La DNA Silver…secondo Paolo Taddeo/10 – Con ritardo, un cappello sulla… ventitré

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Purtroppo siamo costretti a cominciare il nostro consueto “ripasso” della ventitreesima giornata di Adecco Silver raccontando dell’ultimo atto di una società che da soli due anni è approdata in questo campionato, ma che negli ultimi anni ha saputo dare entusiasmo a un territorio che con la pallacanestro ha molti legami. Lucca perde con onore sul campo di Casalpusterlengo (88-79), ma quella in campo è una sconfitta con strascichi infinitamente più lievi rispetto all’eco (e a tutte le conseguenze sul campionato…) dovuto alla definitiva rinuncia, con ritiro della squadra dalla competizione. Al di là dei punti di penalità, dei 20-0, delle gare annullate e di qualsiasi altra cosa, chi perde è il basket, perdono gli appassionati, è sconfitta la passione di tutti noi. Non vogliamo puntare il dito contro nessuno, non spetta a noi trovare responsabilità; resta un fatto che dovrebbe essere d’esempio (ancora una volta in più…) per il futuro. Dal punto di vista dirigenziale – riconoscendo che una decisione drastica immediata può essere ben più accolta rispetto a lunghe e ancor più dannose agonie – crediamo sia bene valutare al meglio le possibilità entro le quali muoversi (si legga: “spendere i soldi che si hanno, non contare su quelli che potrebbero arrivare…”). Per atleti e tecnici – oltre alla solidarietà per una situazione professionale e lavorativa che diventa sempre più riflesso dell’Italia intera – vale la pena approfondire (le piazze sono quelle da anni…) e affrontare con maggior cura (i procuratori dovrebbero consigliare anche in questa direzione…) il momento della firma del contratto, magari con importi (promessi) particolarmente lievitati, ma poi disattesi (nei tempi e nella sostanza) sin dalle prime scadenze… Tornando al Campus di Codogno, in 40’ di sostanziale equilibrio, con le formazioni incapaci di scrollarsi di dosso l’avversario; Young (25) non è un semplice portafortuna per i rossoblù (però, con lui 6/6 e seconda posizione in graduatoria) che chiudono con l’intero “starting five” in doppia cifra; sei atleti di Mecacci (su sette scesi in campo) vanno oltre i dieci punti personali, ma per Santarossa e compagni è l’ultima esibizione in biancorosso: 88-79.

In posizione d’onore arriva anche un’altra società storica della categoria: Omegna, però, con Recanati deve accontentarsi dello scarto minore per una vittoria interna in questo campionato. Il quintetto di Sacco (prima sconfitta esterna per il coach pesarese con i leopardiani) inizia alla grande (11-22 al 9’) andando a conquistare il dominio sotto le plance. Mosley firma il terzo trentello stagionale, ma le triple arrivano solo da Starring (4/8) e Gnaccarini (2/4) che però fallisce quella del possibile overtime. Di Lorenzo ritrova James (28), ma soprattutto una squadra che non barcolla in vista della linea del traguardo: 88-85.

L’ottava di ritorno segna il secondo tonfo interno per Ferrara: la vendetta è un piatto che va servito freddo, ma coach Morea con il 2-0 sugli estensi dimostra abilità anche con il microonde. Il responso sanitario definitivo (operazione alla spalla) per Flamini è un ulteriore peso psicologico che mette in condizione gli uomini di Furlani di non andare mai a condurre nel punteggio. Ferri (19) predica nel deserto, mentre sul fronte opposto, Losi fa “il Jordan” (5/6 da tre, 5 assist e 5 rimbalzi) e quando in avvio di quarta frazione, Mantova schiaccia sull’acceleratore (parziale di 1-14), per i padroni di casa è notte fonda: 63-79.

Secondo stop consecutivo anche per Matera, che a a Vibo Valentia non riesce a rimediare a due frazioni dispari oggettivamente troppo penalizzanti (18-11 la prima e 28-13 la terza): Reggio Calabria – ma soprattutto l’ex coach Ponticiello… – ci prende gusto e conquista la quarta affermazione in fila con Hamilton (26 punti e 14 rimbalzi) che cancella i lunghi avversari e Sorrentino che ne firma 17, prima di mettere l’autografo sul nuovo accordo che lo riporta a Bologna. Ai lucani il solo Jones (22) non basta, anche se il reggino Benedetto mette molta paura ai suoi concittadini, riportando l’Olimpia da -16 (63-47) anche a -2, prima del conclusivo 80-76.

