro della Biancoblu Bologna era stato così incisivo in attacco (16 punti con 7/9 da 2). In casa ospite, era lecito obiettivamente aspettarsi qualcosa di un più da Forlì: che in trasferta paga evidenti difficoltà strutturali (ha vinto solo ad Imola), ma che con una posta in palio così importante era lecito attendersi più agguerrita. E invece, il solo onnipresente Cain ha tenuto botta (22 punti e 12 rimbalzi): troppo poco per contrastare un roster attrezzato come quello dei padroni di casa, che dal canto loro hanno invece disputato una delle migliori prove di questo campionato. I romagnoli vengono soprattutto traditi da Ferguson, fermo a 5 punti con 2/7 dal campo: con un organico così corto, una stecca che ha pesato tanto sulle possibilità della Fulgor-Libertas. Che resta ancora aggrappata a un lumicino di speranza, ma vede la retrocessione in DNA Silver sempre più vicina.

Come da pronostico, la Centrale del Latte Brescia regola il fanalino di coda Imola davanti al parquet amico del San Filippo, conquistando la seconda vittoria consecutiva dopo il colpo esterno di Napoli. L’Aget ha provato a reggere nei primi due quarti (terminati sul 36-29, con i biancorossi rimasti a lungo appaiati nel punteggio), poi alla Leonessa è bastato aumentare un po’ le marce in attacco e in difesa per chiudere sull’83-45. Prova di squadra per gli uomini di Martelossi, con cinque giocatori in doppia cifra (gli americani Slay e Giddens i migliori, rispettivamente a quota 16 e 15 punti). In una serata di scarsa vena dall’arco, Brescia si è affidata con profitto al gioco interno, agevolata dall’evidente disparità di roster rispetto all’Andrea Costa. E il successo di domenica tiene viva qualche chance di post-season per Fultz e compagni, traguardo che appare comunque abbondantemente compromesso visto il modesto rendimento delle scorse settimane (soprattutto nei confronti diretti con Veroli e Ferentino). Per Imola, l’ennesima imbarcata di una stagione che rimarrà negli annali come una delle più tristi del club biancorosso: “doppia doppia” per Poletti, malissimo Niles (2/14 dal campo per l’unico americano rimasto a coach Vecchi), tra i volenterosi ma decisamente inesperti giovani del vivaio emergono gli 11 punti di Maccaferri.

Con un clamoroso cambio di marcia nel secondo tempo, la Expert Napoli espugna il PalaTrieste conquistando ormai definitivamente la permanenza nella categoria. Obiettivo in realtà assodato da qualche settimana, anche se le ultime due sconfitte avevano fatto sorgere qualche preoccupazione su una squadra che sembrava un po’ in disarmo, per qualcuno addirittura smobilitazione (diverse voci davano Weaver diretto a Bologna). Impressione confermata nel primo tempo di domenica, con una Trieste più combattiva e determinata che andava al riposo lungo avanti di 15 lunghezze. Dal terzo quarto in poi comincia però un’altra partita, che vede l’Azzurro piazzare un devastante parziale complessivo di 23-47 legittimando la differenza di talento che permane tra i due roster. È proprio il già citato Weaver a trascinare i suoi con 22 punti, ma un ruolo-chiave nella vittoria partenopea ce l’ha tutto il reparto lunghi (non a caso anche il saldo a rimbalzo premierà gli ospiti): un ispirato Brkic chiude a quota 21 (con 9 rimbalzi), e perfino un Sylvere Bryan spesso evanescente quest’anno contribuisce con un 15+6 in 19 minuti di impiego. Trieste, che nel secondo tempo si scioglie improvvisamente come neve al sole, non capitalizza i 30 punti del duo americano Harris-Wood: ma è in generale tutta la squadra a sciogliersi, in un match di vitale importanza per mettere un sigillo sulla salvezza. Traguardo che sembrava ormai raggiunto dopo il doppio successo su Trapani e Ferentino, ma che le quattro sconfitte successive (striscia ancora aperta) hanno rimesso in discussione.

CLASSIFICA

Aquila Trento 38

Upea Capo D’Orlando 38

Angelico Biella 36

Manital Torino 34

Tezenis Verona 34

Sigma Barcellona 32

FMC Ferentino 28

GZC Veroli 28

Centrale del Latte Brescia 28

Lighthouse Trapani 26

Expert Napoli 24

Novipiu Casale Monferrato 24

Fileni BPA Jesi 22

Pallacanestro Trieste 20

Credito di Romagna Forlì 16*

Aget Imola 2

*= -2 punti di penalizzazione

PROSSIMO TURNO

Aquila Trento-Novipiu Casale Monferrato

Credito di Romagna Forlì-Angelico Biella

Expert Napoli-FMC Ferentino

Manital Torino-Sigma Barcellona

Aget Imola-Fileni BPA Jesi

GZC Veroli-Pall.Trieste 2004

Tezenis Verona-Centrale del Latte Brescia

Lighthouse Trapani-Upea Capo D’Orlando