EUROLIGHTS: due promesse del basket serbo

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www.vavel.com Continua il nostro viaggio alla scoperta dei migliori talenti dell’Europeo Under20 che si sta disputando in questi giorni in quel di Lignano Sabbiadoro. Chi sono, dove giocano e a chi potrebbero assomigliare i futuri campioni che infiammeranno le arene di mezza Europa e forse anche degli Stati Uniti? Osservandoli direttamente da bordo campo, cercheremo di fare una valutazione completa di questi talenti, proprio come fanno i talent scout di qualsiasi squadra. IL PERSONAGGIO O meglio, i personaggi di cui vi parleremo sono due guardie serbe che stanno facendo faville agli Europei in corso a Lignano. Rade Zagorac nacque a Belgrado il 12 agosto 1995. Di solito, per un giovane amante della palla a spicchi, in quella città esistono 2 sole realtà: Crvena Zvezda o Partizan. Per Zagorac ne è esistita un’altra: il KK Mega Basket, squadra della capitale serba che gioca le proprie partite casalinghe a Sremska Mitrovica. In maglia Mega Leks ha appena concluso la stagione con 11.2 punti, 3.4 rimbalzi e quasi 2 assist di media a partita. Spavaldamente si è presentato al Draft NBA, dove però non è stato scelto. A Priboj, cittadina votata alla pallamano, invece, è nato Marko Guduric, guardia tiratrice di proprietà della Crvena Zvezda in prestito al KK FMP. Sin da giovane, Guduric fa vedere notevoli doti balistiche, le quali gli valgono numerose convocazioni nella nazionale serba giovanile (under16 e under18). Agli Europe Under20 di Lignano, i due stanno trascinando la Serbia verso un titolo che manca a Belgrado dal 2008, quando la formazione guidata da Boban Marjanovic e Miroslav Radulica riuscì a conquistare l’oro a Riga, bissando il successo ottenuto l’anno prima a Nova Gorica grazie alle magie di Milos Teodosic. Zagorac e Guduric stanno viaggiando a quasi 24 punti di media in due, contribuendo a fare della Serbia il miglior attacco della manifestazione. LE PARTITE Contro la nazionale italiana, le due guardie serbe avevano le polveri bagnate. Sembrava non gli entrasse nemmeno un tiro; persino i tiri liberi apparivano come un ostacolo. I due hanno chiuso la partita con un complessivo 5/20, qualcosa di terrificante per due giocatori che da sempre hanno fatto parlare di sé per la loro vena realizzativa e le loro abilità nel tiro dalla media-lunga distanza. Nella prima parte della rassegna europea, hanno mostrato cose impressionanti. Prendiamo la partita vinta contro la Grecia. E’ doveroso ricordare che la nazionale ellenica ha suscitato molte perplessità in questo Europeo. Sta di fatto che l’incontro contro la Grecia è stato forse il momento in cui si sono potute notare meglio le qualità di questi due giocatori. Rade Zagorac è stato devastante in molti aspetti del gioco, ha segnato da ogni posizione e in qualunque modo. E’ stato particolarmente efficace anche in fase difensiva, dove, grazie alle sue lunghe leve, riesce a cavarsela bene contro avversari fisicamente più importanti di lui. Guduric, invece, si è limitato al compitino, risparmiando le energie per le partite future, ma ha lo stesso messo a referto cifre notevoli nonostante il basso minutaggio. Parlando in generale, Zagorac è quello che nel basket moderno viene chiamato “all around player”, ossia è capace di fare tutto su un campo da basket. Ovviamente deve ancora limare alcune parti del suo gioco, deve acquisire esperienza, ma le fondamenta sono solide. Ha una tecnica di base davvero notevole e una padronanza dei fondamentali difficile da riscontare in molti pari età. Fa un uso quasi spasmodico del movimento Bodiroga (stiamo parlando di serbi, chiamarlo eurostep sarebbe offensivo), grazie al quale riesce ad avvicinarsi al ferro con facilità e ad andare in lunetta regolarmente. Tutto ciò, condito da una buona visione di gioco fa sì che Zagorac sia una delle guardie più interessanti del panorama cestistico europeo. Marko Guduric ha un range di tiro quasi illimitato, il che lo porta a volte a forzare conclusioni semi-impossibili. E’ un tiratore molto più micidiale del compagno di nazionale, ma è anche molto meno efficiente in altri aspetti del gioco. Non avrà la sua stessa visione, non avrà la sua stessa capacità di andare a rimbalzo, ma se alza la mano dalla lunga distanza potete già segnarne tre sul tabellino. Difensivamente entrambi sono ambe due un po’ rivedibili, ma si sacrificano e ciò fa la felicità del loro allenatore. La zona 2-3 serba, con loro due davanti è una difesa molto difficile da scardinare. Ci sono poi dei lati negativi in entrambi i giocatori. Guduric per esempio è piuttosto monodimensionale, sa fare quasi esclusivamente una cosa (tirare), ma la fa splendidamente. Zagorac, a volte pecca di tracotanza e se non gli entra qualche tiro, si intestardisce e attacca a testa bassa forzando o perdendo palla. Questo è sintomo di poca maturità forse, ma sicuramente è qualcosa legato alla sua giovane età. Tutti e due inoltre non sono grandissimi atleti, fanno della tecnica e del tiro i loro mantra. A CHI ASSOMIGLIANO? Per quanto riguarda Marko Guduric, potrebbe assomigliare a K.C. Rivers, tiratore mancino (come il serbo) del Real Madrid. Oltre alla capacità di tiro, Guduric assomiglia allo statunitense anche per quanto riguarda la stazza fisica. Rade Zagorac, invece potrebbe assomigliare al Kostas Papanikolaou visto in Europa con la maglia dell’Olympiacos. Proprio come il giocatore greco (con le dovute proporzioni) sa fare praticamente tutto su un campo da basket, potendo rivestire anche più ruoli grazie alla sua stazza e alla sua tecnica di base. Ora, i due trascinatori della Serbia sperano di portare la loro nazionale al successo nell’Europeo in corso, con il desiderio di aprire un ciclo vittorioso come quello che portò l’oro a Belgrado dal 2006 al 2008.