In tutto questo ballo tra le damigelle d’onore, si avvantaggia ancor di più Agrigento che, con Treviglio si veste da formichina operosa prima di mutare in cicala rischiando di perdere tutto il vantaggio accumulato. Partenza a razzo dei siciliani (26-13), poi controllo fino al +16 (52-36 al 30’) e brivido finale con il punteggio di 66-65 sulla sirena. È Mocavero a vestire i panni del killer (21), come sempre ben sopportato da Vaughn (18 punti e 12 rimbalzi), mentre tra gli acciaccati di Vertemati emergono Alessandri (17 punti) e Gaspardo (10 rimbalzi).

Dopo l’esordio “soft”, Putignano vince anche la prima gara “vera” sulla panchina di Corato: Roseto non è certo un avversario semplice, ma quando in casa viaggi a 2,5 punti a minuto, puoi chiudere i conti con abbondante anticipo (64-41 al 25’). Petrucci ne mette 25, Di Nunno 19, ma Amoroso che ai 19 punti unisce 17 rimbalzi, sale sul trono del re dei tabelloni. Il team di Trullo è solo Legion (32+15) e Bisconti (22+10): troppo poco per vincere in trasferta; alla fine la sirena suona sull’86-71.

Nel secondo troncone di classifica trova legittimazione anche Ravenna, apparentemente uscita dal tunnel costellato da risultati sfavorevoli (pur con prestazioni positive): Singletary comincia ad avere residenza in quintetto (16, con 12 nel primo quarto), ma è l’impatto devastante della squadra di Giordani a impressionare: 27-4 al 9’. La forza della disperazione spinge Firenze a replicare la prodigiosa rimonta già vista con Omegna, ma la tripla del sorpasso di Rabaglietti (2/6) si ferma sul ferro e Rancic (20 con 4/7 da tre) non riesce a dare la scossa vincente. La precisione dalla lunetta (10/10 nell’ultima frazione) premia Amoni e compagni (74-66) che, con il +8 in classifica e il 2-0 nei confronti diretti con l’Affrico, chiudono pressoché definitivamente la pratica salvezza.

L’esordio di Bartocci a Chieti (riabilitato in extremis il PalaLeombroni) porta una serie di record numerici, tra i quali il nuovo massimo stagionale di punti segnati e il minimo di punti subiti (eguagliato): 122-38. Raschi si regala una prestazione degna di nota: 10/10 da due, 1/1 da tre, 3/3 da uno, 5 rimbalzi e 9 assist.

Mentre lo smembramento di Lucca, oltre a “reintrodurre” il turno di riposo – che non ci mancava per nulla…! – e a portare al risultato di una sola “vera” retrocessione, pare aver dato il via a una ulteriore campagna di rafforzamento (Deloach a Chieti, Banti a Omegna, Panzini a Recanati…) si giunge alla vigilia della pausa di Coppa Italia. Reggio si riposa in anticipo, Omegna si allena a Bari, Firenze prova a mascherarsi per giocare uno scherzo ad Agrigento (magari con la pancia un po’ piena e la testa anche alla coppa). Nel derby lombardo, Mantova prova a fermare la rincorsa di Casalpusterlengo, mentre in Ferrara-Ravenna ci sono in palio più dei semplici due punti, da conquistare lungo i poco più di cento chilometri di strada tra i due capoluoghi. Ancor meno distano tra loro Roseto degli Abruzzi e Recanati, gara che all’andata vide la netta vittoria dei rosetani. Proseguendo per lo stivale, giungiamo al PalaSassi: Matera-Corato sarà il ritorno al successo di Benedetto o la conferma delle potenzialità del quintetto di Putignano? Treviglio-Chieti chiude il programma: dopo i colpi di mercato (anche i biancoblù ritrovano Borra) ogni pronostico sarebbe un azzardo.

 

Time Out: se avessi a disposizione un minuto…

… rimpiangerei insieme a Matteo Mecacci (“ex” coach ArcAnthea Lucca) i momenti di arrabbiatura in palestra per l’infortunio di un giocatore, i problemi in partita quando il punteggio non ti sorride, le proteste con gli arbitri e la sanzione del tecnico, il basket vissuto e giocato con passione…